I CAVALIERI

Nell' ALTO MEDIOEVO (secolo X) erano dei "soldati a cavallo" che aiutavano il feudatario a mantenere l'ordine nelle sue terre. In seguito divenne un privilegio. La carriera del cavaliere cominciava dall'infanzia. Ancora bambino il figlio di una nobile famiglia veniva inviato al castello di un potente signore dove svolgeva funzioni di paggio (faceva piccoli servizi al signore e alle dame, li accompagnava durante le uscite...), ma già cominciava a cavalcare e a maneggiare le armi. Raggiunta l'adolescenza, diveniva scudiero e passava al servizio di un cavaliere che scortava nelle battute di caccia e in guerra, portandogli le armi sul campo di battaglia. Quando era ritenuto maturo, di solito fra i 15 e i 18 anni, veniva nominato cavaliere. Il giovane vi si preparava trascorrendo in preghiera la notte della vigilia.

Il giorno seguente, alla presenza di parenti e amici, un cavaliere più anziano o lo stesso Signore gli consegnava le armi che il vescovo aveva in precedenza benedette: la spada ( a cui il cavaliere di solito dava un nome proprio, come a una persona), l'elmo, la maglia di anelli di ferro, che lo rendeva quasi invulnerabile, la lancia lunga, lo scudo e gli speroni. Infine il Signore lo colpiva con il piatto della spada sulla spalla o sulla guancia ed egli sotto il colpo non doveva vacillare per dare prova di resistenza e di coraggio.

Il titolo di cavaliere spettava per diritto ai figli minori del feudatario, i cadetti, esclusi da ogni successione alla morte del padre. Infatti il feudo passava in eredità al figlio primogenito (legge del maggiorasco. Ciò avveniva nei feudi franchi ove la proprietà era indivisibile.

 

L' impero carolingio Carlo Magno   La società feudale
Il castello medioevale