Le abitazioni

La casa contadina: un mondo autosufficiente.

Nel Medioevo le abitazioni dei contadini erano estremamente semplici nella struttura e povere nei materiali. Esse erano perlopiù costruite in legno, talvolta unito a parti in muratura, e solitamente, coperte con assi e paglia. Ciò le rendeva poco robuste: raramente una casa durava per più di una generazione ed era spesso necessario svolgere lavori di riparazione.

All’interno le case contadine erano spesso costituite da un solo ambiente nel quale la famiglia contadina mangiava, dormiva e trascorreva le poche giornate in cui non svolgeva lavori agricoli.

Le aperture nel case contadine erano ridotte al minimo, per evitare, durante l’inverno, di disperdere il calore prodotto dal focolare : in molti casi l’unica apertura era rappresentata dalla porta! L’ambiente era quindi poco arieggiato e, nei mesi invernali, assai malsano, poiché i fumi prodotti dal focolare non potevano essere adeguatamente espulsi.

Solo in casi assai rari le abitazioni dei contadini erano isolate. Solitamente erano affiancate da numerosi edifici " di servizio " (stalle, forni, fienili, granai, cantine, ecc.),tutti affacciati su un cortile (l’aia) nel quale si trovavano il pozzo e l’orto. Gli edifici e le terre di ogni famiglia erano separati dagli altri da siepi, muretti, fossati o palizzate.

Questo tipo di struttura della casa contadina rimase pressoché inalterato fino al 14 sec. , quando la ricca borghesia cittadina intensificò i propri investimenti nelle campagne. Fu in questo periodo che le abitazioni dei contadini, pur rimanendo assai povere, cominciarono a essere costruite con materiali più duraturi (come la pietra) e con strutture portanti più solide, che permettevano anche l’edificazione su due piani.

Le abitazioni dei signori