G.A.M.T.
Gruppo d'Ascolto della Marca Trevigiana

 

RUBRICA

100 anni di Radio a cura di Luigi BASSO.


Per ascoltare la radio occorre prima di tutto, e il Signor de la Palice sarebbe d'accordo, un ricevitore. In commercio si trovano ricevitori di tutti i generi e di tutti i costi: dalle 100.000 lire sino ai modelli che costano quanto un'automobile.

Per cominciare comunque non è certo il caso di investire somme iperboliche per dedicarci a qualcosa che poi magari non piace, quindi non corrette al più vicino negozio col libretto degli assegni in mano, provate prima di tutto a vedere cosa avete in casa: molti di voi avranno certamente una radio, o un radioregistratore, che oltre alla consueta banda delle onde medie ( MW su molti ricevitori ) e della FM ( indicata anche come UKW sugli apparati fabbricati nella "Crande Cermania , ja " ) coprono anche una parte della banda delle onde corte ( SW, KW nei ricevitori tedeschi ). Certo le possibilità sono limitate, anche perché nella maggior parte dei casi le bande di onde corte sono concentrate in pochi centimetri sulla scala parlante rendendo difficile centrare la frequenza giusta, a meno che non ci sia l'indicazione digitale della frequenza, ma con un po' di pratica le principali stazioni internazionali si riescono a prendere. Tra l'altro il principiante riesce spesso ad ottenere risultati più soddisfacenti con un ricevitore semplice che con un apparato più sofisticato che richiede una certa esperienza per poter essere sfruttato al meglio.

Dopo aver fatto un periodo di polso con un ricevitore semplice si può fare un esame di ciò che interessa: se si intende limitarsi alle più potenti stazioni internazionali il ricevitore con cui si è cominciato basta; se si desidera invece dedicarsi a tipi di ascolto più complessi, ma anche ricchi di potenziali soddisfazioni, si provvederà di munirsi di un ricevitore di prestazioni più elevate. In questo caso il consiglio può essere uno solo: andate con i piedi di piombo! Non fidatevi troppo della pubblicità che appare sulle riviste né delle assicurazioni dei venditori; prima di decidere l'acquisto informatevi presso qualcuno che sia più esperto di voi; considerate anche le vostre condizioni d'uso, per fare un esempio: se non avete alcuna possibilità di tendere un'antenna esterna è inutile che acquistiate un ricevitore, anche di ottima qualità, che necessita proprio di questo tipo di antenna, vi sono dei ricevitori che danno buoni risultati anche con la semplice antenna a stilo.

"Cattivo ricevitore, buona antenna", è un modo di dire che indica come spesso i risultati ottenuti dipendano più che dalla qualità del ricevitore da quella dell'antenna. Molto spesso, quando si legge delle prodezze dei radioascoltatori scandinavi , noi SWL nostrani veniamo colti da ammirazione e meraviglia per quali che siano le possibilità offerte nel radioascolto a chi dispone di territori vasti ,infatti in un paese densamente popolato come il nostro sono ben pochi coloro che possono permettersi antenne lunghe centinaia di metri orientate in modo da poter dare le migliori prestazioni per i segnali provenienti da una certa direzione; di solito bisogna trovare un compromesso tra quello che sarebbe l'ideale e quelle che sono le condizioni in cui ci si trova ad operare.

L'antenna migliore per il principiante è sicuramente, a meno che non si impieghi un ricevitore dotato di antenna incorporata, la longwire, ossia un filo lungo almeno una decina di metri e dal diametro di 1-2 mm teso tra due isolatori, per il collegamento al ricevitore si può impiegare lo stesso filo (e in questo modo si allungherà anche l'antenna) oppure del cavo coassiale da 50 ohm , usando per la discesa il filo centrale e collegando la calza alla terra, questa soluzione permette di eliminare almeno in parte i disturbi generati dalle apparecchiature elettriche , ( frigorifero, aspirapolvere, lampade fluorescenti ecc. ) presenti in casa. Uno schema ideale d'installazione della longwire è questa .

 

La presa di antenna può essere di diversi tipi: ingresso coassiale con impedenza di 52 ohm ,o a 600 ohm , ingresso bilanciato o sbilanciato o a morsetto per collegamento con filo semplice; è solitamente indicata con la sigla AER o ANT .Con la pratica, lo studio e l'esperienza si potranno poi realizzare altri tipi di antenna: dipoli, antenne a V invertita, loop ecc.Se il ricevitore è munito di presa di terra, spesso indicata con la sigla GND , ground , è opportuno collegarla, mediante un filo il più corto possibile, a qualcosa che sia in ampio contatto fisico con la terra, l'ideale sarebbe una lastra di rame sepolta ad una profondità di circa un metro nel terreno umido o un piolo di ferro zincato piantato in profondità nel terreno umido. Se questo non è possibile si può fare ricorso ad un collegamento con le tubature dell'acqua o con quelle dell'impianto di riscaldamento, da evitare (è proibito per legge) il collegamento alle tubature del gas. Nei ricevitori muniti di spina a tre poli la presa di terra è collegata alla terra dell'impianto elettrico, naturalmente a condizione che questo ne sia munito.Il collegamento a terra, oltre ad evitare come per tutti gli elettrodomestici il rischio di restare fulminati nel caso ci sia nel ricevitore qualche filo scoperto, aumenta la forza del segnale ricevuto e riduce alcuni tipi di disturbi provenienti dagli apparecchi domestici.Già che siamo in tema un piccolo consiglio: se decidete di aprire il ricevitore per metterci le mani controllate prima che la spina sia staccata, in caso contrario potreste trovarvi improvvisamente al cospetto di un signore con l'aureola e un mazzo di chiavi in mano, sì insomma San Pietro...

Qualcuno di voi si chiederà cosa c'entra il registratore con il radioascolto, c'entra, c'entra... infatti non è sempre facile capire di primo acchito quello che si sente alla radio, specialmente in presenza di lingue poco familiari. Una buona regola è quella, quando si sintonizza una stazione che ha l'aria di poter essere interessante, di accendere il registratore collegato alla radio, la maggior parte dei ricevitori dispone di un'apposita presa, in modo da potersi poi riascoltare con calma la trasmissione e, nel caso si decida di inviare un rapporto d'ascolto , ( leggi più avanti ) poter ricavare i dettagli necessari per provare l'avvenuta ricezione. Inoltre si può in questo modo conservare la registrazione di trasmissioni storiche e creare un archivio fonico.Un'onda radio pura e semplice non trasporta alcuna informazione, per poter comunicare occorre fare in modo che l'onda trasporti un messaggio; questo si ottiene modulando l'onda.

I sistemi di modulazione sono diversi ed in genere vengono usati per specifici usi, vediamo un po' quali sono i principali (anche questa trattazione, come la precedente, è decisamente superficiale, serve solo a dare un'idea generale che poi, chi fosse interessato, potrà approfondire su testi più seri).

1 ) AM o modulazione di ampiezza, è il sistema usato dalla quasi totalità delle stazioni di radiodiffusione in onde medie e corte. Consiste nel sovrapporre all'onda a radiofrequenza, detta portante, un segnale audio in modo che l'ampiezza della portante vari in base all'altezza del segnale audio. Questo tipo di trasmissione può essere facilmente rivelato, cioè trasformato in segnale audio comprensibile, mediante ricevitori dal circuito molto semplice, come il classico ricevitore a galena o a diodo, da ciò la diffusione.

2 ) FM in questo tipo di modulazione l'ampiezza della portante rimane immutata, è invece la frequenza che si modifica in base alle variazioni del segnale audio sovrapposto. Questo tipo di modulazione ha alcuni vantaggi: risente molto poco dei disturbi atmosferici e permette di ottenere alla ricezione un audio di qualità molto elevata (se si vuole anche a livello di HI-FI , Stereo); poiché ogni stazione che trasmetta in FM con qualità elevata occupa una porzione di banda molto larga (ben 40 kHz per le trasmissioni stereo), la modulazione FM viene usata quasi esclusivamente in VHF, tra 88 e 108 MHz nei paesi occidentali, dove c'è spazio per ben 500 canali da 40 MHz ciascuno.

3 ) SSB o banda laterale unica, distinta in USB, banda laterale superiore, e LSB banda laterale inferiore. In questo tipo di modulazione viene soppressa la portante e una delle due bande laterali generate dal segnale audio sovrapposto alla radiofrequenza; tutta la potenza viene incanalata nella banda laterale restante. Questo tipo di modulazione presenta vari vantaggi: possibilità di raggiungere maggiori distanze a pari potenza, minor sensibilità a disturbi ed interferenze; viene molto usata per i servizi di comunicazione aeronautici e marittimi e dai radioamatori; anche alcune stazioni di radiodiffusione operano in questo modo. Se ascoltate una trasmissione in SSB con un normale ricevitore sentirete qualcosa di praticamente incomprensibile, simile alla parlata di Paperino. Per poter demodulare correttamente le trasmissioni occorre un ricevitore dotata o di un circuito noto come BFO (oscillatore di battimento) o di un demodulatore a prodotto.

4 ) CW il sistema di trasmissione più semplice e più antico, consta semplicemente di segnali in codice Morse, ottenuti mediante l'interruzione della portante. Nonostante la sua "arcaicità" il CW è ancora molto usato sia dai radioamatori che per comunicazioni marittime, i motivi sono sostanzialmente due: semplicità dei trasmettitori utilizzati, possibilità di raggiungere grandissime distanze con piccole potenze e di ricavare segnali comprensibili anche in presenza di disturbi ed interferenze.

Di altri sistemi di trasmissione ne accenneremo quando diremo due parole sull'utility . Segue ...

 


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