![]() | IL VENEZIANO onlinemagazine per le libertà di Venezia diretto da Pietro Bortoluzzi |
anno I, numero 3
|
Un dato, clamoroso, emerge dall'analisi attenta del voto di domenica 16 novembre: la quasi totale assenza di voti di preferenza dati ai candidati delle liste del Polo in centro storico. Forse i veneziani, imbevuti di tronfia superiorità, di diffusa invidia verso i loro simili e di scarsa attitudine al voto, pensano che facendo i superiori, umiliando magari i propri concittadini e addirittura i propri famigliari ed amici, si possa comunque tirare innanzi: che a votare vadano pure quei pezzenti dei campagnoli! E poi, però, quando arriva il redde rationem: "Che pochi veneziani a Ca' Farsetti, xe tutti campagnoli... No xe giusto!". Pensate che in tutto il centro storico lagunare la lista di Forza Italia (il maggior -numericamente parlando- partito del Polo) ha totalizzato un numero complessivo di preferenze inferiore ad esempio al numero di voti raccolti solamente da tale Boraso in quel di Favaro Veneto, quartiere che si è distinto per aver saputo eleggere diversi SUOI consiglieri comunali... Ecco che allora qualsiasi protesta per la scarsa attenzione nei confronti di Venezia insulare da parte del consiglio comunale risulterà assolutamente inopportuna: potevano, come i campagnoli, anche i siori venexiani far gioco di squadra, tutelare loro stessi con l'unico sistema che in democrazia conta: il voto! Ma si sa: tanto Cacciari vinceva lo stesso, e poi c'era l'acqua alta, e noi anche la domenica lavoriamo e poi Pizzigati era antipatico e sì, volevo andare alle urne, ma avevano cambiato la sede del mio seggio... E io ho votato, ma avevo sonno e non ho fatto in tempo a leggere le liste coi nomi dei candidati: non bastava la x???
|