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anno I, numero 3
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Ormai tutti sono pronti con lo spumante per festeggiare il trionfale ritorno in serie A del calcio veneziano. Gloria e successo per il giocatollo di Zamparin de Zamparoni, finalmente bello, funzionale, vincente e luccicante: gran campagna acquisti, super-allenatore, ottimi incassi, grandi partite, tanti punti e tante vittorie... Un solo (il solito!) tormentone negativo: lo stadio... "Questo Penzo qui per la A non andrà!", più o meno questo il concetto: d'altronde dopo anni di martellamenti da parte di tutti gli organi di stampa (noi esclusi) sulla scomodità dell'impianto di Sant'Elena e sulla sua vetustà, cos'altro attenderci?
Questa volta però pare proprio che si voglia far sul serio, e - per evitarsi la jattura di un altro anno santelenino - si è deciso da parte di Società e di Comune di non mettere in atto qualsivoglia miglioria al vetusto (ma mitico...) Penzo, lasciandolo languire definitivamente, non collegandolo per nulla in modo razionale con il territorio provinciale: l'obiettivo, dichiarato, migrare in caso di promozione in qualche altro tempio pallonaro (Padova in primis), per spingere al massimo la realizzazione del nuovo Mercatone (pardòn...) del nuovo Stadio da parte di Zamparini (con i soldini delle opere di urbanizzazione sganciati dalla amministrazione comunale).
Tutti abbagliati da sogni di gloria, dunque, sono pronti a buttare a mare le ormai dimenticate casacche neroverdi, per tuffarsi la prossima stagione nell'abbacinante serie A nel freddo, scomodissimo, asettico e straniero stadio Euganeo di Padoa, pronti a vedere in azione contro Juve, Milan e Inter le bianco-gialle o nero-arancio divise dell'Unione '87...
Ma quando (è possibile...) i multicolor pedatori unionisti, infilata una serie di sconfitte, magari ultimi in classifica, giocheranno contro l'Empoli: all'Euganeo, nella nebbiosa campagna patavina, dal Lido o da Castello o da Murano, a vedere La Squadra senza nome e senza storia, senza colori e senza identità, chi ci andrà? Il vostro Mister X no di sicuro! Meditate gente, meditate: prima di buttare via quel patrimonio di idealità che è la tradizione di una società di calcio, fatta di piccole ma fondamentali attenzioni, di semplici ma essenziali gesti simbolici, è meglio pensarci bene, tenendo gli occhi aperti anche quando lo sfavillio di una serie A potrebbe spingerci a chiuderli...
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