Eugenio di Savoia - Soissons
Parigi 1663 - Vienna 1736

< | Eugenio | T Carignano | Leutrum | MICCA

princope eugenoiGenerale italo-austriaco figlio di Eugenio Maurizio e di Olimpia Mancini, avrebbe dovuto seguire la carriera ecclesiastica. Chiese a Luigi XIV di entrare nel suo esercito, non ebbe risposta. 
Il fratello Luigi Giulio morì combattendo contro i Turchi ed egli ne prese il posto entrando al servizio dell'imperatore Leopoldo I; si distinse nelle operazioni per la difesa di Vienna e a soli 24 anni fu promosso tenente generale.
Nella campagna del 1697 contro i Turchi, con marcia rapidissima riuscì a sorprenderli al passaggio del Tibisco, presso Zenta, e ad annientarli; questa battaglia sortì effetti risolutivi sulla guerra austro-turca del 1683-99, per cui ad Eugenio furono donati vasti possessi fra la Drava e Danubio e divenne così ricco da potersi permettere di far demolire un intiero quartiere nel centro di Vienna e farvi costruire u
na fra le più belle residenze principesche d'Europa, il famoso palazzo del Belvedere,  dove il Principe raccolse tesori di libri e di arte, oggi ospita raccolte di arte tedesca.
Una leggenda vuole che nel bottino di guerra ci fossero sacchi di strani chicchi, sconosciuti all'epoca: il caffè, (che entrò in Europa proprio in quel periodo).
eugenio Allo scoppio della guerra per la successione di spagnola (1701-13), ebbe il comando supremo delle forze destinate al teatro italiano e batté il maresciallo Catinat fra Carpi e l'Oglio (1701), e il Villeroi a Chiari. 
Il nuovo comandante francese, il Vendôme, fu battuto (1702) a Luzzara, ma riuscì a impedire a Eugenio la conquista del Milanese, vero scopo delle sue operazioni. 
Nel 1703 divenne presidente del Consiglio aulico di guerra: dopo aver la vittoria di Höchstädt (1704), fu battuto dal francese a Cassano d'Adda (1705).

La geniale audacia di Eugenio si rivelò con la battaglia di Torino (1706), allorché insieme a Vittorio Amedeo II attaccò, fra Stura e Dora, il grosso degli eserciti francesi che stavano assediando Torino; i Francesi abbandonarono subito i loro trinceramenti lungo la Dora e il Po per portarsi in una posizione più favorevole, l'urto decisivo si risolse con la sconfitta dei Francesi.

Seguirono una meno fortunata diversione in Provenza (1707) e due vittorie nei due anni successivi (Audenarde e Malplaquet ). 
Nel 1711 l'Inghilterra voleva ritirarsi dalla lotta perché non voleva che Carlo d'Asburgo divenisse re Spagna e imperatore. Eugenio fu inviato a Londra per scongiurare questo ritiro ma gli inglesi non desistettero. 
Dopo la pace di Utrecht (1713), l'imperatore Carlo VI volle continuare la guerra con le sole proprie forze. Il principe dovette tenersi sulla difensiva, perdendo Landau e Friburgo: la pace di Rastatt (1714), negoziata dallo stesso Eugenio, poneva fine alla lunga guerra.

I Turchi intanto, imbaldanziti dalla vittoria riportata nel basso Prut (1711) su Pietro il Grande, ripresero (1715) la Morea ai Veneziani e assalirono le province ungheresi e transilvane degli Asburgo. Eugenio li sbaragliò (1716) a Petrovaradin e pose l'assedio a Belgrado (1717), che due mesi dopo capitolava; si giunse così alla pace di Passarowitz (1718).

Nel lungo periodo di pace del 1720-33 il principe si occupò della riorganizzazione dell'esercito ed ebbe un importante ruolo nel governo dell'impero. Fu consigliere della giovane Maria Teresa.  Fu in rapporto d'amicizia coi maggiori scienziati, letterati e filosofi del tempo, tra cui Leibniz, ed acquistò una ricca collezione d'arte. 
 
Scoppiata la guerra di successione polacca (1733-35), al principe, ormai settantenne, fu dato il comando di un fronte secondario, il Reno.

Fu uno dei più grandi generali dell'età moderna: Napoleone lo considerò come uno dei sette comandanti ai quali più deve l'arte della guerra.
 
 
Link:  
http://digilander.libero.it/fiammecremisi/savoiacond.htm  
http://www.cronologia.it/storia/biografie/eugenios.htm

H ritorno