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Nel marzo 1973 esce HOUSES OF THE HOLY, prima parziale delusione, anche a causa dell'impossibile raffronto con il disco precedente. C'è una ricerca di suoni nuovi, di atmosfere più sofisticate nelle quali è evidente la mano di John Paul Jones, che si dedica sempre più al mellotron in brani di notevole spessore come "No quarter" o "The rain song". Compare persino un reggae, "D'yer Mak'er". La popolarità "live" del gruppo comunque è esente da pericoli, e anche le vendite di HOUSES OF THE HOLY permettono la creazione della Swan song, etichetta del gruppo che imita anche in questo caso la Apple dei Beatles e la Rolling Stones Records. Primo frutto è PHYSICAL GRAFFITI (1975), doppio album discontinuo nonostante alcuni lampi: il suono appare sempre più involuto, ma effettivamente unico nel suo genere: "Kashmir" è il manifesto dei "secondi" Led Zeppelin: una fusione ambiziosa di rock, blues e musica tradizionale asiatica. Il 1976 è l'anno di PRESENCE, meno pretenzioso ma anche meno ispirato, dove ci si rifugia nei toni epici di "Achille's last stand", che sembra sottolineare la dimensione omerica di una megaband sempre meno interessata ai tempi che corrono: nella loro Londra il punk sta esplodendo, ma per gli Zep la canzone non cambia: THE SONG REMAINS THE SAME è il titolo del doppio album dal vivo e del film in uscita alla fine del 1976. Un'autocelebrazione, che precede un periodo buio di problemi personali e familiari, al termine del quale il gruppo, sempre veneratissimo, dà alle stampe IN THROUGH THE OUT DOOR, nei negozi nel 1979. Intriso di tastiere, composto in una sorta di limbo, è la testimonianza di una band che si è volontariamente allontanata dalle proprie radici blues, e si trova a proprio agio tra voglie di musica "progressive" quasi alla Yes. Durante le prove del nuovo, attesissimo tour, John Bonham viene trovato morto, a causa del cocktail di alcool e psicofarmaci che lo aiutavano a sostenere i ritmi elevatissimi e le performance straordinarie cui il gruppo aveva abituato il pubblico. I tre superstiti decidono che continuare non avrebbe senso. Abbastanza ricchi da potersi divertire con la musica, intraprendono diverse carriere, la più fortunata delle quali (senza esagerare) è quella di Plant, mentre deludono le prove di Page nei Firm, con Jeff Beck e con l'attesissimo disco solista "Outrider". Ogni tanto il gruppo si regala, in modo disincantato, ai fans osannanti: con la session "old rock" degli Honeydrippers (1984) al Live Aid, (Phil Collins alla batteria) in un concerto celebrativo per il compleanno della Atlantic, (Jason Bonham, figlio di John, dietro i tamburi). Poi, la sorpresa: Page e Plant in tour assieme (anche in Italia, per una eccellente performance sotto un alluvione nel 1994 a Milano) e in un disco, "No quarter", a metà tra l'unplugged e il nuovo lavoro. Spiccano alcune spettacolari versioni di "Kashmir" e "Gallows Pole", ma John Paul Jones, impegnato nel frattempo con Diamanda Galas, se ne ha a male. "Potevano chiedermelo, tanto più che hanno intitolato il disco come una canzone che mi appartiene in modo particolare". "Sarebbe stato come riformare i Led Zeppelin, e non era quello che volevamo", spiega Plant. Nel 1997, anche per placare una fame di bootleg che a diciassette anni dallo scioglimento non accenna a diminuire, viene pubblicato il doppio "The BBC sessions", con esecuzioni dal vivo risalenti al 1971, selezionate dallo stesso Page.
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