Nel corso dei decenni centrali del Settecento le teorie economiche elaborate nel secolo precedente, il sistema mercantile, caddero generalmente in discredito. il loro nucleo principale può essere riassunto in tre punti:
In opposizione al sistema mercantile si ergeva in primo luogo l'esempio di Olanda e Inghilterra, i quali sistemi bancari erano diventati complessi e non più basati esclusivamente sui metalli preziosi. Infatti furono le primead affiancare anche un sistema di monete bancarie cartacee, basata sulla fiducia dell'intero sistema. Esempi opposti vengono invece da due nazioni che controllano la provenienza dei metalli preziosi, Spagna e Portogallo, che malgrado ciò cadono in decadenza. L'Inghilterra e l'Olanda inoltre abbattono gran parte dei monopoli commerciali. Gli inglesi avevano compiuto il gran passo di permettere la libera esportazione dei grani, avvantaggiando lo sviluppo della proria agricoltura.
La critica al sistema mercantile non derivò soltanto dall'osservazione delle strategie vincenti, ma anche tramite analisi condotte da economisti. Importanti innovatori furono David Hume , Richard Cantillon , dai quali ne derivano teorie come quella quantitativa della moneta. La quale troveremo nella sua massima rielaborazione nella scuola "fisiocratica" di cui François Quesnay fu il massimo esponente; Adam Smith , considerato a pieno titolo il padre dell'economia moderna; Ferdinando Galiani che rivolse un'articolata critica al sistema fisiocratico, ma che ricevette poca attenzione.