Adam Smith
 |
Adam Smith (Kirkcaldy 1723-Edimburgo 1790),filosofo ed economista
scozzese.
Il suo celebre trattato Ricerche sopra la natura e le cause della ricchezza
delle nazioni fu il primo vero tentativo di studiare la natura del
capitale e lo sviluppo storico dell'industria e del commercio tra le
nazioni europee, e gettò le basi della moderna economia. Smith, che compì
i propri studi nelle università di Glasgow e Oxford, tenne lezioni di
retorica e letteratura a Edimburgo dal 1748 al 1751. In questo periodo, si
stabilì una stretta collaborazione tra Smith e il filosofo
David Hume, che durò fino alla morte di quest'ultimo nel 1776, e che
contribuì grandemente allo sviluppo delle teorie etiche ed economiche di
Smith. |
 |
Fu nominato professore di
logica nel 1751 e professore di filosofia morale nel 1752 all'università di
Glasgow. Successivamente raccolse gli insegnamenti etici proposti nelle sue
lezioni e li pubblicò nella sua prima grande opera, Teoria dei sentimenti morali(1759). Smith conobbe molti
dei principali esponenti della scuola dei fisiocraticidel continente e fu particolarmente influenzato da
François Quesnay e Anne-Robert-Jacques Turgot, le teorie
dei quali vennero più tardi adottate in parte da Smith quali basi della propria.
Dal 1766 al 1776 Smith lavorò allaRicchezza delle nazioni, l'opera, pubblicata nel 1776, che segnò l'inizio della
storia
dell'economia quale scienza
indipendente. La Ricchezza delle nazioni rappresenta
il primo serio tentativo nella storia del pensiero economico di separare
l'economia politica dalle discipline connesse alla politologia, all'etica e
al diritto. Quest'opera è una penetrante analisi dei processi di produzione e
distribuzione della ricchezza economica, e dimostra che le fonti principali di
ogni reddito, cioè le forme fondamentali nelle quali
la ricchezza viene distribuita, sono la rendita,
il salario e i profitti. La tesi principale della
Ricchezza delle nazioni è che il capitale viene
impiegato nel migliore dei modi in condizioni di non interferenza governativa e
di libero scambio. Per spiegare questo concetto, Smith si servì della famosa
metafora della "mano invisibile": ciascun individuo che persegua il proprio
tornaconto è spinto, come da una mano invisibile, a operare per il bene di tutta
la collettività. Ogni interferenza nella libera concorrenza da parte del governo
è pertanto quasi sicuramente dannosa.
Il testo che riportiamo è tratto dal IV libro de La ricchezza delle nazioni e presenta una
critica del sistema
commerciale o mercantile , ovvero della
teoria e della politica economica del mercantilismo .
Gli autori
sono: Marco Anelli, Giorgio Tito Baroero, Benedetto Callea, Flavio Grosso,
Gianfranco Licari, Luca Tordella.