Territorio

        Riu Araxi sotto il Castello. (foto: A. Camedda)


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        Il territorio della Brabaxianna, dove è situato Samugheo, è caratterizzato da monti che seppure non particolarmente elevati, sono piuttosto solitari e selvaggi, e una successione di gole, dirupi e imponenti pareti rocciose. La zona è attraversata da un gran numero di torrentelli che si riversano nel Riu Araxisi, unico corso d’acqua perenne della zona. Lungo la sponda destra del fiume, vi è una successione di chiare pareti rocciose a strapiombo il cui colore contrasta notevolmente con il verde intenso della rigogliosa vegetazione circostante. Fra le numerose rocce calcaree, spicca un contrafforte di forma prismatica la cui maestosità lascia il visitatore impressionato. Questo sperone roccioso prende il nome da un castello che la fantasia popolare chiamò Castello di Medusa.
        La vegetazione autoctona è costituita da lentisco, leccio, olivastro ed euforbia con la presenza di garofani selvatici.
        La fauna invece è caratterizzata dalla presenza di volpi, pernici, ghiandaie e cinghiali. Sulle pareti inaccessibili nidificano il piccione, il gheppio e altri falchi, mentre a volte volteggia maestosa persino l’aquila reale.
        L’altra peculiarità del territorio è rappresentata dalla presenza di un discreto numero di grotte che meritano di essere visitate.


        Il paese
        Situato su un altipiano trachitico a 375 m. sul livello del mare, Samugheo si estende in lunghezza. Caratterizzato da tortuose stradine interne, presenta un’architettura intermedia tra pianura e montagna: ad ambienti sovrapposti con balcone al piano superiore tipici della Barbagia, si affiancano quelli del loggiato e corte Campidanesi e si inseriscono strutture sopraelevate con loggiato, risultato della commistione dei primi due. L’indiscusso fascino ancestrale del territorio non è esclusiva conseguenza delle domus de janas o dei nuraghi, ma è anche il risultato della presenza di antiche chiese rurali e parrocchiali. Così la chiesa campestre di S. Maria di Abasassa edificata su un’altura nel 1480 sui ruderi di un tempio dedicato a Cibele col nome di Santa Maria ‘e Mesu Mundu, abbandonata per lungo tempo, venne ricostruita nel 1931. La chiesa del santo guaritore Basilio, in onore del quale dal 1603 si celebra la tradizionale sagra, venne costruita alla fine del XVI secolo. La chiesa di San Sebastiano martire patrono, risalente al 1580, è situata al centro del paese; dopo le numerose modifiche subite, si presenta in stile gotico-aragonese con campanile fine XVIII secolo e presbiterio del XVIII.

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