23 Settembre 2005
L'alimentazione nella Roma imperiale, a differenza di quella repubblicana, si arricchisce di cibi ricercati e ricchi di sapore. Il ceto benestante disponeva di una cucina vera e propria con due o tre schiavi che preparavano il mangiare, ma non tutti i cuochi romani conoscevano l’arte di
preparare i piatti alla moda, solo i cittadini romani con grandi beni di fortuna avevano al loro servizio i cuochi migliori. Per occasioni particolari si poteva affittare dei bravi cuochi con i rispettivi aiuti
direttamente al foro. In generale era comune fare tre pasti nel corso della giornata la prima colazione, la colazione del mezzogiorno, il pasto alla sera il più importante, momento di convivialità. Le ricette di questa serata sono tratte dal testo "Arte Coquinaria" di Claudio o Celio Apicio costituito da dieci libri, e risalente al I secolo d. C. (tradotto da Giambattista Baseggio ed edito a Venezia nel 1852).
Con tutta probabilità l'autore era un gastronomo che ha avuto l'ingegno di raccogliere le ricette più comuni dell'epoca ampliando un precedente testo scritto da Marco Gavio Apicio.
Condimento per totani in tegghia
Trita pepe, poco miele, savore, sapa; olio alquante gocce.
Lombi arrostiti
I lombi si fanno arrosto così. Si aprono in due parti, sicché siano tutti spazi, e vi si sparge sopra pepe trito, pinocchi, e
coriandro tagliuzzato, e semi di finocchio pesti. Ciò fatto le due parti si ripiegano nuovamente l’una sull’altra, e si fermano insieme, e così bollenti in olio e savore, poi s’arrostiscono in fornello o su la
gratella.
Intingolo d’agnello
Cuoci la carne tagliata in pezzi con pepe e savore; accompagnale fagioli disfatti in savore, pepe e laser, e bocconi di pane con poco olio.Ceci
I ceci si apprestano con sale, comino, olio e un po’ di vin puro.Conchiglietta con fava
Cuoci la fava: trita pepe, comino, coriandolo verde, bagna con savore; tempera con vino e
savore; poi getta in pentola: aggiungivi olio; fa bollire a fuoco lento e dà in tavola.Bietole e porri
Lessa bietole, sminuzzale e porri avvizziti. Poi metti in tegame. Trita pepe e comino con savore e vino d’uva passola, perché vi abbia un po’ di dolce. Fa alzare il bollore.Epityrum
L'epityrum verde, o nero, o di colore vario, fallo così: togli i noccioli ad olive verdi, nere, o di colore vario. Condiscile nel modo che segue:
pestale, mettici olio e aceto, coriandolo e cumino, finocchio e menta. Riponi il tutto in un orcio e ricopri con olio. Così sono pronte per l'usoLibum
Il libum si fa così: si disfano bene nel mortaio del cacio, quando si saranno ridotte in briciole, versa della spelta, si unisca uovo e si incorpori bene. Con questo impasto si farà un pane, ci si metteranno di sotto le foglie di lauro e si cuocerà lentamente
sotto il testo, sul focolare caldo.Altri dolciumi
Prendi fior di farina, e cuocilo in acqua calda, sicché riesca una polpa durissima, poi distendi in una padella; e quand’è freddata, la tagli a mo’ di dolciumi, e la friggi in olio del più fino. Quindi la levi, la bagni con miele, la impepiFrittata con latte
Sciogli insieme, sicché facciano un corpo, quattro uova, dieci onice di latte, ed una d’olio. Getta in una padella sottile un po’ d’olio, e falla bollire; poi mettivi la composizione che hai preparato. Quando è cotta da una parte, rivoltala. Bagnala in piatto con miele; aspergi di pepe e servi.
Ristorante Traiano
via XXIX Settembre 6/a, Ancona
tel. 071.20.55.40
E-Mail r.traiano@libero.it
il giorno di chiusura è il mercoledì