Il Libro della cocina fu dato alle stampe per la prima volta più
di cent’anni or sono, a cura di Francesco Zambrini il quale, nell’atto
di pubblicarlo, tenne a dichiarare di esser mosso dal desiderio di accrescere
sempre più la messe de’ vocaboli, spezialmente domestici e di cose
attinenti alle arti, non già perchè avesse in animo di porgere
ammaestramenti di buona e gentile cucina. Concessa peraltro la legittimità
dei proponimenti manifestati dallo Zambrini, il Libro della cocina si offre
oggi alla nostra attenzione soprattutto in forza del suo contenuto, per
il quale rappresenta la più organica tra le antiche testimonianze
della letteratura gastronomica italiana. Di questa letteratura il Libro
della cocina non sembra essere tuttavia il capostipite: l’ordinata distribuzione
della materia e certa ricercatezza d’espressione inducono a ritenere, piuttosto,
che esso costituisca il prodotto di una elaborazione tecnica e letteraria
che si rifà ad altre fonti, garantita per un verso dai riferimenti
a ricette francesi e spagnole e per altro lato dalla compresenza di altri
trattati, sia pure lacunosi, come le Ricette d’un libro di Cocina del buon
secolo della lingua e il Frammento di un libro di cucina del XIV , dei
quali il secondo è contenuto nel medesimo codice bolognese in cui
figura il ricettario . In sede di giudizio tecnico il Libro della cocina
va posto su di un piano d’inferiorità rispetto al coevo Libro per
cuoco di Anonimo Veneziano: il suo difetto più considerevole è
costituito dall’assenza assoluta di indicazioni relative alle dosi, affidandosi
l’Autore, si direbbe, al buon senso e al gusto personale di chi avrebbe
applicato le sue ricette; meno rilevante, ma non trascurabile, la mancanza
di liste di vivande e di precetti di scalcheria, i quali d’altra parte
non figurano neppure nel Libro per cuoco. Apprezzabili sono per contro
alcuni consigli dietetici che compaiono fra le ultime ricette, dedicate
prevalentemente agli infermi, talvolta con specifica funzione terapeutica.
Il Libro della cocina è contenuto in un codice miscellaneo che si
conserva presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Il codice è
membranaceo, di complessive carte 101 in folio, in due colonne. II trattato,
occupa le ultime 19 pagine, alle quali seguono alcune ricette mediche scritte
da altra mano. Circa la datazione del codice, tra le due ipotesi avanzate
dallo Zambrini, il quale lo assegnerebbe al finire del secolo XIV oppure
ai primissimi anni del susseguente, propendiamo per la seconda, sia per
il carattere evoluto della grafia, sia per la maturità della lingua
di cui si serve l’Autore, che sembra essere toscano d’origine. Per
la riproduzione del testo ci siamo fondati, di massima, sull’edizione datane
dallo Zambrini, collazionandolo tuttavia sul manoscrirto originale e procedendo
a qualche intervento in occasione di piccole dimenticanze o di qualche
arbitrario ammodernamento grafico.
Del Libro della cocina ha dato una ristampa anastatica l’editore Forni,
di Bologna
Da: “ l’arte della cucina in Italia” a cura di Emilio Faccioli
De le lasagne
Togli farina bona, bianca; distempera con acqua tiepida, e fa’
che sia spessa: poi la stendi sottilmente e lassa sciugare: debbiansi cocere
nel brodo del cappone o d’altra carne grassa: poi metti nel piattello
col cascio grasso grattato, a suolo a suolo, come ti piace.
De’ salsiccie, o vuo’ tortelli di pesce
Metti il pesce in acqua bullita, si che si possa bene spolpare da le
spine, e togli erbe odorifere, trite bene insieme con la detta polpa
di pesce, e spezie; poi metti tutto in uno panno di lino bene largo e
bucato, e spremili forte: poi metti in la padella con oglio caldo, e falle
per lungo o per traverso, come ti piace.
Del paparo
Taglia la gola aI paparo o oca, pelalo bene e bruscia; taglia
i piei, cavali l’interiori e lava bene: poi togli agresto, aglio; e se
tali case non puoi avere, togli erbe odorifere, bagnate di aceto, e ricusci
di sotto, e poni in spiedo, e arrostilo; e se non fosse grasso, mettivi
dentro del lardo. E poni un poco d’acqua in una scudella, e togli il grasso
che esce d’inde. E quando serà, assai cotto, levalo dal fuoco, e
da’ mangiare col succo d’aranci, o di limoncelli, o di lumie.
Del coppo di latte caprino, o pecorino
Togli farina bianca, distemperala e fa’ la pasta per il coppo, a mode
di berretta, e poni nei testi si che sia forte. Poi togli bene latte con
ova dibattute, insieme con zaffarano, e metti nella forma, e cocilo
competentemente; e puoi rompere l’ova sane con esso, chè si cocano
nel latte.
De’ porri.
Togli porri interi, bene lavati, e fessi in quattro parti, e lessali
un poco: poi cavali, e poni in taola a scolare; poi togli farina, e distempera
con acqua calda un poco, e mena nel catino co la mescola fortemente, e
con sale dentro. Poi togli quelli porti a pezza a pezza, et involgi in
quella pasta; e poi friggili con olio ad
abbundanza.
A empiere una spalla o altro membro
Togli spalla di castrone e leva la carne dall’osso, e togli ventresca
di porco, e tutte insieme tritale e battile col coltello su la taola. E
prendi erbe odorifere in buona quantità, peste, con spezie e zaffarano,
e mesta colla detta carne e ventresca: giongivi cascio fresco, bene pesto
con ova, in bona quantità; e distempera che non sia troppo spesso
né molle: poi togli una rete di porco o di castrone, e stendila,
su la taola, e togli la metà de la detta carne e stendila su per
la detta rete: poi prendi l’osso de la spalla e pòllo su la detta
carne: e poi togli l’altra metà di carne e pòlla sul detto
osso de l’altra parte, si che l’osso sia nel mezzo, e coprilo tutto colla
detta rete. Poi pòllo sulla graticola del ferro, e arrostilo si
che basti, e da’ a mangiare. Simile puoi fare de gli altri membri.
A fare i cauli bianchi bene cotti.
Togli i torsi del caulo, e mondali bene, si che de le frondi niente
ci rimagna; e troncali nel tenero de la cima: e quando bolle la pentola,
con oglio et acqua, gittavi dentro i detti torsi, o vero bianco de’ cauli,
e mettivi del bianco di finocchi, et falli tanto bollire, che sia bene
spesso. Et se vuoli, puoi ponervi dentro oglio, o brodo di carne, o di
cappone, pepe, polvere di spezie, ova dibattute, zaffarano a colorare;
e da’ al Signore.
De la casciata
Togli cascio fresco lavato e bene premuto, e spezzato minuto colle
mani nel catino; poi togli ova e sbattile bene insieme col detto cascio
e con lardo pesto e battuto, e un poco di pepe, se tu vuoli, e metti nella
crosta e assapora di sale e fa’ cocere. Nelle predette cose, se vi
si mette menta o nepitella pesta, si chiama erbata; e puossi fare
con scalogne e zucche; e puossi fare tale casciata senza la crosta di sopra.
De’ ceci
Togli ceci interi, e poni a cuocere con ogni carne salata, lavata e
spurata bene del sale: e ponvi pepe e croco, se vuoli. E puoi ponervi ceci
rotti e ova perdute, ovvero dibattute, e eziandio lardelli.
De la torta parmesana.
Togli pulli smembrati e tagliati e friggile con le cipolla ben tritata
con lardo in bona quantità e cotti i polli abbastanza mettivi su
spezie e sale abbastanza. Poi togli erbe odorifere, mettivi su zaffarano
in bona quantità e trita forte... in bona quantità e poni
la medolla: sopra ‘l grasso di quello, e batti col coltello fortemente,
e spessa e mesta colle dette erbe con alquanto di cascio grattato. Poi
togli queste un’altra quantità e fanne ravioli; e togli anche cascio
fresco e fanne ravioli bianchi. Togli anche petrosello e altre erbe odorifere
e cascio fresco e fanne ravioli verdi, e tutte cose sopraddette distempera
con ova. Togli anche amandole monde, pestale forte e dividile in
due parti; nell’una mettivi de le spezie in bona quantità, nell’altra
mettivi zuccaro; e de l’una e de l’altra quantità fanne ravioli
spartitamente: poi togli ova e falli pieni. Togli anche presciutto crudo
e taglialo sottile e fa’ similmente salsucce; poi togli ova dibattute e
mesta con li detti polli in uno vaso e pòllo sulla bragia, e mescola
mescola con la mescola fino a che sia spesso; poi levalo dal fuoco e
assaporalo di sale. Poi togli farina bene monda e fanne pasta salda,
e forma al modo de la tegghia o la padella. Poi collo cocchiaio togli del
brodo dei detti polli e ungi la detta pasta: poi nella detta pasta fa’
un solaio di carne d’essi polli; nel secondo solaio, poni ravioli bianchi
col savore di sopra; nel terzo solaio poni presciutto e salsucce, tagliate
come detto è. Nel quarto solaio poni de la, detta carne. Nel quinto
poni dei cervellati, cioè budelli pieni di sopraddetti. Nel sesto
de’ ravioli d’amandole; e in ciascuno solaio vi si ponano dei dattari;
e anche metti sopra la detta carne il savore; e in ciascuno solaio poni
spezie abbastanza; poi metti spezie di sopra che basti: e abbi la bragia
e poni il testo sopra, e di sopra e di sotto sia la bragia. Scopri spesso
la detta torta e ungila con lardo; e se la si rompesse, togli la pasta
sottile e sottilmente menata e bagnala coll’acqua e poni su la rottura,
e metti il testo caldo di sopra.
Del pastello romano
Togli polli smembrati, spezie e zaffarano et erbe odorifere: mestali
insieme. e friggili un poco: poi mettivi ova dibattute e agresta in buona
quantità; e intanto facciasi la crosta; componi poi il pastello,
facendo due o tre solari e a ciascuno solaro mettendo spezie: al di sopra
metti lardo e copri il pastello e fa’ uno fore nel mezzo dattorno: di sopra
forma uccelli di pasta pieni o altri animali che ti piacciano; e postovi
del lardo, cuocilo nel forno, e da’ mangiare. Simile modo si può
fare di cascio fresco con carne battuta.
De le pere.
Togli pere fresche e mettile in acqua a mollare; e, gittata quella
acqua, polle a bullire in &a aqua con sale et oglio, e poca cipolla
a soffriggere con spezie e zaffarano in poca acqua, e poni a cocere: e
quando saranno cotte, menestra un poco di spezie in scutelle. E similmente
puoi fare in poco di latte d’amandole senza oglio e senza cipolle, ponendo
un poco di zuccaro e un poco di sale.
De’ crispelli, ovvero frittelle ubaldine.
Togli farina netta, bianca, e distempera con ova e fermenta uno poco:
mettivi zaffarano, e poi metti a cocere con lardo disfatto: da poi mettivi
su zuccaro o mele, e mangia.
Si ringrazia per la cortese
collaborazione la ditta
DIEVOLE
53010 Vagliardi Siena Tel. 0577322613
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