Il Disco di Festo
Disco di Festo Il disco di Festo,ritrovato (vedi note sul ritrovamento) all'inizio del secolo tra le rovine della citta di Festo a Creta dalla spedizione dell' archeologo italiano F. Halbherr, e' una singolarita' nella serie delle documentazioni scritte dell' antichita': nessun altra iscrizione ha questo tipo di ideogrammi, o caratteri, e per questo motivo si presenta di difficile, se non impossibile, decifrazione. Ciononostante e' interessante notare il tipo di immagini che rappresentano i caratteri. Si tratta infatti di concetti e situazioni che corrispondomo molto bene ad un ambito "mediterraneo":piante,arnesi di lavoro e da guerra e animali (cito dal libro di L.Godart "Il Disco di Festo: l'enigma di una scrittura"). Tra gli altri "caratteri" si notano anche immagini abbastanza realistiche di un mondo guerriero...:prigionieri e anche naturalmente "soldati": Ora e' possibile che delle potenziali "vittime" di questo mondo abbiano adottato, con grande naturalezza (indipendentemente che la scrittura sia sillabica o ideografica) dei concetti che sicuramente avrebbero dovuto suscitare tristezza o ripugnanza? O,piuttosto, si trattava semplicemente di una auto-rappresentazione?
..ossia,la testa raffigurata nell'ideogramma #2 (la testa piumata) sarebbe l'autore del Disco, oppure un suo "alleato". Testa chiomata
prigioniero ideogramma del prigioniero (#4)
Un sito con un ricco elenco di altri siti che si riferiscono all'interpretazione del Disco di Festo e' 
Efforts to decipher.. di A. Svoronos.

E anche un piccolo tentativo personale 
(seguendo le impronte di 'grandi' che ci hanno preceduti)
di cominciare a capire qualcosa della struttura della Lingua del Disco di Festo; push 

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Note sul ritrovamento del disco
Il Disco di Festo venne rinvenuto dall' archeologo L. Pernier la sera del 3 Luglio 1908 in una "fossetta" (N.8) presso il vano 86 della zona nord-est del Palazzo: "vicino all' angolo nord-ovest e a circa 50 cm. dal fondo roccioso, in mezzo a terra scura mista a cenere, carboni e frammenti ceramici"; la tavoletta in Lineare A (PH 1) giaceva pochi centimetri piu' a sud-est, quasi alla medesima profondita', nello stesso vano.(Cito da L.Godart)
Nello strato di terra allo stesso livello del disco e sotto ad esso si trovavano avanzi ceramici, piu' o meno attribuibili, secondo Pernier, alla fine Minoico Medio: diversi frammenti di ceramica di Kamares e frammenti di pithoi. Inoltre venne rinvenuto un pezzo di tazza, forse micenea, e ancora (ma non solo) un' ansa di un' hydria "ellenistica". Secondo Pernier, quindi l' intera zona era da doversi considerare "perturbata" nel corso della Storia e non affidabile per un qualsiasi studio stratigrafico.

Come una nota personale posso dire che l' apparente improvvisazione, quasi addirittura la rozzezza delle linee divisorie che a spirale fanno da "supporto" allo scritto, oltre anche alle irregolarita' nella posizione dei caratteri, contrastano sia con la purezza dell' argilla impiegata e dalla perfezione della cottura, sia con l' abilita' e precisione nella costruzione delle "matrici" (i punzoni impiegati per stampare).

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