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BLESSED CHILD OPERA - s/t - Assuefatti come siamo ai luoghi comuni, tutto ci si potrebbe aspettare tranne che i Blessed Child Opera siano napoletani. Si ha quasi la sensazione anzi di trovarsi di fronte a qualche musicista(presumibilmente americano) folgorato dal nuovo folk propugnato da i vari Will Oldham, Smog, Songs:Ohia. Dietro la sigla B.C.O. si nasconde, al contrario, il partenopeo Paolo Messere già fondatore dei Silken Barb ed ultimamente collaboratore dei Ulan Bator dal vivo. Proprio al leader della formazione transalpina il buon Paolo si è affidato per la produzione del disco. L'impatto sonoro sul quale punta il gruppo(?) è prettamente acustico, moderatamente bucolico se non fosse che ogni tanto compaiono degli interventi di chitarra elettrica. Ciò serve a costruire delle malinconiche ballate oscillanti tra l'essenzialità di un Nick Drake dei giorni nostri e le estenuanti dolorose elucubrazioni alla Jason Molina dei sopraccitati Songs:Ohia.
Luca Mauro Assante
" Freak out on line"

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Calla + Blessed Child Opera - Pegaso (Torre Del Greco) 25/04/2001
Ed eccoci quà. Una delle ultime grandi sensazioni dell'indie approda a Torre Del Greco, per dare il proprio atteso contributo al "7 Spring Fest". Intanto viene confermata la defezione per il gig di domani degli Old Time Relijun....peccato...Anyway...Tutto è pronto per la serata. Il compito di riscaldare gli animi è affidato ai Blessed Child Opera di Paolo Messere (ex Silken Barb) e alle songs contenute nel suo recente debutto .Ad accompagnarlo c'è anche il suo omonimo Paolo dei RUA, impegnato alla fisarmonica, e una bella voce femminile (della cui titolare ignoro il nome, sorry). Le coordinate sono quelle di un cantautorato dolente ed obliquo, che va da Jason Molina allo Sheppard versione Sophia, con un andamento "new folk" che crea non poche suggestioni. Purtroppo l'atmosfera non è quella giusta. Pubblico decisamente distratto ed errante per un Pegaso ancora non entrato in clima concerto. Peccato. E sarà ancora l'atmosfera il punto debole dell'esibizione dei Calla. Il loro suono sottilissimo e minimale riesce ad ipnotizzare l'audience per i primi venti minuti, dopodichè un irritante brusio di fondo e il continuo girovagare dei più, rovina un po' quel mood "instabile" che una band come quella capitanata da Aurelio Valle riesce a fornire. Ma lo zoccolo duro degli attentissimi non si perde d'animo, e segue i tre dal Texas nei loro sofferenti percorsi introspettivi. Batteria ridotta all'osso (cassa, rullante, charl), scarne basi preregistrate, linee di basso più che essenziali, chitarra ora pizzicata ora lasciata andare ad estemporanei sfoghi noise, e la voce di Aurelio, che timidamente sussurra ansie e paura di una vita tormentata. Grosso pathos per i pezzi da novanta ("Fear Of Fireflies" e "Tijerina" dall'ultimo "Scavangers" su tutte) e per un paio di cover (Cohen e Dylan) che mostrano tutto l'enorme talento del combo e la loro dimensione live che deraglia decisamente verso una dark wave immaginifica. Del resto, Michael Gira, che produce e protegge, non è tipo che ama perdere tempo...Il sottoscritto è rimasto catturato, ma devo ammettere che, forse, una band simile è più adatta ad un ascolto privato piuttosto che al momento live. Oppure (tesi altrettanto condivisibile) non è il gruppo adatto da sottoporre ad una platea di "turisti per caso". Giulio Pescatori

"Freak out on line"

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BLESSED CHILD OPERA
Una bella storia tutta Italiana quella di Paolo Messere, gia' collaboratore degli Ulan Bator.Pero' anche un po' francese.E inglese.Ma soprattutto partenopea. Percio' la prima domanda-specie data l'ombrosita' della musi-
cae' un dovere morale: un posto al sole.." non so, non l'ho mai visto,ma mi hanno detto che e' meglio del Grande fratello".Niente borghesia viziata e arricchita, quindi, e neanche rivendicazioni indigene. Ma fosche canzoni acustiche che si riannodano alla scrittura torva di Red House Painters- "adoro loro e gli Arab Strap"
-Lambchop, Song Sohia, Sophia; lievitate grazie a Closer dei Joy Division, Pink Moon di Nick Drake, Rock Bottom di R.Wyatt e in the Court of....dei King Crimson.Sembra quasi che chi nasce musicalmente a Napoli
debba in qualche modo usare il dialetto.Se sei di Bergamo nessuno si aspetta che tu faccia dei pezzi rock in
bergamasco.A parte gli scherzi cantare in inglese la sento una mia esigenza.Sono cresciuto ascoltando rock e guardando dalla mia finestra,passando dalla precoce psichedelia indie degli Handle With Care al noise matematico dei Silken Barb, gruppo con il quale ho realizzato un album con la Free Land di Catania; ora dopo un anno di pausa, sono alle soglie dell'uscita del disco dei Blessed Child Opera non una singola entita', ma l'unione di 5 musicisti molto diversi.
Durante il primo tour con gli Ulan Bator ho avuto il piacere di conoscere i Larsen che hanno apprezzato il mio lavoro trovandolo non molto distantedalle loro ultime cose prodotte da M.Gira degli Swans.In tema di produzioni,c'e' proprio Amaury degli Ulan Bator dietro "l'opera del bambino benedetto":"l'ho conosciuto nel 1999 alla data napoletana degli Ulan Bator,con i Silken Barb aprimmo il loro set.
Fu un bel concerto, poi Amaury si trasferi' a Napoli e mi contatto per conoscere l'ambiente e i movimenti musicali della citta'. C'e'stato subito un buon feeling tra di noi che lo ha spinto ad organizzare un mini tour acustico in due, molto divertente. Dopo l'uscita di Ego-Echo c'è stata la proposta di Amaury di inserirmi nel gruppo per gestire lo spettacolo live.Sono entrato nel progetto non solo come chitarrista ma anche come tastierista e corista.La motivazione che ha portato il gruppo ad escludermi dal terzo tour sono di tipo economico. Le componenti che regolano gli equilibri all'interno di una band sono tante, non so se dentro di me volevo diventare il quarto Ulan Bator, ma di sicuro posso dire malgrado la grande delusione- di non aver perso la stima di Amaury e gli altri ,ne' di provare rancore.Questo disco cominciava a prendere forma prima della collaborazione con gli Ulan. Il fatto che Amaury abbia accettato di collaborare come produttore artistico del mio progetto dimostra che mondi apparentemente diversi possono sposare le stesse pulsioni espressive.

Rossano Lo Mele

INTERVISTA SUL N.FEBBRAIO DI RUMORE

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BLESSED CHILD OPERA- S/T-
Spesso abbiamo etichettato come folk del dopo noise quella particolare miscela di malinconia acustica reiterata che non pare aver altre radici se non quella di chi ,fino a poco tempo prima urlava.
I brani si assomigliano e piu' che le singole canzoni e il mood generale a caratterizzare il lavoro.Lo si e' detto di Tara Jane O'Neill,dei Drunk e dei Retsin e lo si puo' dire dell'ensemble che fa capo a PaoloMessere ,gia'nei post rockers napoletani Silken Barb e collaboratore degli ultimi Ulan Bator(lo stesso Amaury Cambuzat supervede l'intero lavoro e canta in So Blind).Fisarmonica, violini e la voce femminile di Valeria Bifulco ad accompagnare melodie che amano perdersi nella Senna(Violence like War) o riannodarsi al cantautorato spettrale di Songs:Ohia(Borderline of Collapse,I'm poor again).

M.B

da Rumore n.Febbraio

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BLESSED CHILD OPERA- S/T-
Negli ultimi anni, a partire dal binomio 99/Posse/Almamegretta, Napoli e' stata una fucina di gruppi che hanno incentrato sull'elettronica la loro musica.All'interno dell'underground partenopeo,invece,c'è chi si e' mosso in maniera piu' "obliqua" rispetto ai suoi illustri concittadini: Paolo Messere gia' fondatore dei Silken Barb e fino a poco tempo fa' collaboratore dal vivo degli Ulan Bator, ha sempre cercato di portare avanti un discorso musicale che avesse un'ottica internazionale. Nel suo nuovo progetto,I Blessed Child Opera, tale prerogativa
è rimasta invariata. Coadiuvato in sede produttiva dall'ex compagno d'avventura Amaury Cambuzat(leader degli Ulan Bator),Paolo ha radunato una serie di musicisti capaci di assecondare al meglio il suo estro compositivo, realizzando un album ( dieci episodi) che si muove sui binari di quel folk decadente caro ai vari
Will Oldham, Songs:Ohia e Smog.Le trame minimali di chitarra acustica costituiscono l'asse portante delle canzoni, rifinite dall'uso di strumenti come violino e fisarmonica,tutti rigorosamente "unplugged", e le scarne strutture dei brani trovano nella voce meditabonda di Paolo Messere (spesso coadiuvato da Valeria Bifulco ai cori) il giusto contrappunto per la creazione di melodie che manifestano una forte inquietudine esistenziale.

LucaMauro Assante

Mucchio Selvaggio N. Luglio

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Data: 21/08/2001 15:45

INTERVISTA PER IL ROMA

COSA SIGNIFICA BLESSED CHILD OPERA?Significa l'opera del bambino benedetto

DA COSA NASCE QUESTO NOME?
Sono stato sempre suggestionato dall'opera lirica. Quando formai questo gruppo
decisi che il punto di partenza per dare un nome al mio progetto doveva nascere
dalla parola opera. Poi aggiunsi la parola Blessed perche'questa avrebbe rappresentato al meglio un mio momento interiore di rinnovamento da una realta'
forse ancora adolescenziale (vedi la parola "child") ad una piu' adulta.Ma fortunatamente il bambino' vive ancora....

QUANTI SONO I MEMBRI DEL GRUPPO?Attualmente siamo in cinque:
Paolo Messere: ch acustica,ch.elettrica,batteria, voce e testi 33anni
Valeria Bifulco :voce e testi 33anni
Paolo Coraggio:fisarmonica,ch elettrica 27anni
Raffaele di Somma: basso 27anni
Alfredo Spinelli:violino 28anni
PER OGNI MEMBRO: NOME-COGNOME-STRUMENTO-ETA'-

AVETE PROGETTI PARALLELI CON ALTRI GRUPPI?QUALI?
Attualmente non ho altri progetti paralleli perchè sono molto impegnato con iB.C.O.;in futuro curero' la produzione artistica di alcune bands di cui non voglio ancora parlare.Nel recente passato ho lavorato come produttore artistico con I R.U.A. ottimo gruppo rock indipendente attivo da alcuni anni nella scena napoletana e Adaline interessantissimo gruppo cagliaritano che ho ospitato e prodotto nel mio studio per una session di registrazioni per il nuovo loro promo.
HAI SUONATO CON GLI ULAN BATOR! CHI SONO? CHE TIPO DI ESPERIENZA HAI VISSUTO
CON LORO?
Gli Ulan Bator sono una storica band francese da molti considerata la risposta europea ai gruppi post rock americani.In Italia hanno avuto momenti d'oro in questi ultimi anni anche perche' hanno fatto parte della scuderia di Sonica etichetta indipendente famosa per i C.S.I e per i Marlene Kuntz, che ha loro permesso di incrementare il consenso sia della stampa( gruppo del mese per Rumore e Mucchio Selvaggio) che del pubblico grazie all'alto numero di concerti tenuti in Italia. La mia esperienza con gli Ulan Bator e' stata molto importante perche' mi ha dato l'opportunità di suonare con loro nei 2 tour promozionali dell'ultimo disco "Ego Echo" prodotto da M.Gira degli Swans riscuotendo consensi e soddisfazioni laddove forte era il coinvolgimento che ho provato davanti ad una realta' diventata oramai non cosi' sorprendentemente nota.

PERCHE' DICI CHE I BLESSED CHILD SONO "PAOLO MESSERE"?
Semplicemente perche' sono l'autore delle maggior parte delle liriche e delle canzoni.Attualmente Valeria sta scrivendo nuovi testi e collabora attivamente
alla struttura dei brani.E' anche una questione di gestione della band che spinge a mettere me davant ie rappresentare i B.C.O.in toto . Sono allo stesso modo molto riconoscente nei confronti di Paolo, Alfredo, e Raffaele per il grande apporto negli arrangiamenti e per la loro grande sensibilità per 'aver trovato la indispensabile chiave di lettura dei brani.
C'E' UN LEGAME FRA I BLESSED CHILD E LA FRANCIA? COSI MI
E' SEMBRATO DI CAPIRE DALLA RASSEGNA STAMPA. PUOI SPIEGARE MEGLIO DI
COSA SI TRATTA?
Il legame piu' evidente risiede nel fatto che il disco e' stato prodotto da Amaury Cambuzat degli U.B. e probabilmente a livello inconscio una certa influenza "francese" nelle sonorita' e' scaturita dalle sessions di registrazioni .A questo devo aggiungere che ho soggiornato nel sud della Francia nel periodo in cui ho suonato negli U.B. e ti assicuro che ci sono delle localita meravigliose....Il resto e' semplice conseguenza di questa esperienza.
DA QUANTO ESISTONO I BLESSED CHILD OPERA?
I Blessed Child Opera esistono da quasi 2 anni.
Inizialmente Dario Torre degli Stella Diana suonava il basso poi successivamente e' stato rimpiazzato da Raffaele di Somma con il quale ho condiviso l'esperienza Silken Barb gruppo da noi fondato nel 1994, con il quale abbiamo realizzato un album uscito per la Freeland di Catania e ottenuto la soddisfazione di essere stato uno tra i pochi gruppi italiani considerati nel libro del Post-rock curato da S.I.Bianchi e da E.Cilia.
CHE TIPO DI DIFFICOLTA' AVETE INCONTRATO QUI A NAPOLI?
Il tipo di ostacolo incontrato a Napoli fino ad ora, rimane ancorato alla difficolta' di
rendere piu possibile un progetto come quello dei B.C.O., visibile al pubblico nostrano che a mio parere e' ancora troppo distratto e confuso per apprezzare
dei mondi che apparentemente sembrano lontani dai trend attuali.

CREDI CHE NAPOLI OFFRA DELLE PROSPETTIVE PER CHI VUOLE FAR MUSICA AD UN
CERTO LIVELLO?
Napoli e' una citta' ricca di energia e stimoli per fare musica ed e' invidiata in tutta Italia proprio per questo fervore artistico, quindi ritengo che abbia tutte le carte in regola per affermare questa leadership soprattutto facendo leva su un possibile rinnovato entusiasmo che solo attraverso strutture piu' professionalmente organizzate puo' tramutarsi in concretezza di intenti.

QUI IN CITTA' VI SIETE MAI ESIBITI DAL VIVO? DOVE? DOVE VI SIETE
TROVATI MEGLIO? DOVE INVECE PEGGIO?
Abbiamo suonato in vari locali dove sinceramente siamo sempre stati accolti con interesse ed attenzione.Ricordo un bel concerto al teatro Spazio libero dove con pubblicita' quasi zero abbiamo riempito il posto. Ancor migliore il concerto di apertura allo show dei Calla al Pegaso di Torre del Greco la cui Associazione sembra attualmente l'unica ad offrire uno spazio per i concerti di un certo tipo.
Il 6 settembre suoneremo all'Arenile di Bagnoli nell'ambito di una 2 giorni molto interessante con gruppi come Shellac, Yuppie Flu, Zu ecc.....

MOLTI DICONO CHE NAPOLI NON OFFRE BUONE PROSPETTIVE PER I MUSICISTI. SIETE
D' ACCORDO? COSA SI POTREBBE FARE PER MODIFICARE LA SITUAZIONE?
Come ho detto precedentemente bisogna dare tempo affinche' nuove realta' organizzative si impegnino nella organizzazione degli eventi in modo piu' professionale smorzando cosi'l'inquietudine e l'insoddisfazione che giustamente spegne gli entusiasmi e l'interesse del pubblico e taglia le gambe a coloro che da tempo propongono il loro progetto artistico.
CHI E' AMAURI CAMBUZAT? C'ENTRA QUALCOSA COL PROGETTO BLESSED
CHILD..?
Amaury e' il cantante chitarrista degli U.B. il quale ha anche prodotto artisticamente il nostro disco.Il suo contributo sia professionale che umano e' stato notevole nella realizzazione del nostro album;inoltre il disco e'stato impreziosito da una sua traccia di voce sull brano "So Blind"

SECONDO VUOI QUAL' E' IL TIPO DI MUSICA CHE VA PER LA MAGGIORE
QUI IN CITTA'?
A Napoli regnano sovrani i neomelodici con un grande business che si muove alle loro spalle. Fra i giovani fruitori di musica , e' rimasta inalterata l'attenzione suscitata dai fenomeni nazionali 99posse,Almanegretta ,24grana gruppi che in realta' rappresentano la nuova ed impegnata "etnicita" napoletana in Italia.

AVETE AVUTO UN BUON RISCONTRO NEI VOSTRI LIVE? QUAL' E' IL
MIGLIOR COMPLIMENTYO CHE AVETE RICEVUTO? QUAL' E' IL RISULTATO
DI CUI ANDATE PIU' FIERI?
A giudicare dalle recensioni il concerto piu' riuscito e' stato quello del 14 Aprile al Pegaso dove abbiamo aperto il concerto dei Calla gruppo americano che sta' riscuotendo un buon successo in Italia. In quell'occasione ci hanno elogiato per
l'alto grado di suggestione, e per il calore trasmesso , per la precisione nell'esecuzione dei brani, e per la dinamicita' del live set, qualita' che non sempre si scopre nelle acoustic bands.
COME NASCONO LE VOSTRE MUSICHE? CHI LE SCRIVE?
La maggior parte delle canzoni non nascono in sala prove pur risentendo in questa sede di mutamenti negli arrangiamenti e nelle atmosfere . In realta' mi piace l'idea che le canzoni una volta scritte siano spesso soggette a delle progressive rivalutazioni causate anche da necessita' live o da rinnovate esigenze artistiche.
PERCHE' HAI SCELTO L' INGLESE PER I TUOPI TESTI? SEI TU A
SCRIVERLI? QUALI SONO GLI ARGOMENTI CHE TRATTI NEI TESTI?
L'inglese non e' la mia lingua ma e' la migliore per poter raccontare storie usando un linguaggio che altrimenti andrebbe perso se cantassi in Italiano. E' anche una esigenza di ordine pratico se pensi solo che l'inglese ha un metro piu'versatile dell'italiano .A questa esigenza aggiungo che canto in una lingua internazionale e i B.C.O. si propongono come una band internazionale.
Nel nostro primo lavoro ho usato un linguaggio molto diretto perche' avevo l'esigenza di parlare un po' a cuore aperto.Questo credo che si noti nelle liriche dei brani. Spero di aver trasmesso probabilmente un mio senso di solidarieta' nei confronti dei sentimenti nel bene e nel male che pervadono l'essere umano .
AVETE UNA VOSTRA SALA PROVE OPPURE VI APPOGIATE A QUALCHE ALTRA STRUTTURA?
Fortunatamente ho creato una struttura a Napoli dove ho ricavato la mia sala prove.E' una sala prove e di registrazione a tutti gli effetti.
DOVE AVETE INCISO IL VOSTRO DISCO?
Nel mio studio di registrazione che si chiama "Seahorses"
AVETE FATTO UN LIVE A PARIGI! AVETE SCELTO VUOI DI SUONARE LI? CHE TIPO DI
ESPERIENZA E' STATA?
ND: non abbiamo suonato con i Blessed a Parigi ma con gli U.B
COME SI CHIAMA L' ETICHETTA AMERICANA CHE VI HA MESSO SOTTO CONTRATTO?
COME E' ARRIVATA A VOI? OPPURE SIETE ARRIVATI VOI A CONTATTARLA?
L'etichetta americana e' la Loud Dust Recordings che e' una label affiliata alla BMI.Nel corso di quest'anno ho stretto parecchi contatti con delle etichette straniere, avuto varie contrattazioni, finquando la proposta della Loud Dust Recordings mi e' sembrata quella piu' conveniente.
CREDETRE CHE SIA DIFFICILE TROVARE UN CONTRATTO IN ITALIA?
Non credo che sia complicato trovare un contratto in Italia dal momento che ci sono parecche seppure piccole etichette discografiche in crescita.Il problema non e' stampare i dischi ma promuoverli e distribuirli in un mercato sempre piu' difficile da interpretare e un pubblico sempre meno disposto ad acquistare ai prezzi odierni .
QUALI SONO LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO?
Oltre l'uscita del disco in America, stiamo preparando un tour che tocchera' la Germania e la Francia in Ottobre -Novembre. Al ritorno lavoreremo per le canzoni del secondo album che uscira sempre per la Loud Dust Recordings.Per il momento suoneremo il 6 settembre all'Arenile di Bagnoli nell'ambito della 2 giorni con Shellac,Yuppie flu, Zu.Poi sono in calendario un tour in Sardegna con date ancora non pervenute e date singole a Milano, Faenza, Torino.
QUALI SONO I VOSTRI GRUPPI DI RIFERIMENTO?
QUALI SONO LE VOSTRE PREFERENZE MUSICALI?
CHE MUSICA ASCOLTATE?
Ascoltiamo di tutto.Personalmente sono legato ad una certa tradizione inglese cantautoriale che ha come massimo esempio Robert Wyatt e Nick Drake. Attualmente seguo con un certo interesse molti cantautori americani come Mark Koselek dei Red House Painters, e Jason Molina dei Songs Ohia.
Alla fine credo che mi piaccia ascoltare tutta la musica che abbia per me un contenuto emotivo.


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Blessed Child Opera da Beautiful Freaks
Blessed Child Opera
Paolo Messere, fondatore del progetto Blessed Child Opera, vanta una lunga carriera alle spalle, fatta di varie collaborazioni fra cui quella con la band francese degli Ulan Bator e il gruppo napoletano dei Silken Barb. Il CD in questione propone dieci brani in lingua inglese, dove la lentezza, sin dalle prime note di No way out, note di una chitarra acustica e di una fisarmonica, ci prende in braccio e ci culla fino alla fine del disco, avvolgendoci con atmosfere delicate e a tratti oniriche. Il genere che il musicista partenopeo ci propone, se proprio deve essere etichettato, potrebbe passare per una specie di folk crepuscolare, in molti tratti vicino, soprattutto per il tipo di atmosfera che trasmette, ai lavori di Red House Painters, Sophia e Tara Jane O'Neil. Il nostro (che si occupa di voci, chitarre e batteria) si avvale della preziosa collaborazione di altri cinque musicisti, fondamentali per la riuscita di questo piccolo gioiello: Paolo Coraggio alla fisarmonica, Alfredo Spinelli al violino, Dario Torre al basso, Marco Pezzenati al violino e alle percussioni e Valeria Bifulco alla voce. Insomma un lavoro apparentemente minimale ma invece molto ben curato anche nel più piccolo dettaglio. Sicuramente da ascoltare con piacevole attenzione, almeno da quanti non si accontentano di fermarsi al solito, prevedibile e fin troppo facile pezzo di immediato impatto.(a.p.)


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Blessed Child Opera da http://www.unionesarda.it
Prende il via stasera dal Fabrik (via Mameli) il minitour in Sardegna dei napoletani “Blessed Child Opera”. Il gruppo (Paolo Coraggio - fisarmonica, Alfredo Spinelli - violino, Dario Torre - basso, Valeria Bifulco - voce, Paolo Messere - voce e chitarra acustica) è nato nel ’99 da un’idea di Messere, noto per la sua militanza nei francesi Ulan Bator, prodotti dalla Sonica-Virgin e giunti al loro quarto disco. I Blessed Child Opera costituiscono un po’ una mosca bianca nel panorama musicale attuale partenopeo. Negli ultimi anni, infatti, siamo stati abituati a fagocitare decine di gruppi che hanno quasi eletto l’elettronica a cardine della loro musica (99 Posse e Almamegretta su tutti). I Blessed invece propongono una formula musicale diversa, che attinge a piene mani dalla canzone d’autore americana, dominata da atmosfere malinconiche e da canzoni di semplice struttura. Anche le liriche, cantate in inglese, contribuiscono a nascondere le origini partenopee della band. «Sembra quasi che chi nasce musicalmente a Napoli debba in qualche modo usare il dialetto» aveva detto con irritazione Messere in un’intervista. «Per me è invece naturale cantare in inglese».Nei loro concerti, essenzialmente acustici se si escludono gli sporadici interventi di una chitarra elettrica, si respira un ambiente intimo. Lo stesso che domani sarà al Batucada di Ozieri e sabato al Montecristo, nuovo locale di Viale Marconi (sopra l’Open Gate). L’inizio è alle 22, ingresso è gratuito.

Pierpaolo Abis

Per contatti: Paolo 339/3323626

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Blessed Child
Opera

Silken Barb

6 P. M.

Trees

Adaline

État Second

Rua

One Starving
Day


Moopo

Missselfdestrrruction

Paolo Messere

BLESSED CHILD OPERA

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