Le Province analizzate presentano tra loro caratteristiche eterogenee sia per l'ampiezza demografica, sia per il "passato migratorio" che le contraddistingue. Tuttavia, le recenti tendenze migratorie ci consentono di cogliere numerosi punti in comune anche tra contesti apparentemente così diversi. In primo luogo, tutte le Province studiate hanno registrato, nell'intervallo considerato, una generale diminuzione dei flussi migratori sia in entrata sia in uscita (Tabella 1).
Tab.1 Numero d'iscrizioni e cancellazioni per Provincia fra il periodo 1969/73 - 1989/93
ISCR | CANC | ISCR | CANC | ISCR | % | CANC | % | |
Milano | 147944 | 115409 | 97226 | 102181 | -50718 | -34,3 | -13228 | -11,5 |
Vicenza | 39589 | 31331 | 24295 | 23914 | -15294 | -38,6 | -7417 | -23,7 |
Firenze | 31331 | 39589 | 24295 | 23914 | -15294 | -38,6 | -7417 | -23,7 |
Ancona | 11369 | 11691 | 7419 | 6397 | -3950 | -34,7 | -5294 | -45,3 |
Roma | 82110 | 62381 | 70103 | 69888 | -12007 | -14,6 | 7507 | 12,0 |
Napoli | 69004 | 81421 | 63899 | 74936 | -5105 | -7,4 | -6485 | -8,0 |
Lecce | 12681 | 15420 | 12297 | 13693 | -384 | -3,0 | -1727 | -11,2 |
Ad eccezione di Roma, che incrementa la percentuale delle cancellazioni, tutte le Province subiscono un calo sia nel numero degli iscritti che dei cancellati. In termini relativi, la Provincia più esposta al fenomeno sembra essere Ancona con una diminuzione del 34,7% per le iscrizioni e del 45,3% per le cancellazioni. Altrettanto accentuato è il calo dei trasferimenti relativi alla Provincia di Firenze (-38,6% per gli iscritti e -23,7% per i cancellati) e a quella di Milano (-34,3 e -11,5).
Un'analisi più approfondita mostra come il calo della mobilità sia più accentuato per gli spostamenti di media e lunga distanza, mentre in ambito intraprovinciale, la diminuzione in valori assoluti si accompagna ad un aumento in termini relativi (Tabella 2).
Le variazioni percentuali dei trasferimenti intraprovinciali sono quasi ovunque positive: nella Provincia di Roma e di Napoli l'incremento si manifesta anche in termini assoluti. Nelle Province più piccole (Ancona e Lecce), invece, il peso relativo dei trasferimenti intraprovinciali sul totale degli iscritti non sembra esser mutato considerevolmente rispetto ai primi anni '70.
Tab. 2 | Ammontare dei trasferimenti intraprovinciali sul totale delle iscrizioni e delle cancellazioni per Provincia; |
variazioni intercorse tra i periodi 1969/73-1989/93 |
(1a) | (2a) | (3a) | (1b) | (2b) | (3b) | (1b-1a) | (2b-2a) | (3b-3a) | |
Milano | 63732 | 43,1 | 55,2 | 61071 | 62,8 | 59,8 | -2661 | 19,7 | 4,5 |
Vicenza | 12618 | 63,8 | 69,2 | 11714 | 71,4 | 76,4 | -908 | 7,6 | 7,3 |
Firenze | 20532 | 51,9 | 65,4 | 15616 | 64,3 | 65,3 | -4916 | 12,4 | -0,1 |
Ancona | 6052 | 53,2 | 51,8 | 3957 | 53,3 | 64,9 | -2095 | 0,1 | 10,1 |
Roma | 24637 | 30,0 | 39,5 | 38386 | 54,8 | 54,9 | 13749 | 24,8 | 15,4 |
Napoli | 45882 | 66,5 | 56,4 | 50447 | 78,9 | 67,3 | 4565 | 12,5 | 11,0 |
Lecce | 7580 | 59,8 | 49,2 | 7427 | 60,4 | 54,2 | -153 | 0,6 | 5,1 |
Un'analisi complessiva dell'evoluzione del fenomeno è rappresentata dalla figura 2 nella quale sono messi a confronto i dati sulle iscrizioni per le Province di Milano, Firenze e Roma e dove si evidenziano, nell'ambito delle tendenze fin qui illustrate, caratteristiche proprie a ciascuna Provincia.
Dal grafico risulta evidente la crescita percentuale della mobilità intraprovinciale nel lungo periodo. Tuttavia, questa crescita sembra ridursi o addirittura arrestarsi nell'ultimo quinquennio. Milano, per esempio, registra una diminuzione delle iscrizioni dall'interno della Provincia del 2,4%.
Per quel che riguarda le migrazioni di lungo raggio, è indicativa la progressiva diminuzione che ha interessato le iscrizioni dal resto d'Italia per le tre Province. Roma e Milano, in particolare, hanno registrato una diminuzione del numero d'iscritti provenienti dal resto d'Italia superiore al 20%. Tuttavia, se per la Provincia lombarda un tale trend sembra essersi arrestato, per la capitale, invece, esso risulta tuttora in corso.
Per quel che riguarda i dati riferiti alle provenienze dal resto della regione e dall'estero, si riscontra un andamento opposto: nel primo caso vi è una diminuzione costante nelle iscrizioni per le tre Province (mediamente del 3-4% fra i due periodi estremi); nel secondo caso, invece, la percentuale degli iscritti dall'estero s'incrementa in misura costante fino al periodo 1984/88, per poi accelerare il ritmo nell'ultimo quinquennio. Roma, per esempio, vede incrementare del 50% le iscrizioni dall'estero nell'arco dell'ultimo periodo.
Fig. 2 | Variazioni intercorse nei cinque quinquenni nell'ammontare degli iscritti per area di provenienza; |
Province di Milano, Firenze e Roma (valori %) |
Le caratteristiche comuni che contraddistinguono i flussi in entrata per le Province di Milano, Firenze e Roma sono, dunque, i seguenti:
Tab. 3 Distribuzione per luogo di destinazione degli iscritti in ciascuna Provincia nel periodo 1989/93 (valori %)
Capoluogo | RestoPROV | (*) | |
Milano | 27,0 | 73,0 | 35,4 |
Vicenza | 13,7 | 86,3 | 14,5 |
Firenze | 26,4 | 73,6 | 34,1 |
Ancona | 19,0 | 81,0 | 23,3 |
Roma | 52,5 | 47,5 | 73,3 |
Napoli | 15,9 | 84,1 | 36,7 |
Lecce | 13,0 | 87,0 | 12,5 |
Nella Provincia di Milano - caratterizzata da uno sviluppo economico diffuso e da una distribuzione demografica più uniforme rispetto a quella di Roma - la forza attrattiva del capoluogo si riduce. In questo caso, su 100 persone che si sono iscritte nella Provincia nel periodo 1989/93, solo 27 hanno scelto come destinazione il capoluogo; nella Provincia lombarda è soprattutto la dinamicità della mobilità in ambito provinciale che è considerevole: quasi la metà di coloro che s'iscrivono nella Provincia milanese provengono da comuni della Provincia stessa.
Considerazioni analoghe - circa la minore influenza esercitata dal capoluogo sull'hinterland provinciale - possono esser fatte sia per Napoli sia per le Province minori dove il comune capoluogo non ha mai una potere di richiamo analogo a quello riscontrato nel caso di Roma.
Limitando l'analisi al ruolo attrattivo esercitato dai diversi capoluoghi risalta il dato riferito alle città di Roma e Milano per quel che riguarda le provenienze da aree 'extra-regionali' (Tabella 4).
Tab. 4 | Percentuale degli iscritti nel capoluogo sul totale degli iscritti dalla stessa provincia, |
dal resto della regione, da altre regioni e dall'estero (1989/93) |
Provincia | Regione | Italia(*) | Estero | |
Milano | 17,8 | 34,8 | 44,7 | 63,3 |
Vicenza | 11,5 | 14,3 | 25,7 | 18,3 |
Firenze | 25,9 | 34,9 | 39,4 | 45,0 |
Ancona | 38,7 | 21,0 | 27,1 | 22,7 |
Roma | 49,3 | 70,0 | 75,5 | 84,0 |
Napoli | 16,3 | 42,6 | 28,4 | 28,1 |
Lecce | 15,1 | 20,1 | 13,7 | 9,1 |
Roma, in particolare, assorbe nei suoi confini comunali la maggior parte di coloro che s'iscrivono nella Provincia dal resto del Lazio (70%), dal resto delle regioni italiane (75,5%) e dall'estero (84%). Per Milano le proporzioni sono più basse ma in ogni caso significative considerando l'elevato grado di urbanità della sua Provincia. Firenze si pone, nell'ambito di questa classificazione, in una posizione intermedia mentre tutti gli altri capoluoghi non sembrano costituire un polo di attrazione rilevante per i c.d. long-distance movers.
Nelle Province minori il capoluogo non esercita un ruolo attrattivo particolarmente significativo. La percentuale di coloro che s'iscrivono a Vicenza e a Lecce non è mai superiore a 1/3 degli iscritti dell'intera Provincia. Ancona svolge un certo richiamo solo per coloro che si cancellano da comuni situati all'interno dei confini provinciali (38,7%).