![]() | IL VENEZIANO onlinemagazine per le libertà di Venezia diretto da Pietro Bortoluzzi |
anno I, numero 2
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Ebbene sì, questa volta l'hanno fatta proprio grossa! Ma come, sono giusto duecento anni dalla caduta della Repubblica ultramillenaria di Venezia, avvenuta a causa dell'infame doppiogioco francese - con Napoleone sior tentenna fra il trasformare l'ex Serenissima in un cuscinetto (stato) o in un pacco dono agli Austriaci, e che ci ha infine svenduti a Campoformio -, e invece di celebrare in triste splendida solitudine il tragico evento, ecco che ti capitano fra capo e collo gli otto patrioti capri espiatori di uno Stato impazzito che manda a casa i Longostrevi multimiliardari sulla pelle dei mututati ed accoglie con onore i Toni Negri profeti del brigatismo rosso (di sangue), pretesto per sospendere le celebrazioni veneziane e mettere in piazza buffonate padane o unitariste sindacali che nulla hanno a che spartire con Venezia, e dulcis in fundo -con gran tempismo- la bella idea del Comune di Venezia di gemellare i foghi del Redentore del bicentenario con i cugini transalpini... A dire il vero a duecento anni di distanza dall'amara invasione francese un ennesimo svegliarino a chi dorme sotto forme di coccarde tricolori francesi forse male non ha fatto, almeno per rammentarci che fine infame abbia fatto Venezia, se non è nemmeno in grado di distinguere fra i simboli... E perdere o prostituire la propria memoria storica cosa grave è... Uno scrittore veneziano di duecento anni orsono, impelagatosi - ebbro e desideroso di riforme e rinnovamento democratico della struttura statuale veneziana - nell'appoggio ai giacobini lagunari per operare il cambiamento delle istituzioni veneziane, preso atto del tradimento francese ha messo in atto una sottile vendetta, facendo da allora in poi parlare in francese ogni personaggio infame e traditore che la sua fantasia di poeta e scrittore faceva nascere: ora al vedere dall'alto dei cieli un'ennesima invasione di coccarde bianco-rosse-bleu voluta dalla ganga comunale dei Barbudos, sicuramente si vergognerà per l'ennesima volta di essere stato un idealista veneziano, forse un po' proprio come noi... In mezzo a tutto questo guano, una nota di merito ed un momento di sollievo e di sospiro, giusto per citare la nobile iniziativa del CdQ di Dorsoduro e del Serenissimo Tribunal de l'Inquisithion che si sono opposti alle celbrazioni ufficiali filofrancesi, organizzandosi da soli il loro Redentor come una volta: bene, bravi, bis! Polemicamente, a presto...
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