Lo Shogi è giocato principalmente in
Giappone. Nella forma moderna esiste sin dal 16° secolo, ma
progenitori dello Shogi moderno risalgono all'8° secolo.
REGOLAMENTO
1. La scacchiera è di 9 case per 9. I
pezzi sono costituiti da tessere a forma di freccia su cui sono
disegnati degli ideogrammi. I pezzi sono tutti dello stesso
colore e vengono disposti con la punta rivolta verso
l'avversario. La disposizione iniziale è riportata nei
diagrammi. A sinistra i pezzi occidentalizzati e a destra i pezzi
originali orientali.
Convenzionalmente il giocatore che occupa la posizione inferiore
del diagramma viene chiamato Nero e gioca per primo.
2. Il movimento dei pezzi è il seguente:
King (Re) K. Come il Re occidentale.
Rook (Torre) R. Come la Torre occidentale.
Bishop (Alfiere) B. Come l'Alfiere occidentale.
Gold (Generale Oro) G. Muove di un passo
ortogonalmente nelle quattro direzioni o di un passo in diagonale
in avanti. Può raggiungere quindi 6 case.
Silver (Generale Argento) S. Muove di un passo
diagonalmente nelle quattro direzioni o di un passo in avanti.
Può raggiungere quindi 5 case.
Knight (Cavallo) N. Salta come il Cavallo moderno,
ma solo in avanti. Non può indietreggiare. Può quindi
raggiungere solo due case.
Lance (Lancia) L. Muove solo in avanti di quante
case vuole sulla colonna. Non può indietreggiare.
Pawn (Pedone) P. Muove solo in avanti di un passo,
cattura nella stessa maniera.
3. Quando un pezzo raggiunge nel movimento una delle tre
traverse dello schieramento nemico o si muove al suo interno o ne
esce può essere promosso. La promozione viene indicata
capovolgendo il pezzo in modo da mostrarne la faccia inferiore.
Re e Generale Oro non promuovono.
Gli altri pezzi promuovono nel seguente modo:
Rook (+R). Promuove a Dragon King
aggiungendo alle sue caratteristiche la possibilità di muovere
di un passo in diagonale nelle quattro direzioni.
Bishop (+B). Promuove a Dragon Horse
aggiungendo alle sue caratteristiche la possibilità di muovere
di un passo in diagonale nelle quattro direzioni.
Silver (+S). Promuove a Gold.
Knight (+N). Promuove a Gold.
Lance (+L) Promuove a Gold.
Pawn (+P) Promuove a Gold. In giapponese Tokin,
nome usato anche dai giocatori occidentali.
La promozione è facoltativa, se il giocatore decide di
effettuarla lo deve fare nel momento in cui esegue la mossa,
altrimenti se ne perde il diritto. Tale diritto si riacquista se
il pezzo realizza nuovamente una delle condizioni previste.
Un Pedone o una Lancia che raggiungono la nona traversa o un
Cavallo che raggiunge la ottava devono essere obbligatoriamente
promossi.
4. Quando un pezzo viene catturato entra a far parte della
riserva del giocatore che effettua la cattura. Al proprio turno
di gioco il giocatore può decidere di paracadutare un pezzo
dalla riserva su una qualsiasi casa libera della scacchiera
invece di effettuare un a mossa normale.
I pezzi vengono paracadutati nel rispetto delle seguenti
condizioni:
- Il pezzo paracadutato è sempre non promosso.
- Un Cavallo non può essere paracadutato in ottava o nona
traversa, un Pedone ed una Lancia non possono essere paracadutati
in nona traversa.
- Un Pedone non può essere paracadutato in una colonna in cui vi
sia già un Pedone non promosso dello stesso giocatore.
- Non è ammesso dare matto con un pedone paracadutato.
5. Non esiste lo stallo. Se si è costretti a muovere il
Re in una casa controllata si perde la partita.
6. Se una posizione si ripete per quattro volte la partita
è patta.
Non è consentito dare scacco perpetuo, in questo caso non si ha
la patta per ripetizione di posizione, ma chi sta dando scacco è
costretto a cambiare mossa, se non lo fa, dopo la quarta
ripetizione di posizione perde la partita.
7. Regola AISE: E' ammessa la patta d'accordo.
NOTAZIONE OCCIDENTALIZZATA: Le colonne sono contrassegnate
da destra verso sinistra con numeri arabi (da 1 a 9),
le traverse dall'alto in basso da numeri giapponesi (ideogrammi),
per comodità in occidente vengono usate le lettere minuscole
dell'alfabeto latino (da a a i).
Nel caso in cui più pezzi dello stesso tipo possano recarsi
nella stessa casa si specifica la colonna o la traversa di
partenza. La cattura viene indicata con x, la rimessa in
gioco di un pezzo viene indicata facendo seguire l'iniziale del
pezzo dal segno ' o *. La promozione viene
segnalata facendo seguire alla mossa con promozione il segno +,
l'iniziale del pezzo promosso è sempre preceduta dal segno +.
NOMI GIAPPONESI DEI
PEZZI
Occorre tener presente che c'è un nome breve ed uno formale,
che si riflette nel fatto che i pezzi hanno in linea di principio
due kanji, ma spesso ne viene riportato solo uno.
Inoltre, lo spelling in romanjii (cioe' nel nostro alfabeto) dal
kanji non è perfettamente univoco, quindi da qualche parte si
trovano scritti in modo un po' diverso. La traduzione italiana
del nome formale:
Re nero=gyoku=gyokusho=Generale di Giada
Re bianco=o=osho=Signor Generale
R=hi=hisha=Carro Volante
+R=ryu=ryuo= Drago Reale
B=kaku=kakugyo=Carro con Corno
+B=uma=ryume=Drago Cavaliere
G=kin=kinsho=Generale d'Oro
S=gin=ginsho=Generale d'Argento
+S=narigin=Argento promosso
N=kei=keima=Onorevole Cavallo
+N=narikei=Cavallo promosso
L=kyo=kyosha=Carro profumato
+L=narikyo=Lancia promossa
P=fu=fuhyo=Fante +P=to=tokin=?
Tradurre Tokin è un problema. Il simbolo che compare sul
pezzo promosso viene dall'alfabeto fonetico giapponese hiragana
e si legge prorpio to, che non e' altro che una
preposizione (p.es., con oppure e).
Tokin, in realtà, non significa nulla. Cè qualche
esperto di Shogi (e di Giapponese) che ci può far sapere tutta
la storia?
LA STORIA
(di Marco Durante)
1. Le origini
Sia gli scacchi occidentali che quelli giapponesi derivano
dall'antico gioco indiano del Chaturanga (4-membri), di
cui si hanno notizie a partire dal VI secolo d.c.
Il Chaturanga venne esportato al di fuori dell'India con le
guerre di conquista, il commercio, e l'opera dei missionari
buddhisti. Già attorno all'VIII sec. esso veniva giocato, con
diverse varianti, in Persia ed in Cina. Mentre dalla Persia,
tramite gli Arabi, verrà portato in occidente dando origine agli
scacchi come li conosciamo, dei messi imperiali durante il
periodo Nara (710-794) introdurranno gli scacchi Cinesi in
Giappone.
Da sempre affezionati alla loro scrittura simbolica (kanji), I
cinesi abbandonarono la forma scultorea dei pezzi del Chaturanga
(che rimarranno invece nella versione occidentale) per utilizzare
pezzi di forma circolare, marcati con dei kanji. Come nell'altro
gioco Cinese del go, negli scacchi Cinesi (hsiang ch'i) i pezzi
si muovono sulle linee di intersezione della scacchiera.
Gli scacchi Cinesi divennero popolari presso la corte imperiale
nel periodo Heian, e battezzati Shogi (gioco dei generali).
La prima descrizione del gioco è dovuta al calligrafo di corte
Fujiwara Yukinari (971-1027; come da tradizione giapponese,
scriveremo prima il cognome e poi il nome), ed appare
sostanzialmente diverso dal gioco attuale. La torre e l'alfiere
non erano presenti, nè le regole sui pezzi paracadutati; si
utilizzava la scacchiera Cinese 9x10 (anche se nell' hsiang ch'i
vengono utilizzate le linee e non le case). Altre varianti
vennero presto introdotte, dal daishogi (13x13, e successivamente
15x15) allo shoshogi (piccolo shogi). Il più antico pezzo di
Shogi è datato attorno all'anno 1100, e fu scoperto nel castello
di Sakada.
Nel periodo Muromachi (1333-1568) vennero introdotti dei
sostanziali cambiamenti al gioco: 3 nuovi pezzi vennero aggiunti,
hisha (torre), kaku (alfiere) e sui-zo (elefante ubriaco), su una
scacchiera 9x9. Un diagramma del 1694 illustra chiaramente la
posizione iniziale dei pezzi.
L'elefante era posizionato davanti al re e se promosso (invadendo
il campo avversario) diveniva in effetti un altro re (cioè
muoveva di una casa in ogni direzione).
Nel tardo periodo Muromachi il Giappone era devastato da continue
guerre fra i diversi shogun (supremi generali). I soldati fatti
prigionieri durante una guerra potevano cambiare allenaza, e
generalmente venivano arruolati nell'esercito che li aveva
catturati.
Questa abitudine bellica venne gradualmente introdotto nel gioco
dei generali, sicchè i pezzi catturati possono essere
riutilizzati dal giocatori che li ha presi. La presenza dell'elefante
ubriaco creava problemi con queste nuove regole, in quanto
l'elefante poteva essere paracadutato nel campo avversario,
promosso a re, e quindi difficilmente ricatturato. Inoltre,
l'imperatore Gonara (che regnò fra il 1526 e il 1557) non
gradiva l'idea di un pezzo (ubriaco!) che potesse essere promosso
a re. Alla fine del '500, quindi, l'elefante sembra sparire dal
gioco contemporaneamente all'introduzione della regola dei pezzi
paracadutati.
2. Il periodo Edo (1600-1868)
Nel 1612, lo shogunato di Tokugawa fondò la prima associazione
ufficiale per il Go e gli Shogi, sotto il controllo dei monaci
scintoisti e buddhisti. Il monaco buddhista Honinbo Sansa ne fu
il primo presidente, ed era riconosciuto come il giocatore più
forte in entrambi i giochi.
La prima partita di Shogi ufficialmente registrata risale al
1607, e vedeva Honinbo Sansa manovrare i pezzi bianchi contro
Ohashi Sokei. La partita è ancora oggi estremamente istruttiva.
Ohashi aprì con la torre mobile sulla colonna 4, e Honinbo
utilizzò un castello Edo come difesa. Ohashi vinse in 67 mosse
dopo una partita mozzafiato, e divenne il primo Mejin a vita
(Grande Maestro).
Le regole dello Shogi come le conosciamo oggi sono essenzialmente
codificate nel libro del 1636 Shogi Zushiki (Shogi illustrato),
scritto dal figlio di Ohashi Sokei.
La famiglia Tokugawa costruì il suo castello a Edo (l'antico
nome di Tokyo) attorno alla metà del secolo XVII, e ivi
organizzarono i primi tornei di Go e Shogi, con la partita finale
giocata semprte in presenza dello Shogun. A partire dal 1716,
venne organizzato ogni 17 Novembre una partita del castello,
praticamente equivalente ad una disputa per il titolo mondiale.
Ancora oggi, il 17 Novembre è indicato in Giappone come la
giornata dello Shogi. La più famosa partita del castello è
quella del 1856, che vide vincitore Amano Soho, considerato il
più grande giocatore di tutti i tempi.
Con la fine dello shogunato di Tokugawa e del periodo Edo si
chiude anche l'era dello Shogi imperiale, ma il gioco
diverrà sempre più popolare fra tutte le classi sociali.
3. Lo Shogi oggi
La Federazione Giapponese di Shogi fu fondata nel 1924, e
successivamente ristabilita nel 1946 con sede centrale a Tokyo e
filiale principale in Osaka. La federazione riconosce
(attribuendo un salario mensile) attualmente 174 giocatori
professionisti, di cui 35 donne. Il numero di praticanti in
Giappone è stimato attorno ai 20 milioni.
La Federazione pubblica anche una rivista mensile, e sponsorizza
la trasmissione televisiva della domenica mattina sul canale
nazionale.
I tornei principali sono 15, con 7 titoli professionali (le
cosiddette 7 corone). I professionisti organizzano tornei
per designare uno sfidante per ogni titolo, che affronta poi
l'attuale detentore.
La partita più importante è però quella che designa il Mejin
dell'anno. Il vincitore del torneo degli sfidanti affronta il
detentore al meglio di 7 partite (ogni partita dura 2 giorni).
Vincendo almeno 5 volte il titolo di Mejin si diviene Mejin a
vita.
Esistono 17 Mejin a vita nella storia dello Shogi, il primo
essendo Osashi Sokei (1555-1634) e l'ultimo (ed uno dei soli due
viventi insieme a Nakahara Makoto) Tanigawa Koji, che nel 1997 ha
conquistato per la 5 volta il titolo di Mejin.
Benchè sia stato introdotto un sistema ELO per lo Shogi,
tradizionalmente i giocatori vengono divisi in gradi. Per i
professionisti, si va dal 9 dan al 4 dan (3-1 dan sono i gradi di
apprendisti professionisti). I dilettanti vengono invece divisi
dal 15-kyu (princiapiante) al 1-kyu, e successivamente dal 1-dan
al 6-dan (Mejin dilettante).
Popolarissimo in Giuappone, lo Shogi comincia ad esser giocato
molto anche in altri paesi. Federazioni importanti sono quelle
degli USA, Gran Bretagna, Francia e Olanda. Dal 1990, la prima
partita del prestigioso titolo Ryu-O (una delle 7 corone) si
gioca al di fuori del Giappone.
A proposito, non possono mancare un po' di partite commentate in italiano!
LE VARIANTI DELLO SHOGI
Lo Shogi, come gli scacchi, ha molte varianti.
I più curiosi potranno navigare in rete. Pronti col mouse?
In ultimo segnalo lo Shogi
Variant Program. Home page di programmi
freeware, che permette di giocare a Shogi e a 11 varianti dello
Shogi!
Sullo Shogi c'è moltissimo materiale in rete, qui troverete
TUTTI i importanti da cui potrete partire per la navigazione.
In particolare consiglio, a chi vuol tenersi aggiornato,
l'iscrizione alla Mailing
List dello SHOGI. E' sufficiente
spedire una mail scrivendo nel body del messaggio:
SUB SHOGI-L tuo_nome
dove il nome può essere benissimo un nickname a vostro piacere.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Shogi for Beginners - John Fairburn, The Ishi Press, 1989,
4-87187-201-7.
First Step To Shogi - Oyama Memorial Museum, Space Sano,
1995.
Better Moves for Better Shogi - Teruichi Aono, Sankaido
Ltd. ISBN 4-381-00597-X (II ed. 1996).
Shogi - How to Play - John Fairburn, The Shogi
Association, 1979.
The Art of Shogi - Tony Hosking, The Shogi Foundation,
March 1997.
Shogi - Japan's Game of Strategy - Trevor Legget, Charles
E Tuttle Company, 1966.
Guide to Shogi openings - Teruichi Aono, Sankaido Ltd.
ISBN, 4-381-00598-8 (II ed.1996).
Shogi in Europe - Hiroyuki Iisa, Japanese Shogi
Association 1993.
Yagura - Shogi Deutschland e.V. 1997 (tedesco).
Shinkenbisha - Shogi Deutschland e.V 1997 (tedesco).
I seguenti testi, pur non essendo esclusivamente rivolti allo
Shogi, contengono articoli o riferimenti importanti:
Board and Table Games from Many Civilizations - R C Bell,
Dover, 1979, 0-486-23855-5.
Games Ancient and Oriental and How to Play Them - Edward
Falkener, Dover, 1961, 486-20739-0.
Chess Variations - John Gollon, Charles E Tuttle Company,
1985, 0-8048-1122-9.
Oriental Board Games - David Pritchard, Know The Game
Series, 1977, 0-7158-0524-X.
New rules for classic games - R. Wayne Schmittberger,
Wiley, 1992, 0471536210. Con riferimenti e regolamento dello
Chu-Shogi .
Alcune Associazioni nazionali producono riviste:
Shoten, The British Shogi Federation's magazine (in
inglese). Editore : Mike Brewer
81, Nederlandse Shogi Bond (in olandese e inglese).
Editore : Hugo Hollanders
Shogi Deutschland e.V. Info (in tedesco). Editore: Thomas
Majewski
Revue de l'Association Francaise de SHOGI (in francese).
Editore: Frederic Pottier
The Belgium Shogi's magazine (in fiammingo). Editore:
Walter Vereertbrugghen
Se volete comprendere appieno i commenti dovete conoscere i termini specifici dello Shogi!
In Italiano, oltre ad articoli saltuari su Informazioni
Scacchi, c'è solo ETEROSCACCO che contiene spesso articoli sulla
variante; ecco i riferimenti: ES6 p.22, ES8 p.21, ES9 p.23 e 24,
ES30 p.27, ES51 p.27, ES54 p.26, ES56 p.17, ES57 p.9, ES71/72
p.11, ES74 p.11, ES75 p.11, ES76 p.24, ES77 p.23, ES79/80 p.23,
ES81 p.20, ES82 p.16, ES83 p.19, ES84 p.12.
Invito calorosamente tutti i curiosi a sperimentare il gioco nel
prossimo torneo per corrispondenza del GRAND PRIX AISE: iscrivetevi!
Varianti tradizionali
ETEROCHESS (Fabio Forzoni) page
since 17 Feb.1998; Last Updated: 11 Gen. 2000
© Fabio Forzoni 1998