Cavità artificiali
della regione Lazio
 

1. Introduzione
2. Elenco delle cavità
3. Tipologie e funzioni delle cavità artificiali
4. Dizionario plurilingue

 1. Introduzione

    All'inizio del 1987, mentre eravamo impegnati in una campagna di ricerca di fenomeni carsici del Lazio, ci imbattemmo in alcune belle grotte naturali trasformate in luoghi di culto nel lontano Medioevo. Da quell'incontro nacque la passione che ci spinse a cercare, rilevare e studiare il maggior numero possibile di santuari rupestri o ipogei nella nostra amata regione.
 
    Alcuni anni più tardi, quando ormai trovare una nuova grotta santuario cominciava a farsi veramente difficile, cominciammo a studiare i condotti idraulici, ovvero acquedotti e canali sotterranei di deflusso scavati nei tufi della provincia romana e nel viterbese. Non paghi di ciò estendemmo le nostre ricerche agli insediamenti rupestri tardo medievali, alle stalle sotterranee, ai colombarii senza tralasciare qualche cisterna o i sotterranei di antichi castelli ormai completamente diruti.
 
    Su questo sito presentiamo, in maniera molto sintetica, l'elenco delle cavità da noi scoperte, studiate e rilevate con l'aiuto di Tullio Dobosz e Fernanda Vittori; più alcuni estratti delle nostre pubblicazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda alla bibliografia.

 2. Elenco delle cavità

    Abbiamo raggruppato le cavità da noi studiate in questi quattordici anni secondo le tipologie indicate nel capitolo successivo. Gli elenchi vengono presentati sotto forma di tabella su quattro colonne: nome, comune, numero di catasto e note sulla tipologia. Per molte, a causa della complessità o all'incertezza, non è stato possibile stabilire un'appartenenza univoca a un gruppo o a un sottogruppo: questo viene mostrato appunto nella quarta colonna.

    Opere idrauliche
    Opere insediative civili
    Opere di culto
    Opere estrattive
    Vie di transito
    Altre opere non classificate

    Presentiamo, inoltre, il nostro studio sugli acquedotti romani, più altre cavità artificiali e naturali, che si trovano nella forra di San Cosimato. L'articolo è stato pubblicato sugli Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte.

    Acquedotti romani, cisterne, cavità artificiali e naturali nella rupe di S. Cosimato a Vicovaro

 3. Tipologie e funzioni delle cavità artificiali

    Le tipologie presenti in Italia sono moltissime: alcune assai diffuse, altre rare o tipiche di zone circoscritte. Alcune sono da tutti chiamate con lo stesso nome, altre hanno nomi che variano da regione a regione. Per poter schedare le cavità artificiali è stata da tempo definita una codifica "standard" che comprende tutte le tipologie di una certa diffusione, e che le raggruppa per analogie di struttura, in modo da non eccedere con le casistiche.
 
    Recentemente (giugno 1999) la Commissione Cavità Artificiali della S.S.I. ha aggiornato tale codifica: l’ultima versione è riportata qui di seguito.

A. = Opere idrauliche:
condotti e conserve di acqua per i più disparati impieghi.

    A.1 = Opere di regimazione/bonifica (regimazione = mantenere costante il livello di bacini o laghi; bonifica = evitare l’allagamento di campi o abitati).
    A.2 = Opere di captazione (di sorgenti, da vene sotterranee).
    A.3 = Opere di trasporto (acquedotti sotterranei di acque potabili o irrigue).
    A.4 = Cisterne (opere sotterranee per l’accumulo di acqua o altri liquidi).
    A.5 = Pozzi (per l’estrazione di acqua).
    A.6 = Opere di distribuzione (cisterne sotterranee non di accumulo ma per ricevere acqua da vari condotti o distribuirla in vari condotti).
    A.7 = Fognature (condotti sotterranei per asporto di acque chiare o nere = liquami).
    A.8 = Canali navigabili (assai rari in Italia, più diffusi nel Nord Europa).
    A.9 = Ghiacciaie o neviere ipogee (analoghe a quelle naturali ma artificiali).
    A.10 = Condotti di funzione sconosciuta o dubbia (brevi tratti residui di opere più lunghe,che non consentono una chiara identificazione della loro antica funzione).

B. = Opere insediative civili:
luoghi ipogei creati per abitarvi, rifugiarvisi, lavorare o immagazzinare merci.

    B.1 = Insediamenti stabili abitativi (abitazioni trogloditiche).
    B.2 = Ricoveri temporanei (cavità abitate temporaneamente da pastori, viandanti, ecc.).
    B.3 = Opifici (luoghi, in genere stabili, di lavoro: officine, oleifici, grotte dei cordari...).
    B.4 = Magazzini (cavità adibite a depositi di attrezzi, botti di vino, materiali vari...).
    B.5 = Silos sotterranei (rassomigliano alle cisterne con cui spesso si confondono, ma sono destinati specificamente alla conservazione di derrate secche; un tipico termine in uso presso gli archeologi è "fosse granarie").
    B.6 = Stalle (ricoveri per quadrupedi di ogni taglia, gallinai).
    B.7 = Colombari (termine più esatto: colombaie; con tante cellette per i piccioni).
    B.8 = Altri insediamenti civili (non è detto che le classi soprastanti siano esaustive).

C. = Opere di culto:
luoghi destinati a funzioni religiose o alla sepoltura di defunti.

    C.1 = Luoghi di culto (dei vivi: chiese, cappelle, mitrei...).
    C.2 = Opere sepolcrali (tombe a camera, catacombe; comprendono i "colombari" per sepolture umane; spesso sono associate a luoghi di culto dei vivi: in tal caso si classifica il fenomeno preminente o entrambe).

D. = Opere militari:
di difesa o di offesa.

    D.1 = Opere difensive varie (fortificazioni atipiche o complesse di molte funzioni).
    D.2 = Gallerie e camminamenti (con funzioni specificamente militari).
    D.3 = Gallerie di mina e contromina (molto diffuse nel Rinascimento: gallerie di Pietro Micca a Torino).
    D.4 = Postazioni di sparo (di cannoni, mitragliatrici, fucili o anche armi bianche antiche, quali balestre e altri dispositivi di lancio).
    D.5 = Depositi (militari: di munizioni, armi, viveri...; o anche piccole officine).
    D.6 = Rifugi e alloggi per soldati, posti comando e trasmissioni.
    D.7 = Rifugi per la popolazione civile in caso di guerra, ad esempio quelli antiaerei.

E. = Opere estrattive:
(secondo la classifica internazionale, comprendono oltre alle miniere anche le coltivazioni sotterranee, perché con esse si estrae qualcosa di utile dal sottosuolo).

    E.1 = Cave di inerti (sotterranee! Materiali da costruzione o ornamentali, pietre squadrate, pozzolana, sabbia, gesso).
    E.2 = Miniere metallifere (di qualsiasi minerale che dà origine a metalli).
    E.3 = Miniere di altre sostanze (zolfo, carbone, allume, sabbia per vetro, selci preistoriche).
    E.4 = Sondaggi minerari indefinibili (spesso non si riesce ad individuarne la natura).
    E.5 = Coltivazioni agricole sotterranee (di funghi; nel Nord Europa anche di altre verdure).

F. = Vie di transito:
(per usi civili).

    F.1 = Gallerie stradali (per veicoli, cavalli, anche pedoni, purché larghe, oltre 2m ca.).
    F.2 = Cunicoli di transito (dimensioni ridotte in larghezza; di collegamento tra vari edifici, di fuga da castelli, chiese, palazzi, conventi...).
    F.3 = Gallerie ferroviarie, tranviarie, di funicolari o decauvilles: purché, ovviamente, dismesse.
    F.4 = Pozzi (non idraulici e non facenti parte di miniere; verticali o obliqui = discenderie).

G. = Altre opere non classificate:
(per usi civili).

    Opere varie che non rientrano nei casi già previsti, ad esempio: musei, autorimesse, ritrovi sotterranei. Oppure che non si riesce a classificare.

 4. Dizionario plurilingue...

    ...delle tipologie per il catasto di Cavità Artificiali. (Italiano - Inglese - Francese)
 
    Dizionario

© 2001 by Alberta Felici, Giulio ed Emanuele Cappa


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