Festivaldisanremo.com - Sanremo 2001

Ufficiale, Sanremo si normalizza. Ma domani la giuria può sorprenderci.
Signori giurati, potete farcela.

Al termine della prima serata, le canzoni ci restano ciancicate in bocca. Poche cose hanno davvero sfondato. Ma è normale, di questi tempi, al primo ascolto. Cose più sofisticate di una volta o patchwork di già sentito senza il mordente dell'originale. Dice Morgan dei Bluvertigo (tra interviste e rubriche, più che assenzio o marijuana è il prezzemolo del festival) che lo stile delle composizioni è fermo agli anni '60. Sono cambiati i mezzi tecnici: sentire l'orchestra di un Sanremo degli anni '60 fa sorridere, ma i pezzi no, forse siamo ancora da quelle parti o poco più in là.

E il brutto delle canzoni brutte è che, se cantate bene, quegli ignoranti dei giurati popolari le scambiano per belle canzoni, danno loro un bel sette sulle loro pagelline, e alla fine la canzone insulsa sul podio ci finisce sempre (e lo fa anche la giuria dei compratori di almeno tre dischi, di cui molti avranno comprato il disco di Celentano e due raccolte in edicola). E a forza di sette e di otto, si arriva sul podio.

A meno che la giuria di esperti non si riunisca prima, e scelga, litigando, insultandosi, mandandosi a quel paese, e poi votando e accettando la decisione di chi vince, UNA CANZONE. Non importa quale, ma che sia UNA. la canzone vincitrice del 51° festival di Sanremo. Fossimo in giuria, daremmo battaglia per i Quintorigo, per Elisa, nonostante Zucchero, per Fabio Concato. Ma, ripeto, non importa la canzone, conta il principio.

Una volta scelta la canzone vincitrice, date un bel DIECI sulle vostre Schedine individuali a QUELLA CANZONE e UNO a tutti gli altri. La prima sera tutti si saranno stupiti, un vincitore solo e tutti gli altri a parimerito, sempre che la giuria non decida di distribuire spiccioli.

La vostra canzone avrà un vantaggio tale che non potrà essere eroso a meno che non schifasse tutti gli i giurati, cosa che è statisticamente impossibile.

Le case vi hanno tolto l'ebbrezza della serata finale? Ve l'immaginate un festival del cinema dove i voti della giuria pesano un terzo dei voti di un campione demoscopico (due, scusate)? L'albo d'oro di Sanremo è pieno di monnezza decisa dal Totip o dalle giurie demoscopiche. L'anno scorso si è tentata la rivoluzione, e subito è scattata una normalizzazione palese. Fate le barricate, signori giurati. Concentratevi sul primo posto, stupiteci. Non premiate un favorito magari, evitate Gianni Bella che ha gli agganci ma la sua canzone difetta in modo clamoroso di originalità fateci avere il brivido di una sorpresa che non si chiami Jalisse.

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A Cinismo si culmina - Il Commenti di Mister Bitter sulla serata del 26


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