- Nato
a Torino il 26 aprile 1701.
- Su di lui, come del resto
sulla maggior parte dei Savoia, esistono due descrizioni, molto diverse.
Voglio sintetizzarle entrambe:
-
- Prudente,e devoto: "ereditò da suo padre la prudenza e la
diplomazia, fu devoto, rispettò e aiutò sempre la Chiesa".
-
- Bigotto e spilorcio:
"fece
bruciare meravigliosi dipinti d’autore perché c’erano dei nudi. Sosteneva
che i poeti fossero inutili perché, non usando tutto il foglio, sprecavano la carta.
"
-
- Era
piccolo di statura e sembra avesse qualche
problema psicologico. Il rapporto con il padre
fu pessimo: non era amato né rispettato e dovette farlo imprigionare
per conservare il regno.
- Anche
la perdita di ben tra mogli e di sei dei suoi 10 figli gli diede grande
dolore.
- Fu
un sovrano chiuso in se stesso, di gusti semplici e austero.
- Ebbe tre
mogli: nel
1722 Anna Cristina di Baviera Sultzbach, nel 1724 Polissena
d'Assia-Rhinfels,
la più
amata, che gli diede
la metà dei figli che ebbe e nel 1737 Elisabetta di Lorena sorella
dell’Imperatore Francesco Granduca di Toscana.
- Ebbe dieci figli: Vittorio
Amedeo (1723-1727) duca d’Aosta, Vittorio
Amedeo
III, suo successore, Eleonora Maria Teresa, (1728-1781), Maria
Luisa Gabriella, ( 1729-1767), Maria Felicita, (1730 –1801), Emanuele
Filiberto, (1731-1735), duca d’Aosta, Carlo Romualdo, duca del
Chiablese, nato e morto nel 1733, Carlo Francesco (1738-1748) duca d’Aosta,
Maria Vittoria, (1740-1748), Benedetto Maurizio, (1741-1808) duca del
Chiabese.
- Continuò
la politica paterna ma lasciando i suoi ministri e intendenti liberi di
raggiungere nel modo da loro ritenuto più opportuno, gli obiettivi che
proponeva loro. Tra i suoi ministri ci furono il marchese d'Ormea e il
Bogino.
-
La
Valle d'Aosta
perse i suoi privilegi, il controllo sul clero si fece più forte dopo il
concordato del 1740, i comuni subirono il dagli intendenti, le riforme
economiche rimasero sulla carta.
- Nei
primi anni attuò una politica bellicosa. Siccome Spagna e Francia
gli avevano promesso la Lombardia in
cambio della Savoia se si fosse alleato con loro nella
guerra di successione polacca (1733 – 1738). L'offerta, tuttavia, non fu mantenuta:
"vinta la guerra il re perse la pace". Carlo Emanuele
ebbe Novara e Tortona ma non la Lombardia. Appena possibile cambiò fronte:
nella guerra di successione austriaca (1740 – 48), si schierò dalla
parte dell’Impero. Parte dello stato sabaudo fu invasa, le spese furono ingenti.
- Non
mancarono atti d'eroismo: il governatore generale di Cuneo, il barone
Federico Guglielmo di Leutrum,
riuscì, con circa 4000 uomini a tenere a bada per circa 40 giorni 20 000
assedianti franco spagnoli che, con 276 cannoni e mortai bombardavano la
città, fino a quando Carlo Emanuele, a capo di 25 000 uomini, mise in fuga
gli assedianti. .
- La vittoria
dell’Assietta (Combattuta a 2000 metri di altezza), salvò la situazione,
liberando gran parte del
territorio e la pace di Aquisgrana (1748) aprì un lungo periodo di pace.
- In
questa fase il sovrano si dedicò alla
continuazione delle riforme paterne (che per uno stato in
via di affermazione e prima del 1730 erano sicuramente valide ma in tempi di
illuminismo potevano considerarsi superate).
- Si oppose a qualsiasi fermento di
novità (cacciò molti intellettuali, tra cui il D’Azeglio, e chiunque
proponesse sia pur blande riforme).
-
Fece
restaurare e rinforzare alcuni forti, tra cui Fenestrelle ed Exilles ed investì
molto nel rafforzamento del sistema difensivo. Soldi sprecati: il
- modo di fare
la guerra stava cambiando....
- A
GVenaria Reale
Benedetto Alfieri tra il 1751 e il 1757 realizzò la manica a L.
- Nel 1751 proibì l’esportazione
della seta greggia per favorire le manifatture piemontesi (dopo qualche anno
arrivò la prima seta cinese a Londra) i tecnici torinesi della seta erano i
migliori: erano richiesti perfino in India.
- Morì a Torino il 20
febbraio 1773. Fu sepolto nella basilica di Superga vicino alle sue tre
mogli.
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