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Il tema di
natività e le sue parti
a)
I segni dello zodiaco
b) I
punti cardinali e i campi del tema di natività
c) I
pianeti
d) Gli
aspetti interplanetari
e) I
punti sensitivi
f) La compilazione
del tema di natività
* Sole
* Luna
* I
Pianeti
* I
punti sensitivi
* Gli
aspetti interplanetari
I primi elementi
di interpretazione
a) Caratteristiche
dei quadranti
b ) Caratteristiche
dei campi
c) Caratteristiche
dei segni
d) Caratteristiche
dei Pianeti
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L’astrologia
è stata studiata fin dai tempi antichi, iniziando con una
divinizzazione degli astri, l’astrolatria.
Con
l’affermarsi dell’uomo di fronte alla potenza della natura
e il conseguente acuirsi delle sue capacità conoscitive e
intellettive, la sua aspirazione a comprendere ed interpretare la
propria posizione nel cosmo, cominciò a concretarsi sotto nuove forme.
Dall’astrolatria
che si risolveva a una passiva venerazione dei corpi celesti e delle
divinità ad esse associate si passò ad una osservazione dei fenomeni
fisici per rendersi conto se e in quale misura esistessero rapporti fra
i moti celesti e le cose terrene, specialmente se esercitassero un
influsso sulle vicende umane. Avanzava il desiderio di svelare
i misteri dell’esistenza umana intesa come fenomeno legato
all’esistenza del cosmo: l’astrolatria cedeva il passo
all’astrologia.
Con
il 6tempo i fenomeni celesti regolarmente osservati venivano registrati.
I
Babilonesi hanno saputo trascrivere cartogrammi delle orbite dei due
luminari, compilare tabelle delle eclissi lunari e solari, calcolare la
rivoluzione dei pianeti e perfino precisare la posizione di alcune
stelle fisse, quest’ultima tramandata dagli astronomi caldei.
I
sacerdoti caldei condannavano esplicitamente l’attività di compilare
oroscopi individuali di coloro che lo facevano
in Babilonia come altrove e in ogni epoca.
Il
contributo dei Babilonesi allo sviluppo dell’astrologia come indagine
oroscopia individuale fù quasi nulla , mentre l’eredità concettuale
che tramandarono ai futuri astrologhi dell’Egitto e della Grecia,
Persia e India fù molto prezioso.
Le
concezioni astrologiche dei sacerdoti caldei, con il tramonto della
civiltà babilonese, non andarono perdute, ma l’eredità
passò all’Oriente e all’Occidente.
Mentre
in India la dottrina del figlio reale Gautama detto
il Buddha, s’impose ovunque, mentre in Cina Konfutse insegna
con parole semplici, mentre i veggenti di Israele profetizzavano
l’avvento del figlio di Dio, nel mondo Ellenico appare la schiera di
grandi filosofi che porteranno un cambiamento nel modo di pensare
dell’Occidente, segnò il passaggio dell’astrologia dal piano
impersonalòe a quello individuale.
L’idea
tradizionale della corrispondenza fral0’alto e il basso propria del
mondo Assiro-Babilonese, si vedrà completata da quella
dell’uomo-cosmo.
I
maggiori filosofi furono Eraclite, Pitagora, Filalao, dopo di
loro un esponente eccelso fù Ipparco, nel II secolo a.c.,
constatò il fenomen degli equinozi, l’obliquità dell’eclittica,
l’eccentricità dell’orbita solare, ect.
Basandosi
sulle proprie scoperte e seguendo il pensiero di Plutone, secondo
cui ogni fenomeno sulla terra era in rapporto con eventi cosmici, il
figlio di Nicea, precisò per la prima volta l’ordine delle
corrispondenze fra i singoli settori della cintura zodiacale e le parti
del corpo umano.
Questa
è l’epoca dove vengono compilati i primi temi di natività con il
preciso scopo di svelare l’avvenire di singoli individui.
Mentre
l’impero romano si disgregava, nell’urbe indovini di ogni specie di
davano impuniti al loro oscuro mestiere, sfruttando le ansie dei
cittadini, concertati di fronte agli eventi a cui assistevano.
In
quest’epoca appare Claudio Tolomeo, la sua opera il Tetrabiblos,
fù il primo trattato di astrologia pubblicato in occidente, dove aveva
riunito e ordinato tutto ciò che fino ai tempi in cui visse era noto in
Babilonia, Egitto e in Grecia in materia di teorie ed esperienze
astrologiche.
Se
Tolomeo aveva il il merito di avere tramandato le conoscenze
cosmologiche dei Babilonesi, i neoplatonici – Plotino e Porfirio -
hanno senza dubbio facilitato l’inserimento dell’astrologia
nella concezione cristiana del mondo.
Se
in Occidente , nei primi secoli dell’era volgare, l’interesse
dell’astrologia si concentrava in primo luogo sui rapporti con la
dottrina cristiana, in Oriente si affinavano le conoscenze teoriche e
pratiche.
I
maggiori sostenitori orientali furono proprio esponenti dello stato,
tanto più che nell’impero di Manuele Comneno in Bisanzio, era
sorta una cattedra di astrologia nell’università della capitale.
Nel
medesimo periodo anche il monco dell’islam dette un essenziale
contributo allo sviluppo dell’astrologia.
Al-Madgi
aveva un prezioso consigliere, Teofilo d’Edessa, uno dei
migliori astrologhi contemporanei.
Il
primo a concepire un sistema di case dell’oroscopo fù il matematico
ed astronomo arabo Albatenio (850 – 920).
L’astrologia
mediovale doveva tener passo con l’evoluzione del pensiero e subiva
quindi tutte le conseguenze di quel processo di assorbimento e di
trasformazione dei retaggi spirituali dell’antichità che rivelava la
continuità della civiltà umana preparandone la grande fioritura nello
spirito del cristianesimo, quindi l’astrologia mediovale si presenta
soprattutto sotto l’aspetto dei suoi rapporti con la religione, solo
nel quattrocento questi
rapporti cominciarono a perdere la loro importanza.
Il
rinascimento per molti fù l’epoca della luce, in realtà proprio da
allora in poi cominciò un rapido decadimento dell’autentica
spiritualità cristiana.
Con
l’avvento dell’umanesimo, che a giudicare dai rappresentanti e
promotori avrebbe dovuto portare una riconciliazione fra natura e
spirito, provocò la rottura del pensiero con l’autorità, ciò rese
incolmabile l’abisso fra scienza e fede.
In
questo clima anche l’astrologia subì profondi mutamenti; era
l’epoca in cui, come non mai prima, intensi e insistenti si fecero i
richiami egli astrologhi alle ipotesi e costatazioni degli astronomi,
ancora non si era arrivati al tragico crocevia ove gli ultimi si
sarebbero voltati con intransigenza contro i primi, anzi l’astronomia
e l’astrologia venivano insegnate un stretta connessione l’una con
l’atra nelle università italiane e tedesche.
Cominciavano
a prevale re metodi d’indagine oroscopia basati unicamente su calcoli
precisi, spogliando dei sostanziali presupposti mistici della cosmologia
antica e mediovale, in tal modo i rappresentanti dell’astrologia
credevano di poterla trasformare
in una disciplina scientifica e liberarla dalla qualifica di arte,
diventata alquanto precaria in un mondo in cui avanzava verso il
superamento d’ogni forma di conoscenza che non fosse frutto di freddo
ragionamento, mondo che si accingeva a relegare l’astrologia
nell’oscuro mondo della superstizione.
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E
fù proprio lo stesso ambiguo ragionamento dei sui sostenitori a
segnarne la sorte in questo senso: gli avversari non a torto
erano indignati di fronte al fatto di astrologhi che nelle loro
trattazioni, grossolanamente tentavano di amalganare termini scientifici
con visioni delle tradizionali concezioni cosmologiche.
Fra
i pochi uomini che nel quattrocento ancora erano in grado di riconoscere
l’essenza e il valore del retaggio cosmologico bisogna ricordare Gerolamo
Savonarola ( 1452 – 1498 ) mistico con l’aria d’artista, e Leonardo
da Vinci ( 1452 – 1519) l’artista con la mente del genio
universale.
Fra
il cinquecento e il seicento l’astrologia doveva tener conto
dell’evoluzione del pensiero religioso, filosofico e scientifico.
Nel
1532 Copernico pubblicò l’opera <<De rivolutionnibus
orbium coelestium>> che detronizzò
definitivamente il sistema tolemaico.
Tuttavia
è assurdo asserire che con il sorgere del sistema copernicano, sia bbia
eliminato di un colpo l’astrologia che precedentemente godeva di
grande considerazione, tanto meno giustificata in quanto Copernico
non fù il primo ad affermare la struttura eliocentrica
dell’universo, piuttosto seppe dimostrare con prove convincenti quello
che i suoi precursori in astronomia non erano riusciti a
rendere plausibili.
Già
Filalao, discepolo di Pitagora, aveva espresso il parere che la terra
non si trovava in mezzo al mondo, ma rotasse attorno ad un fuoco
centrale.
Le
constatazioni di Copernico e più tardi quelle di Keplero, ebbero
ripercussioni psicologiche provocando dubbi in coloro che seriamente si
dedicavano agli studi astrologici, dubbi che si riferirono
all’impostazione delle premesse teoriche e dei metodi d’indagine.
Fù
un processo di lenta penetrazione, poiché le teorie di Copernico come più tardi anche quelle di Keplero e di Galileo suscitarono
parecchie opposizioni da parte della chiesa, la loro diffusione fù
ostacolata ovunque e per lungo tempo, occorsero quasi tre secoli prima
che le autorità ecclesiastiche decisero di togliere il divieto di
insegnare le teorie copernichiane (1835).
Keplero
non si limitò a concepire un sistemo cosmologico generico, ma con il
suo ingegno ha saputo intuire l’effettivo modo in cui si concretano i
rapporti fra cosmo e uomo.
La
moderna scienza con i suoi criteri attuali sarebbe senz’altro in grado
di avanzare obiezioni contro alcune teorie di Keplero; ciononostante si
deve riconoscere alla sua opera fondamentale sull’armonia
dell’universo il merito di costituire una specie di pknte che unisce
la tradizionale astrologia di ieri a quella di oggi.
Con
l’opera di Keplero in un certo qual modo termina l’era delle grandi
concezioni cosmologiche inaugurata da Tolomeo.
Quello
che in seguito è stato pubblicato e scritto in nessun caso raggiunge la
profondità, l’originalità e la multiformità concettuale degli
autori antichi e mediovali, né può considerarsi coerente e
sistematico, poiché per lo più si tratta di frammenti o frazionamenti
del grande tema cosmologico.
Nell’800,
nell’astrologia si manifestò una crescente discordanza fra i suoi
sostenitori e ne segui un moltiplicarsi di correnti e di tendenze sì da
offrire ai nemici ogni genere di benvenuto pretesto per avversarla con
zelo raddoppiato.
A
dispetto di ogni manifestazione d’intolleranza , l’astrologia ha
continuato ad evolvere, viva se pur nella coscienza di pochi che però
tanto più profondamente ne riconoscevano la vera portata.
Tuttavia
in questo periodo sono venuti a mancare tentativi per adeguarla alle
correnti scientifiche dominanti, a volte al punto di compromettere le
stesse premesse fondamentali, trascurando storia e tradizione.
Fù
l’applicazione della statistica alla ricerca comparativa a portare
negli ultimi decenni l’astrologia in avanti in direzione della sua
affermazione scientifica.
Fra
i prmi ad avviarsi verso questa strada vi fù Paul Choisnard,
astrologo francese, che si propose di provare quello ch’egli definiva
il “fatto astrologico”, ossia stabilire una corrispondenza fra
l’uomo e il suo cielo di natività.
L’astrologo
tedesco Von Klöckler, ha voluto inanzi tutto affermare il
carattere sperimentale dell’astrologia.
La
sua maggiore opera fù <<Astrologie als erfahrungswissenschaft>>.
Con
l’enorme materiale raccolto nel corso delle sue indagini e di cui si
è servito per pubblicare una serie di opere didattiche, arricchì
considerevolmente quello che sipuò chiamare il patrimonio
interpretativo dell’astrologia.
Con
lo svilupparsi negli ultimi decenni – oltre alla psicologia – della
fisica e della biologia, offrirono all’astrologia suggerimenti di
massima portata, le leggi cicliche dei processi biologici
validi per tutti gli esseri viventi, servono ad individuare con
più facilità il periodo in cui determinate corrispondenze cosmiche
possono più probabilmente concretarsi ed assumere importanza nella
singola esistenza umana.
La
fisica, specialmente quella nucleare contribuì a risaldare le basi
teoriche dell’astrologia in quanto indagando sulla struttura dei mondi
minuscoli, ne ha dimostrato l’identità con l’intero cosmo.
L’antropologia
fin dal secolo scorso si era applicata allo studio dei popoli primitivi,
creando varie tipologie antropologiche come quella di Kretschamar, che
oggi affiancano e in un certo qual modo completano l’antica
suddivisione degli esseri umani in 12 tipi fondamentali a seconda delle
caratteristiche attribuite alle dodici regioni celesti, ossia ai dodici
segni zodiacali.
Ma
la scienza più importante fù la psicologia moderna, che ha aperto le
vie d’accesso ai più celati recessi dell’anima umana, quando è
riuscita a stabilire l’esistenza di un nesso profondo fra queste
discipline e a preparare quindi le premesse all’inserimento delle
multiple conoscenze della moderna scienza in una visione totale della
vita.
Sebbene oggi non sia
ancora possibile precisare quale sarà in avvenire lo sviluppo della
odierne premesse teoriche dell’astrologia, se cioè i nuovi esponenti
arriveranno a rinnegare del tutto l’origine di scienza d’influenze
astrali per trasformarla in quelle delle corrispondenze cosmiche, oppure
se finiranno per conciliare le premesse in una concezione fondamentale
biforme ma unitaria.
Non si potrà mai negare – o
solo difficilmente – l’influenza delle condizioni cosmiche e
astrofisiche di varia indole e definizione, come condizioni climatiche,
meteorologiche, atmosferiche, etc. sul corpo umano e su certe sue
reazioni fisiopsichiche.
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