Le Orme
Le Orme: la storia
Discografia delle Orme
Live Alcamo (TP) '97
Aneddoti sul gruppo
Copertine
File Midi |
Aldo Tagliapietra era figlio di un maestro
vetraio di Murano; egli scelse però di non seguire le
orme del proprio genitore, ma di intraprendere la
carriera musicale che tutti conosciamo. Già nel
63, infatti, a soli 18 anni, si segnalò come
vincitore del Concorso Cantautori al lido di Venezia e
poi come componente del gruppo Il Corale. Era, inoltre,
un grande ammiratore di Jack Bruce e, ovviamente, di Greg
Lake, bassista e cantante degli Emerson Lake &
Palmer. Poiché durante le esibizioni live delle
Orme era tra tutti il più calmo e il più pacato,veniva
considerato lintellettuale del gruppo.Michi Dei Rossi era invece un falegname di
Burano, suo paese dorigine. Divenne poi il leader
degli Amici e degli Hopopy, piccolo complesso nei
dintorni di Mestre formato insieme con Tony Pagliuca. I
suoi idoli erano Carl Palmer e Jon Hiseman dei Colosseum,
tuttavia riconosceva limportanza e il valore di
Ginger Baker.
Pagliuca avrebbe
dovuto fare il perito chimico, ma la sua strada era
unaltra.Fin da bambino aveva mostrato il suo
talento e le sue doti musicali con un piccolo pianino a
giocattolo prima e con una fisarmonica poi. Ma la sua
passione scoppiò nel momento in cui scoprì un organo in
una parrocchia vicino casa sua nel rione San Marco a
Mestre.Inizialmente egli aveva un Vox ma, non appena
divenuto membro delle Orme, decide di partire per Milano
con lo scopo di comprare un Hammond che gli costa però
un occhio. Agli inizi del 71 egli si reca invece a
Londra con il chiaro intento prima di tutto di acquistare
un sintetizzatore, ma anche per conoscere di persona i
migliori tastieristi della scena anglosassone e
apprendere qualcosa da loro. Ritornato in Italia,
tuttavia, egli aveva realizzato soltanto il secondo dei
due obbiettivi (dal momento che il prezzo del
sintetizzatore era eccessivo per le sue tasche, e, in
Collage, viene usato soltanto un generatore), il secondo,
invece, laveva pienamente raggiunto; infatti egli
era rimasto alcune serate in uno studio di registrazione
con Keith Emerson in carne e ossa (!), e da lui aveva
appreso alcuni "trucchi". Inoltre, durante i
concerti amava esibirsi con delle spettacolari piroette
alla maniera proprio di Emerson, e dal pubblico veniva
chiamato appunto "Emerson".
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