THE "WALRUS CLUB" STORY


"Bei tempi ner Garage, minchia..." / "Far out and groovy, man!!!"

CAPITOLO 9
Esami di Maturita'

(by Fab)

.......di strada non ne facemmo un gran che' visto che la nostra fama non usciva dal circondario di Roma. Un bel giorno qualcuno che non mi ricordo chi fosse ci chiese di fare un'apparizione ad una scuola che non conoscevo prima: il Manieri-Copernico. Se non sbaglio, il M-C e' una scuola privata per superdotati fisici che hanno bisogno di passare 7 anni in uno. Mi ricordo che suonammo il primo nostro pezzo (o no?) e che le stecche che presi io furono solo pari al rumore generato da Ale (che per fortuna copriva il tutto...).
Morale della favola: fu un successone clamoroso, perche', pur di non vederci piu', promuovettero Max, che cosi' passo' gli esami di maturita' (mi ricordo ancora quando andammo a vedere i quadri in vespa: Massimo era uno straccio e per un 36 avrebbe ucciso...). In un modo o nell'altro passammo tutti gli esami di maturita'. Chiaramente l'unico che avesse le idee chiare era Ale, che si iscrisse a Scienze Politiche alla LUISS (nota universita' "Veneto-Podologica"). Maurizio scelse Matematica (che trovo' troppo facile per lui...), Massimo Statistica (maccomejeravenutoinmente?) e Fabio Ingegneria (a.k.a. "la morte civile").
Il Garage continuava a prosperare ed il gruppo di persone intorno continuava a crescere: "dei Guerrieri l'arte e gli amori io canto o Musa..." Eh si', perche' di storie amorose intrecciate al Tricheco Club ne succedevano a bizzeffe. Massimo si era anche inventato un grandioso schema per ingraziarsi le donzelle: le famose "sedute spiritiche"...

CAPITOLO 10
Fin-Ale!

(by Ale)

Certo che, se le mura del Tricheco Club potessero parlare, ne avrebbero veramente tante di cose da raccontare. E' difficile provare a menzionare solo alcuni degli avvenimenti che hanno avuto luogo tra quelle cinque mura (si: data la struttura del posto, le mura erano proprio CINQUE!).
I sabati sera si concludevano invariabilmente con "When the Saints", cantata a squarciagola da Massimo (e a "squarciavolume" dalla band...) tra le urla delle nostre scatenate fans, ...e le telefonate di protesta dei vicini. Poi, tutti in pizzeria, preferibilmente a Via Zara, a far impazzire il camerieretto scemo con ordinazioni cambiate mille volte. E se non era Via Zara, allora era "PIZZERI", quella con la "O" finale nell' insegna inguari(ni)bilmente fulminata!
Anche la "decorazione" del garage, con il tempo, subě vari cambiamenti. I punti fermi erano comunque: la pedana rossa su cui si esibivano i PM, le carte di uova raccattate dai droghieri romani per tentare (invano...) di insonorizzare il posto, le luci artigianali che avevamo costruito svuotando e dipingendo delle zucche in modo piuttosto originale (ciascuno di noi 4 ne aveva realizzata una secondo il suo gusto personale), le famose panchine gialle, il tavolo da ping-pong (anche quello ne ha letteralmente "sopportate" tante...) e il divano a dondolo. Per non parlare, poi, della nostra incredibile collezione di cartelli stradali: Benvenuti e Arrivederci, a Capena, l' orario delle messe di S. Stefano di Cadore, innumerevoli segnali di Pericolo, Alta Tensione, Telefono, Rotatoria etc...
C' era anche una sorta di "scultura pop" in legno, dipinta in colori sgargianti, nella quale erano custodite le "schede personali" dei frequentatori del Club. La cosa divertente era che avevamo l' abitudine di andare a scrivere i nostri commenti (prese per il culo, innamoramenti, incazzature e quant' altro) sulle schede degli altri, generando cosi' una "collezione" alquanto particolare.
Di storie da raccontare ce ne sarebbero veramente in abbondanza. A cominciare dalle tante lettere anonime dirette al Garage che (assieme a svariati mq di moquette ed a creme per rassodare il seno...) arrivavano regolarmente a casa mia. A proposito: se qualcuno degli "autori" di quelle lettere leggesse queste righe, puo' sempre mandarci una email e rivelarsi... ("Lucia": ma chi eri veramente?).
Come dimenticare le di Stefano e il culo di Francesca. Il corsarino di Paolo M. e la sua tormentata love story con Manuela. Le finte risse ai semafori organizzate da Paolo "Galopping" e i suoi sputacchi sul vetro della macchina nuova di Fabio. Il disperato, continuo corteggiamento da parte della "Sivicano" ai danni del povero "Vomano". Le risate a tutto volume (e il piumino...) di Livia. Le innumerevoli ed inenarrabili peripezie amorose di Rita. Gli sballi di Emilio. Le urla belluine di Luce e Isabella quando Massimo attaccava "When the saints". E poi: Barbara e Monica, Francesca "D.P." (un segno premonitore?), Riccardo e la Chicca, Silvia (l' amica della Sivicano, famosa per il suo "abovto natuvale"), Viviana, Walter, Silvano detto "John Lennon".
E come non parlare di Massimo Primo (autodefinitosi tale per non essere confuso con Massimo dei PM) e delle sue incredibili storie su come si disinfettava le mani con l' alcool prima di masturbarsi! Poverino, per aiutare la sua educazione sessuale una sera decidemmo di portarlo a mignotte... Ci recammo cosi' a Tor di Quinto con due macchine: in quella davanti c' era lui, accompagnato da Stefano e da Riccardo, in quella dietro (la cinquecento del Maurizio) non so piu' in quanti eravamo, stipati li' per esser testimoni dell' avvenimento. Morale della favola: Massimo salto' fuori dalla macchina e scappo' via urlando per Tor di Quinto; la tizia domando': "Mbe', allora? mo' cheffamo?" Fu cosi' che Stefano e Riccardo decisero di "immolarsi"... Quando la Chicca lo venne a sapere, ci avrebbe ammazzati tutti quanti!
Ma torniamo alle sedute spiritiche... Massimo attraversava un periodo in cui non riusciva facilmente a far spogliare una ragazza, cosi' si era inventato un sistema basato sui suoi "poteri soprannaturali". Ogni volta che arrivava una ragazza nuova, che non ci conosceva, si organizzava invariabilmente una seduta. Massimo, grande attore, cadeva in trance (di pesce!) e cominciava a recitare la sua formula satanica: "Angeli neri e angeli bianchi, voi che avete le chiavi dell' inferno", o roba del genere. Lo scopo era quello di terrorizzare a tal punto la malcapitata vittima per poi convincerla che l' unico modo per liberarsi della maledizione era quello di spogliarsi ("purificati!", le diceva Max). Solo che, ogni volta, al culmine della cosa, Fabio invariabilmente cercava di far ridere Massimo sussurrando "prendi forza e vai di corpo!" mentre lui, convintissimo, recitava: "prendi forza in questo corpo". Comunque, lo scherzo riusci' parecchie volte e un certo numero di ragazze rimasero li' con le al vento (la prima della serie, se non sbaglio, fu Sabina, altrimenti ben nota per le sue disavventure in materia di sesso orale con un personaggio che non nomino, ma che poi e' diventato uno dei curatori di BLOB su Rai Tre...).

Ma, come diceva George Harrison, "All things must pass". Anche il Tricheco Club, e con esso i Peccati Mortali, erano destinati, prima o poi, a finire. Non saprei dire esattamente come fu che il Gruppo si divise. Fatto sta che ricordo innanzitutto come, negli ultimi tempi, decidemmo di cambiare ancora una volta il nome, optando per il futurista "25° SECOLO" . Ci fu anche un periodo senza Maurizio e Massimo, in cui Fabio ed io mettevamo su tutti pezzi dei Beatles e dei Rolling Sones assieme a Romano. Infine, nel 1974, ebbe luogo l' ultima esibizione "live" sotto il nome di 25° SECOLO, quando suonammo al Festival Pop del Giulio Cesare, senza Fabio. La formazione del gruppo era in quell' occasione la seguente: Maurizio al piano Fender e Moog, Massimo al basso elettrico, Toti alla chitarra, Ale alla batteria e Remo al contrabbasso. Avemmo un buon successo e fu per me una bella soddisfazione suonare nell' Aula Magna del mio Liceo.
Ma quelli erano veramente gli ultimi fuochi. Pian piano, ce ne andammo ognuno per conto proprio. Si, ci si sentiva e ci si vedeva, ogni tanto, ma non era piu' come prima.
Quando poi lasciai casa dei miei ed andai a vivere per conto mio, a mia madre non parve vero: in un batter d' occhio elimino' tutto cio' che aveva rappresentato il Tricheco Club! Sparirono cosi' le zucche con le luci, i cartelli stradali (la Mammina temeva di essere arrestata per vandalismo) e, infine, anche la pedana rossa da cui i Peccati Mortali avevano pensato di partire alla conquista del mondo della musica.
Nulla, ma proprio nulla, lasciava presagire che, un giorno, i PM avrebbbero mai potuto ritrovarsi e creare nuovamente musica proprio li', nel caro, vecchio Tricheco Club...

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