"Bei tempi ner Garage, minchia..." /
"Far out and groovy, man!!!"
Bene, adesso il gruppo era formato, non ci restava che imparare a suonare. Eh, si perche' a parte Maurizio, che le mani le sapeva gia' mettere sulla tastiera, io avevo delle vesciche cosi' sulle dita e non avevo ancora dominato il giro di DO. In compenso Alessandro, che amava picchiare come un matto sulla batteria, non aveva di questi problemi. La batteria non produce note ma solo rumori e devo dire che di rumori Ale ne faceva molti, ed anche molto sonori!
Il gruppo si affiato' immediatamente ed ognuno prese i ruoli naturali che gli spettavano: Alessandro aveva le chiavi del garage (perennemente attaccate ad un moschettone), Maurizio gia' si chiedeva chi glielo facesse fare di stare a perdere tempo con noi, Massimo finalmente promosso a showman del gruppo aveva
trovato la sua missione nella vita e Fabio faceva il Boy-Scout.
Ora per un qualche oscuro motivo (credo la cronica mancanza di posti di ritrovo per giovani) il Garage (denominato TRICHECO CLUB) divenne un brulicare di attivita': feste, buche, pomiciate, partite di ping pong, pisciate nell'intercapedine, sedute spiritiche e soprattutto RUMORE, tanto!
Credo che le "Sensazioni" (il primo nome del nostro Gruppo) non fossero musicalmente molto dotate (scusa Maurizio, lo so che tu non c'entri...). Cosi' decidemmo di risolvere il problema
radicalmente cambiando il nome del gruppo in "PECCATI MORTALI" .
Si dice che gli anni della puberta' siano molto importanti e formativi e che le amicizie forgino il carattere e comunque non credo di serbare nessun rancore... Visto che stare insieme di Inverno non era sufficiente, decidemmo di organizzare vacanze comuni . Era l'anno del COLERA...
Finalmente LIBERI, pensammo : stavolta le vacanze ce le facciamo PER CAZZI NOSTRI! C' era pero' un piccolo problema. Fabio aveva la sua brava esperienza da boy-scout (specialita': scavare il fossato anti-pioggia attorno alla tenda), mentre io non avevo ancora imparato a rovesciare le bottiglie d' acqua nella tenda durante il tempor-ALE, e Maurizio e Massimo non si erano ancora esercitati nell' uso di accetta e coltelli da lancio, al grido di "AKTUANA!". Ma, soprattutto, nessuno di noi sapeva montare una tenda, ....e manco ce l' avevamo, la tenda.
Fu cosi' che ci venne in soccorso la ditta di mia Nonna (famosa perche' andava in giro con la "VULVA 1300"...). Ricordo come fosse l' altro ieri quando Augusto, "factotum" della ditta nonche' esperto campeggiatore, venne a Lavinio e ci presto' (temerario...) la SUA tenda, dandoci una dimostrazione pratica di montaggio sul prato di casa mia.
Eravamo pronti per il primo "assaggio": il nostro primo vero campeggio da soli, che doveva anche consentirci di fare esperienza prima del ben piu' impegnativo viaggio al Sud.
Dopo aver bucato il gommone nel tentativo di caricarlo sul Traghetto per Ponza(!) e dopo essercene fatti spedire un altro col traghetto seguente, finalmente approdammo su una spiaggetta isolata. In un batter d' occhio la tenda era montata. Ma mentre, beati, ci immergevamo nelle terse acque ponziane, all' improvviso la tenda ...prendeva il volo!!
Rimesso tutto a posto, ci trasferimmo rapidamente sulla spiaggia di Frontone, perche' avevamo nel frattempo scoperto che, in caso di libecciate, la spiaggetta da noi originariamente prescelta sarebbe stata interamente sommersa dall' alta marea...
Furono giorni indimenticabili, come indimenticabile fu il ritorno, quando, dopo esser rimasti bloccati a Ponza un paio di giorni piu' del previsto (causa maltempo), tornammo poi avventurosamente ad Anzio (sul traghetto tutti vomitavano, mentre noi, imperterriti, a prua, ci beccavamo tutta l' acqua delle onde e ridevamo come cretini). Trovammo tutti i nostri genitori schierati li', al porto di Anzio, in trepida attesa dei loro "pargoli".
Riuscita la prova, eravamo ormai pronti per la "vera avventura" : un tour del Sud Italia, a bordo di un furgone Wolkswagen verde, da noi prontamente ribattezzato "Foffo".
Non mi soffermo piu' di tanto sulle innumerevoli ed allucinanti storie e storielle di quel viaggio, del resto ampiamente documentate in apposite cassette audio con le quali abbiamo spesso roncojonito amici e parenti vari ("E fatte na pippa, stronzo!" - "Ma dai non dire parolacce, senno' poi che facciamo se lo sentono i genitori 'sto nastro?" - "Vabbe', poi lo spippiamo tutto...!").
Tornati a Roma, ricomincio' il solito tran-tran invern-ALE. Solo che, musicalmente, ci eravamo ormai stufati del precedente repertorio, tutto fatto di pezzi "di altri". Volevamo cominciare a suonare nei festival pop che sempre piu' spesso avevano luogo nei nostri licei. Era quindi giunta l' ora di cimentarci in musica che fosse "tutta nostra" (che poi vorebbe di' che Maurizio ce diceva cosa fa' e noi lo facevamo, o mejo: ce provavamo a fallo...).
Ma torniamo un attimo indietro, cioe' a quando, non so bene in quale mese di quale anno, ci iscrivemmo a una RICCA gara di complessi al San Leone Magno, piu' o meno nel periodo in cui un POVERO maestro (e chi si ricorda il nome?) ci venne a sentire in garage e scappo' inorridito. Che pezzi facemmo? Come suonammo? Come arrivammo?
Se la memoria non mi inganna (e non mi inganna !) il POVERO maestro in questione si chiamava Franco Pisano. Non ricordo di chi fu l'idea di farlo venire in Garage ad ascoltarci, ma di sicuro la sua non fu un'idea geniale.
Cronologicamente la cosa avvenne molto, ma molto tempo prima del festival pop del S.L.M. Ricordo che avevo ancora il basso a violino imitazione Paul Mc Cartney. Quindi suppongo che eravamo ancora "LE SENSAZIONI". Posso affermare con quasi certezza che il giorno in questione non fosse il canonico sabato (forse un giovedi'?) perche' fummo convocati in tutta fretta per l'audizione.
Quello che non potro' mai dimenticare e' la sua espressione attonita e sofferente quando iniziammo a suonare !!!!! Il climax fu raggiunto quando ci esibimmo in "Quando ami una donna", con fabio voce solista.
Alla fine del brano il POVERO maestro chiese il permesso di uscire un attimo. Vomito' l'anima sulla rampa del Garage. Rientro' cercando di darsi un contegno e ci fece le sue congratulazioni. Il giorno dopo scelse la via del convento di
clausura.
Per quanto riguarda il MITICO festival POP del SLM, i P.M. si presentarono al concorso (il loro primo concorso!) con "Monica" (in quell'occasione cantata da fabio perche' era una gara e dovevamo fare bella figura) e "Io ritorno solo".
Non suonammo male, ma non riuscimmo ad entrare nel gruppo dei tre finalisti perche' ci fu preferito un gruppo di sgallettate (tutte donne) che sicuramente ci erano inferiori, ma avevano una qualita' che noi non possedevamo: i loro culi erano decisamente piu' attraenti dei nostri.
Le sgallettate arrivarono terze con "30-60-90". Al secondo posto arrivo' un gruppo rock che presento' "Child in time" dei Deep Purple. Il festival fu poi appannaggio di un buon gruppo il cui leader era un bonghista che, se non erro, si chiamava Alessandro Capone. Presentarono "Black magic woman" di Santana. Quella fu la prima volta in vita mia che ascoltavo un pezzo di Santana. Dovevamo ancora farne di strada...