VARIE

 

 

****** 12 maggio 1943 - Battaglia nei pressi di Lugdsdorf*******

 

Quando il radiotelegrafista ci segnalò che le vedette avevano scorto il

nemico arrivare da sud, l'aria diventò subito incandescente. I tre

battaglioni, comandati dai Tenenti  Gisoforte e Marco, e dal  Soldato SturmTiger ,

entrarono subito nel campo di battaglia. Come primo obbiettivo, si preoccuparono di

occupare le postazioni chiave (i dirigibili), che sarebbero serviti per

assicurare un buon numero di rinforzi da parte del comando maggiore.

L'Alto Comando era stato chiaro: la missione era di conquistare tutte le

postazioni chiave segnalate sulla mappa, ed eliminare ogni sorta di resistenza. I

prigionieri non erano accettati.

La zona della battaglia prevedeva la piccola cittadina di Lugdsdorf al

centro, stretta tra un corridoio di alture, ottime postazioni per

 l'altiglieria e per le imboscate nel caso di uno sfondamento della linea.

La parte centro-ovest era dominata da alcuni fiumiciattoli, un isolotto

centrale e stretti corridoio di passaggio sia naturali sia artificiali.

Alcuni piccoli centri abitati erano disposti in posizioni ottime per fare

alcune barricate. La parte est era molto impervia, stradine e montagnole

la rendevano resistentissima a qualsiasi tentativo di sfondamento.

L'armata del Tenente Gisoforte, composta da fresche e dotate truppe

Alleate, dopo aver preso possesso delle postazioni centrali, si preoccupa

di barricare soprattutto la parte ovest, di prendere possesso dei ponti e

delle cittadine e dei piccoli guadi naturali. Alcune squadriglie del

Soldato  SturmTiger (oltretutto era la sua prima vera battaglia,

aveva esperienza di comando di solo di pochi scontri) erano accorse in

aiuto, sopratutto fucilieri che hanno provvisto a minare alcuni punti

chiave. La stragrande maggioranza delle truppe del Soldato  SturmTiger era

concentrata nella parte centrale, nel confine nord di Lugdsdorf. Il Soldato

provvede soprattutto a piazzare una discreta quantità di PAK sulle

numerose

alture, supportate da alcuni Tiger e numerosa fanteria. Anche il corridoio

centrale viene fortificato, con vari carrarmati e fanteria nascosta nella

boscaglia. La città era a pochi passi, e tutti sapevano che sarebbe stata

una dura battaglia prenderla. Si sentivano già il rumore dei mezzi nemici

posizionarsi all'interno. Il Tenente dell'Armata Rossa, Marco, si

preoccupò

di stabilire un imponente fortificazione di ogni altura e passaggio della

parte centro est - est. Non c'era centimentro che non fosse coperto da

artiglieria, fanteria e carri. La zona era sicuramente imprendibile e

forniva un ottima copertura in caso di ritirata. Le intenzione del

Tenente Marco erano probabilmente di aspettare che il nemico si indebolisse

abbastanza da poter sferrare un attacco decisivo con un gran numero di

truppe.

Passarono alcune ore (minuti di tempo reale) di relativa calma durante il

quale SturmTiger e Gisoforte raggrupparono un grosso squadrone d'attacco

nella zona centrale. La postazione all'interno di Lugdsdorf era

l'obbiettivo principale e tutti erano determinati a non fallire. L'ora è

giunta... l'attacco comincia. Decine di fanti tedeschi e alleati, uniti in

quel momento di pericolo, corrono a fronte alta contro il nemico,

reclamando la sua testa. Dopo che percorrono qualche metro, partono anche i carri.

Konigstiger, Tiger, Piershing e ogni altra sorta di mezzo blindato si

gettò per distruggere ogni nemico. Il sudore impregnava le fronti di tutti i

soldati che erano in corsa. Ma non era sudore di stanchezza, ma era di

 terrore: tutti sapevano che quello era un attacco per aprire la strada e

che probabilmente tre quarti di loro sarebbero morti per la loro patria.

Arrivati ad una decina di metri dalle prime case della ex-tranquilla

cittadina iniziarono i primi spari. Alcuni fanti nemici avevano avvistato

l'avanzata e stavano dando istruzioni all'artigliera. Una pioggia di

saette esplosive cadde sui primi arrivati, facendo i primi morti. Una raffica di

mitragliate falciò le prime vedette nemiche, e nel frattempo giunsero i

carri, che eliminarono con decisione le seccanti postazioni d'artigliera.

Le esplosioni e gli spari dominavano l'atmosfera e nel frattempo cominciavano

a crollare le case di Lugdsdorf sotto le martellate dei colpi dei carri.

Enormi voragini si aprivano sul terreno, i cadaveri cominciavano a

dominare il terreno e il sangue a colorarlo. Ma il nemico cedeva... l'artiglieria

era stata debellata e la fanteria era in ritirata. Anche i carri nemici erano

periti velocemente difronte alla devastante avanzata. Ormai l'obbiettivo è

raggiunto. Il centro della città è ora sotto il controllo dello squadrone

d'avanzata di Gisoforte e di SturmTiger. Come promesso, sarebbero arrivati

ben presto i rinforzi assicurati dall'Alto Comando e cominciò subito la

ritirata verso la parte nord della città, non c'era più motivo di rimanere

in quella zona pericolosa. La sì era esposti da entrambi i lati ad

attacchi dei nemici. I sopravvissuti si appostarono per evitare spiacevoli avanzate

nemiche, che in quel momento di riorganizzazione sarebbero state poco

radite. Alcuni carri erano rimasti sul campo di battaglia, colpiti ai

cingoli da alcune cannonate... La ferocia e spietatezza del nemico colpì

sull'indifeso equipaggio dei carri, bersagliandolo con l'artigliera e non

risparmiando neanche un giovine soldato, pur sapendo che non potevano più

nuocere. Questa ferocia servì solamente a dare ancora più forza ai nostri

valorosi soldati, che erano più che decisi a sfondare per tutta

Lugdsdorf, in modo da tagliare in due il nemico, schiacciandolo con l'aiuto delle

truppe fresche del Tenente  Marco, che sarebbe arrivato in aiuto.

 I nuovi rinforzi non tardarono ad arrivare e subito venne creato un altro

stormo d'attacco. Nel frattempo nelle zona nord-ovest Gisoforte conduceva

continui piccoli scontri con le forze tedesche nemiche, riuscendo però a

 mantenerlo controllato. Nella zona centro-est di Marco, continui scontri

tra gli Alleati nemici e l'armate russe nostre, che riuscivano comunque a

guadagnare metro su metro. Sapevamo ormai che il nemico stava cominciando

ad indebolirsi, e a barricarsi in una disperata difesa.

Ma non fu così semplice. Proprio questa nostra troppo sicurezza, dataci

dal nostro primo attacco vincente, avrebbe determinato la sconfitta finale. Un

piccolo attacco di SturmTiger venne portato da nord verso sud-est di

Lugdsdorf, incontrando però un inaspettata resistenza. I due Konisgtiger

e il Tiger, accompagnati da una decina di fanteria, vennero circondati e

giustiziati. L'inesperienza del Soldato aveva pagato caro, un

attacco troppo debole e spavaldo aveva sprecato utili mezzi per un attacco

più importante.

Mentre nel fronte ovest gli attacchi si facevano sempre più violenti e

spietati, con continui avanzamenti da una parte e dall'altra, nel zona

centrale la questione comincò a cambiare. Abbandonata la decisione di

sfondare presso Lugdsdorf perchè troppo protetta, dopo aver barricato la

zona, l'armata di SturmTiger e le squadre disponibili di Gisoforte

risposero

alla chiamata di Marco che chiedeva truppe per sostenere un attacco

decisivo

a sud-est, che fino ad ora prevedeva piccole azioni di disturbo.

Nel frattempo la pressione nella zona nord di Lugdsdorf si faceva pesante

ed esosa di risorse umane. I Katiuscia continuavano a colpire la zona,

anche se con poco successo, e continui attacchi di fanteria costrinsero

SturmTiger a dover riprendere possesso più volte delle alture. La zona era ormai ben

poco difesa, causa la scarsezza di mezzi e i numerosi fronti che

richiedevano sempre nuove truppe e se un attacco in grande stile fosse

stato condotto dal nemico, avrebbe sfondato facilmente.

Nella zona del fronte sud-est, sfondare sembrava più difficile del

previsto.

Con reciprochi colpi di Katiuscia, gli scontri tra carri e fanteria erano

sempre feroci e nessuno dei due riusciva ad avere la meglio. Dopo ore di

 duri scontri, si riuscì finalmente a prendere possesso della postazione

d'importanza. Ma i mezzi erano ormai ridotti non c'era molta possibilità

di

presidiare la zona, e difatti c'era un continuo capovolgimento del fronte

Alcune piccole squadriglie di fanteria si combattevano sul campo di

battaglia, ormai dominato da enormi crateri e rottami di ogni tipo. Erano

 tutti esausti... la battaglia durava dalla mattina presto e ormai era

quasi sera. Non si era ancora riusciti a sfondare con decisione su nessun fronte

e i mezzi persi erano moltissimi. Il nemico probabilmente non era messo

meglio, e a questo punto contava solo la fortuna e la strategia.

Mentre fino a questo punto, le forze e le abilità in campo erano molto

simili, alcune coincidenze e colpi di sfortuna portarono alla disfatta

della nostra gloriosa armata. Un nuovo attacco era stato progettato da Sturm e

da Gisoforte, che avevano radunato un grosso numero di truppe. Era un nuovo

tentativo di entrare nella città, che all'inizio sembrò dare gli effetti

sperati. Riuscimmo a raggiungere le postazioni di AP in un campo ad est di

Lugdsdorf e ad eliminarle ma apparentemente infiniti rinforzi dei nemici

 tagliarono in due la colonna che avanzava, rendendola facilmente

eliminabile da parte di altri carri nemici. I rimanenti tedeschi di Sturm,

 impossibilitati a tornare indietro in ritirata, deciso di proseguire verso

sud, tentando di ricongiungersi con le armate di Marco che erano in

avanzata. Ma numerose imboscate durante il viaggio terminavano anche quel

 tentativo di determinata resistenza. Questo servì a distruggere

praticamente tutte le truppe forti di Sturm, costringendolo ad una passiva difesa fino

al termine della battaglia, magari con pochi e deboli tentativi di attacco

con fanteria. Ma un altro terribile fatto stava per accadere. Come già detto,

la zona nord di Lugdsdorf era zona di continui scontri e ripristinare le

postazioni consumava un gran numero di truppe. Oltretutto in quel momento

tutti gli sforzi erano concentrati per gli attacchi al sud. Con

circostanze ancora sconosciute, un ristretto ma deciso gruppo di nemici è riuscito a

sfondare per le alture est della zona nord di Lugdsdorf e approfittando

distrazione di SturmTiger, preso dagli attacchi a sud, ad

impadronirsi di importantissime postazioni nel cuore del nostro dominio, assicurandosi

così rinforzi e truppe fresche. Lo sconforto dominava tra le truppe, e

cominciavano già gli ammutinamenti e persino tra l'alto comando c'era

confusione. Il Tenente  Gisoforte sembrava non rassegnarsi della

imminente sconfitta (nel frattempo il nemico premeva con costanza e con sempre più

forza nel suo settore, a nord-ovest) e gli altri due comandanti erano in

continuo scontro e logoramento.

 Come se tutto ciò non bastasse, si aggiunse a tutto ciò la scomparsa del

Tenente Gisoforte, forse ucciso in un attentato del nemico, forse

ammutinò per lo sconforto o forse... non si sa... il fatto era che le

truppe

di Gisoforte erano senza guida, e sarebbero presto sbandate. Proprio ora

che

alcuni piccoli gruppi di rinforzi erano sopraggiunti, sapendo però che

sarebbero stati utili solo a prolungare l'agonia. L'Alto Comando fu deciso

e

irremovibile: non esisteva la ritirata, il controllo delle truppe Alleate

di Gisoforte passò quindi a SturmTiger che si vide impegnato a dover

sostenere

due fronti. I due ufficiali rimasti erano in preda allo sconforto e più

volte furono vicini a chiedera la resa, ma il reciproco incoraggiamento li

costrinse a difendersi fino alla fine, con gloria, facendo sudare ogni

metro, ogni strada, ogni ponte al nemico.

Ma questo non sarebbe servito a nulla: il nemico sfondava ormai da ogni

lato, creando una morsa fatale attorno alla strenua resistenza dei nostri.

Il fronte nord-ovest, che tanto aveva tenuto, cedeva inesorabilmente, e

anche a sud-est, campo di enormi battaglie, era in preda al nemico che

avanzava facendo piazza pulita. Marco si barricò nella sua fortezza di

artiglieria, e Sturm disponeva le sue truppe per piccoli, ma

sostazialmente inutili agguati tentando di creare il maggior numero di danni. I ponti

venivano difesi con i pochi mezzi rimasti... ma non c'era più nulla da

fare.

Il nemico attaccava da ogni lato e avanzava seminando morte. Ogni soldato

si difendeva con onore, e nessuno pensò di ritirarsi dallo scontro. Ma presto

la zona di rifornimento di SturmTiger fu presa d'assalto e liberata dalle

numerose postazioni di artiglieria. Tutti i nostri bombardiere furono

utilizzati come ultima risorsa, creando una notevole quantità di morti, ma

insignificante in quel momento di dilagazione del nemico. Il Soldato

decise di fuggire, abbandando il campo di battaglia e evitando la sicura

cattura.

Il Tenente Marco invece, si rinchiuse nella sua fortezza geologica, ma

l'attacco a morsa riuscì a rendere inutile la conformazione del terreno e

la schiacciante superiorità numerica del nemico debellò gli ultimi focolai di

 resistenza.

La battaglia di Lugdsdorf, che tanto aveva illuso i cuori dei nostri, si

concludeva con una sconfitta, seppur gloriosa.

 

Il Comandante Gisoforte scomparve quel giorno, e non fu mai più ritrovato.

Alcuni pensano che ora si trovi proprio a Lugdsdorf sotto false spoglie,

altri dicono che venne catturato e giustiziato dal nemico

Il Soldato SturmTiger fuggì velocemente in patria durante le fasi

finali dell'attacco nemico e riprese il comando di altre armate. Diresse

alcuni altri attacchi, spesso anche con successo. Alla fine della guerra,

nel 1949 fu catturato e processato a Norimberga per numerosi crimini di

guerra. Fu giustiziato l'anno successivo.

Il Tenente Marco riuscì a sfuggire al nemico, ma non decise di ritornare

in patria. Si rifugiò in Italia, anche qui sotto falso nome, fino alla caduta

 di Stalin. Ora vive con la sua famiglia nei pressi di Kiev.

 

SturmTiger