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Aggiornato il 30 aprile 2003 alle ore 9.18

  • Notizie del 30.04.03
  • Notizie del 28.02.03
  • Notizie del 04.12.02
  • Notizie del 28.11.02
  • Notizie del 16.11.02
  • Notizie del 15.11.02
  • Notizie del 14.11.02

    Articolo del 30.04.03, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Verso l'ampliamento dell'offerta ricettiva

    Enzo Zuco

    Finalmente verranno costruiti gli alberghi che mancavano alla scommessa per lo sviluppo turistico, atteso da anni, della Costa Viola. Il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Demaio, e il presidente della Pro Loco, Carmelo Dominici, sono pienamente d'accordo sul fatto che «la programmazione turistica avviata dalla Regione inizia a produrre gli effetti desiderati. La creazione dei posti letto mancanti è molto significativa». Emigranti e gitanti hanno assistito ai tradizionali riti pasquali e alcune comitive hanno anche ammirato le caratteristiche imbarcazioni ancorate nel porto della Marinella. Ma sono stati i riti religiosi ad offrire la migliore occasione per ammirare l'arte antica delle chiese ritenute autentici “musei sacri, preziosi tesori di arte rinascimentale”. Il Comune ha autorizzato, con deroga regionale, l'inizio dei lavori per la costruzione di un hotel a 5 stelle in piazza Marconi «ed è in questi locali, da noi lasciati al Comune – precisa il presidente della Pro Loco –, che nasce la costruzione del grande hotel di Bagnara». Dal canto suo Demaio osserva che «finalmente agli operatori turistici è possibile progettare nuovi alberghi ed è stato avviato l'iter burocratico per realizzare anche un albergo progettato in via De Leo. Il Comune è anche interessato alle residenze estive previste nelle aree destinate all'agriturismo aspromontano».

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    Articolo del 28.02.03, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Si completa ufficialmente il rimpasto, Tripodi neo vicesindaco la scelta dopo due mesi

    Giuseppe Careri

    Ci sono voluti quasi due mesi. Ma alla fine ha scelto: Zappalà ha un nuovo vicesindaco. Lo ha nominato proprio ieri pomeriggio, cogliendo di sorpresa anche i suoi stessi uomini di Giunta. La scelta è caduta su Carmelo Tripodi, 35 anni, il più giovane degli assessori di Palazzo San Nicola, entrato in Giunta soltanto 60 giorni addietro a seguito del rimpasto voluto dallo stesso Zappalà. Tripodi è espressione di Forza Italia e subentra nella carica di vicesindaco all'altro assessore azzurro, Giuseppe Spoleti. Quest'ultimo era stato il numero due dell'esecutivo municipale per un anno e mezzo. La nomina di Tripodi chiude così una vicenda che rischiava di creare qualche piccola frizione all'interno della stessa coalizione di maggioranza. La decisione di Zappalà di non scegliersi un vice all'indomani del rimpasto, aveva, infatti, creato qualche leggero mugugno all'interno dell'esecutivo e delle forze di maggioranza. Lo stesso Spoleti aveva espresso pubblicamente qualche perplessità in merito, andando così ad alimentare ancora di più una polemica, che, tuttavia, i partiti, la giunta e lo stesso sindaco sono riusciti abilmente a mantenere sottotraccia. Che la carica di vicesindaco facesse, legittimamente, gola a più di un assessore e che ciò era causa di qualche leggera frizione tra i diretti interessati, lo sapevano in molti. Tuttavia, alla base della polemica, tutta interna alla maggioranza, vi era essenzialmente un dato politico: se il primo cittadino, per qualsiasi ragione, non avesse potuto essere presente a Palazzo San Nicola, la Giunta, infatti, non avrebbe potuto riunirsi a causa, appunto, della contestuale assenza del sindaco e del suo vice. Da qui, pertanto, le perplessità e i dubbi espressi da molti a commento della non scelta fatta all'epoca da Zappalà e che lo stesso ha sempre evitato di chiarire. Ecco, quindi, la nomina di Tripodi. Si è trattato di un vero e proprio colpo di scena, che ha avuto, soprattutto, il potere di mettere a tacere definitivamente qualsiasi polemica. Il nome di Tripodi, infatti, non era mai stato inserito nella lista dei papabili. A lungo s'era, infatti, parlato dell'assessore Zappia, poi di un possibile ritorno a Spoleti e infine dell'assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Pirrotta. Scegliere uno dei tre, avrebbe significato anche scontentare gli altri. La nomina di Tripodi, invece, non scontenta nessuno anche perché politicamente la poltrona di vicesindaco è rimasta a Forza Italia. Insomma, una mossa azzeccata, o meglio una quadratura perfetta del cerchio, che, dimostra, smentendo coloro i quali hanno sempre sostenuto il contrario, quanto abile sia Zappalà anche nel mantenere gli equilibri tra le forze e gli uomini che sostengono il suo governo. Dell'attuale sindaco si è, infatti, sempre detto che non sia un vero e proprio politico, ma semplicemente un professionista prestato alla politica. Quest'ultima vicenda prova, invece, il contrario, o quantomeno, testimonia come in questi due anni Zappalà abbia saputo costruirsi anche una propria personalità politica. Fresco di nomina, Carmelo Tripodi non ha mancato di ringraziare il sindaco «per la fiducia accordatami e che io spero di ben ripagare. Quella di vicesindaco è una carica di prestigio, che cercherò di onorare col massimo impegno e con l'abnegazione che mi ha sempre contraddistinto anche da semplice consigliere comunale. Come Giunta saremo chiamati, da qui alla fine della legislatura, a programmare e quindi a realizzare tutta una serie di interventi destinati a creare le condizioni per un rilancio dell'economia cittadina. In particolare, si punterà al rilancio del settore turistico, che ancora oggi può davvero rappresentare il volano di un possibile quanto auspicabile sviluppo del territorio. Per cui - ha concluso Tripodi - mi auguro di poter dare, soprattutto nella mia qualità di assessore al Turismo, un notevole contributo di idee e proposte per raggiungere, dopo quello già centrato della riqualificazione urbanistica del paese, anche quest'altro importante obiettivo». La sua nomina verrà ufficializzata proprio stamani nella riunione di consiglio comunale, convocata dal presidente De Maio con un solo punto all'ordine del giorno: il rinnovo delle tre commissioni consiliari.

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    Articolo del 04.12.02, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Bloccata la statale tra Scilla e Bagnara

    Bloccato il transito lungo la statale 18, nel tratto compreso tra Scilla e Bagnara. Il provvedimento è stato necessario perchè numerosi smottamenti provocati dalle piogge abbondanti di questi ultimi giorni hanno reso la carreggiata impraticabile. Una colata di fango abbondante, inoltre, nella prima serata di ieri ha creato non poche difficoltà nella bretelle di collegamento allo svincolo dell'autostrada, e Bagnara ha rischiato di rimanere isolata.

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    Articolo del 28.11.02, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Costa Viola Da Palmi a Scilla è un continuo fermento di idee: gli amministratori hanno allo studio progetti alternativi di sviluppo Le nuove frontiere del turismo

    Giuseppe Mazzù PALMI – Il turismo per la Costa Viola rappresenta più una parola che sembra un'utopia che una concreta opportunità economica. Eppure un'area in cui insistono tanti elementi che sono bastati a sviluppare intere regioni, come mare, beni culturali, tradizioni, artigianato e percorsi naturalistici, e tanta storia, qui non sono stati sufficienti a trasformare l'utopia in realtà considerando il fatto che, da almeno trent'anni, se ne parla ma non si riesce a sviluppare. Qual è stato il motivo per cui il settore nella costa che va da Palmi a Scilla non si è mai turisticamente sviluppato? Sarebbe certamente interessante poterne delineare le cause. Ma una cosa è certa: negli ultimi 50 anni proprio in quest'area non sono state realizzate strutture di accoglienza. È nato un solo albergo, nel territorio di Palmi ed una serie di piccoli villaggi che funzionano qualche mese d'estate. Poi il nulla. Ed il solo motivo di potenziale attrazione è rimasto quello del mare, come un secolo fa. Ma oggi, il mare da solo non basta: senza attrazioni alternative né di carattere ludico per il tempo libero, né culturale, né grandi strutture di accoglienza che possano fornire anche servizi, il turista non arriva. Oggi il turismo è organizzazione, tutto compreso, tutto organizzato; e poi si deve offrire la possibilità di muoversi sul terreno per conoscere il territorio, capire le tradizioni, ricercare la suggestione del mito e ripercorrere antichi sentieri per capire l'anima del territorio stesso. Ma tutto ciò implica un capovolgimento del concetto fin qui seguito: il turismo non è solo la costa, ma riguarda un intero comprensorio. È stata questa, probabilmente, la motivazione che ha spinto il Commissario prefettizio di Palmi, Luisa Latella, a promuovere la riunione degli amministratori dei comuni della fascia di territorio che sulla costa va da Palmi a Scilla e che prosegue in profondità, comprendendo la fascia di territorio fino all'Aspromonte. Così nel palazzo municipale di Palmi si sono riuniti, assieme al commissario Latella, il sindaco di Oppido Antonino Freno, l'assessore Papalia di Sant'Eufemia d'Aspromonte, il sindaco di Seminara Antonio Marafioti ed il vicesindaco Mariano Battaglia, il funzionario del comune di Taurianova Vincenzo Alampi responsabile turismo e servizi sociali; l'assessore ai Servizi sociali di Varapodio, Ferraro; il sindaco di Sinopoli, Domenico Luppino; il funzionario del comune di Bagnara Giampietro Guglielmo; il segretario comunale di Scilla Gioffré ed il dirigente al turismo della Regione Calabria, Rocco Militano. È stato il dott. Militano ad illustrare le nuove tendenze del turismo che si basano principalmente nella messe in rete di tutte le risorse del territorio, agricole e ambientali a quelle culturali, da quelle marine a quelle collinari e montane; da quelle monumentali a quelle archeologiche, ma anche la storia, le tradizioni l'artigianato. Il tutto da confezionare e distribuire in articolati percorsi che, assemblati in modo coerente, possano rappresentare dei veri e propri pacchetti turistici preconfezionati e offerti, chiavi in mano, agli operatori turistici, quelli, s'intende, che muovono il flusso delle correnti turistiche. Si tratta di utilizzare, in pratica, lo strumento dei Piani turistici integrati che trova spazi di finanziamento all'interno delle risorse comunitarie e, mettendo in rete le risorse dell'intero territorio, possono rivitalizzare settori dell'economia che oggi appaiono senza futuro e, al tempo stesso, possono rappresentare un motore di sviluppo per valorizzare anche prodotti tipici locali, aspetti particolari della cucina e dell'artigianato. All'interno del Piano i comuni dovranno puntare a sviluppare quelle che sono le proprie vocazioni in tali settori. Il capovolgimento di ottica che vede spostare il baricentro delle attività turistiche dal mare alle risorse dell'intero territorio fino ai monti, prevedendo una distribuzione nelle aree interne e non solo sulla costa, ha trovato un'accoglienza favorevole tra i partecipanti alla riunione che hanno condiviso l'interesse per stabilire anche una tipologia di legame da individuare per tenere assieme il patto tra comuni. A questo proposito è stato anche ricordata la recente costituzione di un consorzio di otto comuni, avvenuta nei giorni scorsi. Otto comuni che in parte si trovano all'interno della nuova iniziativa. Ma sulla forma tutto rimane da decidere: potrebbe nascere un nuovo raggruppamento o allargare quello esistente, ma questa volta con l'obiettivo di rilanciare il turismo coinvolgendo il territorio nella definizione di pacchetti ed itinerari turistici in grado di mettere in movimento tutte le risorse presenti. Un progetto senza dubbio ambizioso, visto che ancora qui ci si trova all'anno zero, ma che lascia ben sperare per il futuro se l'appuntamento è stato aggiornato per discutere la formula di convenzione da realizzare e da sottoporre all'esame dei rispettivi consigli comunali per stabilirne l'eventuale adozione. Per la dottoressa Luisa Latella che era assistita dal funzionario al Turismo del comune di Palmi, dottoressa Mirella Foti, si è trattato di riaprire per Palmi, in forma nuova, un capitolo Turismo che appariva chiuso, dopo che per cinquant'anni ci si è fermati all'obiettivo del turismo marino, peraltro compromesso dall'irrazionale utilizzazione del territorio della costa che va dallo scoglio dell'Ulivo al fiume Petrace, aprendolo alla partecipazione di comuni come Oppido Mamertina, Sant'Eufemia D'Aspromonte, Seminara, Taurianova, Varapodio, Sinopoli e non più limitandolo ai tre soli centri della costa Bagnara, Scilla e la stessa Palmi.

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    Articolo del 16.11.02, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Parentesi di emergenza nel palazzo municipale dopo un corto circuito

    Enzo Zuco BAGNARA – Forse un corto circuito ha mandato in tilt il Comune per qualche tempo. Si è sviluppato, infatti, un principio d'incendio, che ha distrutto la centralina dell'impianto generale. Saltati tutti i collegamenti elettrici, telefonici e telematici di palazzo San Nicola. I guasti sono stati in seguito riparati. Un lavoro di raccolta straordinaria è toccato agli addetti alla pulizia, costretti a svuotare gli uffici: il materiale è stato accumulato poi temporaneamente in piazza Municipio. Portati fuori alcuni arredi, mentre corso Vittorio è stato interdetto al traffico in tutta la parentesi di emergenza. Dell'accaduto sono stati informati i carabinieri di Bagnara, che hanno avviato gli indispensabili accertamenti sulle cause dell'accaduto nell'ente pubblico bagnarese.

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    Articolo del 15.11.02, tratto dalla Gazzetta del Sud

    Frenata rapida dell'Eurostar in stazione

    BAGNARA – Costretto ad una brusca frenata in stazione l'Eurostar proveniente da Roma. La causa: la presenza, sul secondo binario, di un blocco di cemento del tipo utilizzato per i prefabbricati. Non si è verificato alcun inconveniente per i passeggeri, sono stati invece constatati solo alcuni graffi nello spoiler. Sembra che non sia la prima volta che si registra un simile “inconveniente”. Indagini della Polfer di Villa e della squadra giudiziaria di Reggio.

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    Articolo del 14.11.02, tratto dalla Gazzetta del Sud

    L'ITALO-AMERICANO ING. CARMELO SPOLETI

    Partendo dal nulla ha fatto fortuna nel New Jersey «Bagnara sempre nel cuore»

    Non era partito con la valigia legata con lo spago, ma nella prima parte della sua vita di emigrante in America, a Richfield, città dello stato del New Jersey, ha fatto i lavori più umili prima di affermarsi. L'ing. Carmelo Spoleti, di professione costruttore, ha lasciato la sua Bagnara nel 1970 «quando – dice – nella città di Reggio spirava il vento della rivolta per il capoluogo». Torna spesso in Calabria: il suo mondo professionale è negli States, ma il suo cuore sta qui. Non pensa mai di perdere i contatti con la sua terra di origine. «Non potrei – dice – perché Bagnara fa parte della mia fanciullezza e della mia gioventù: gli anni più belli». La storia dell'ing. Carmelo Spoleti, 56 anni, rappresenta uno spaccato della classica vita di un emigrante. È lui stesso a raccontarla, in redazione. Intanto parte da un episodio recente: il Columbus Day. «Per caso – dice – a New York incontro la delegazione del Consiglio regionale della Calabria. In quel momento mi sono sentito come un naufrago che ritrova la sua isola. Mi sono presentato. E debbo dire che tutti, dal presidente Fedele a Michelangelo Tripodi, mi hanno subito offerto amicizia. Per quei giorni ho piantato il mio lavoro e mi sono aggregato alla delegazione. Ho provato un'emozione immensa a vivere da vicino, in America, con i parlamentari del nostro Consiglio regionale questa esperienza. Non posso dimenticare la cena finale nel consolato italiano, presente il governatore del New Jersey, McGrevy». L'ing. Spoleti ricorda tutti i nomi della delegazione: «Oltre al presidente Luigi Fedele e a Michelangelo Tripodi, c'erano gli onorevoli Vescio, Rizza, Borrello, Amendola, Tommasi. Ho familiarizzato con loro, ai quali nel salutarli ho ripetuto di impegnarsi per far crescere questa nostra Calabria. E adesso, tornando in Calabria, accompagnato da Michelangelo Tripodi, mi sono recato anche nella sede del Consiglio per incontrare il presidente Fedele». – Ma torniamo alla sua storia. «Nel New Jersey ho incontrato anche l'amore: mi sono spostato con Donna Musto, di orini napoletane. Abbiamo quattro figli. Il primo ha già 19 anni. Gli altri tre, un maschietto e due femminucce, sono nati tutti in una volta: sono gemelli». – Ma come è finito in America l'ing. Spoleti? «Mi ero appena diplomato perito elettrotecnico all'Istituto industriale “Panella” di Reggio e andai negli Stati Uniti per fare visita ai miei genitori e ai miei fratelli che da qualche tempo vivevano lì. Fu come un colpo di fulmine. Hai presente una donna della quale t'innamori subito? La stessa cosa è successa a me con l'America. E così mi sono fermato». Nei primi anni non è stato facile per l'ingegnere trovare lavoro. «Ho deciso di studiare. Mi sono iscritto all'Università nella facoltà di Ingegneria. Di giorno, per guadagnarmi la vita, pulivo i pavimenti in un'Azienda che fabbricava scatole per 30 dollari alla settimana e di sera frequentavo le lezioni. Sono stati tempi duri, ma ero convinto di farcela». – Che cosa glielo faceva pensare? «Avevo capito subito la mentalità e la cultura degli Stati Uniti. Una grande terra, nella quale è importante saperti inserire e saperti integrare. L'America è un mondo in cui la libertà dell'individuo trova enormi spazi. Se ti metti in testa un progetto lecito puoi realizzarlo, l'America ti aiuta. Ma devi essere come un navigatore che deve sapere orientare la vela al vento giusto. Servono grandi sacrifici, massimo impegno. Non si può bleffare, non c'è posto per i furbi. Se non sei bravo, se non hai spirito di iniziativa, se ti manca il coraggio è meglio per te cambiare vita. Io ho capito tutto questo, perciò sono arrivato ad essere quello che sono: un costruttore che può vivere tranquillamente nell'agiatezza e che si può permettere il lusso di volare in Calabria ogni volta che si sente assalito dalla nostalgia di Bagnara. E sì, la nostalgia non mi ha abbandonato mai...». – Eravamo rimasti al suo primo lavoro: puliva pavimenti... «Grazie ad un amico, Giuseppe Gustavo, che si era diplomato all'Industriale di Milano, sono riuscito poi ad entrare in una delle più grandi Compagnie d'America, la General Electric. Più grande e più importante, tanto per darvi un'idea, della General Motors. Ed anche qui cominciai pulendo i pavimenti. Nel frattempo mi laureai in Ingegneria e con il sostegno di Gustavo ho cambiato lavoro nella stessa Azienda, sino a diventare supervisore di reparto. Guadagnavo bene, mi sembrava di sognare». –E poi perché ha cambiato lavoro? «La mia vita è fatta di alti e bassi. Ho un carattere schietto, calabrese. Mi bisticciai con un pezzo grosso della Compagnia. Lo vidi trattare male un negro. Ho avuto una forte reazione. E fui licenziato. In America il cinismo è di casa, il Capitale non ha cuore: chi sbaglia paga. E andai via, con una famiglia da portare avanti e senza lavoro». – Ha forse pensato di tornare in Italia? «Assolutamente no. Ho deciso di ricominciare da capo, facendo un lavoro umile, il piastrellista per 20 dollari al giorno. E da qui ricominciò la mia scalata. Grazie ad un amico di Pellegrina di Bagnara, Gianni Curatola, mi sono lanciato nell'edilizia con la voglia di riprendere quota. Gianni era uno che aveva molte conoscenze, mi ha garantito con le banche. E così sono diventato un costruttore. In pratica la mia storia finisce qui». – Adesso vive bene, ma cosa le manca in America della sua Bagnara? «Mi manca Bagnara. Il suo mare, gli amici di infanzia. Sì, il problema della nostalgia esiste, a tratti è anche forte. In America si fanno i dollari, ma gli affetti restano qui». (to. lic)

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    Ultimo aggiornamento 30.04.03