Er Catechismo de Svitagatti

È ormai giunto il momento che tu conosca Monsignor Aurelio Svitagatti, o amato fratello  catecumeno, aspirante fedele.
Sappi che trattasi del Prosegretario della Sacra Congregazione per la Propaganda della Fede tra i Felini, con sede in Vaticano, nel cortile della Pigna (i maligni dicono in analogia al contenuto del cranio del Monsignore)
Egli è anche noto come l'Apostolo dei Felini.
Vero è che il suo sistema di conversione (il ''sacro svitamento'') ha destato qualche perplessità nei settori più conservatori della Chiesa, in quanto riunifica i sacramenti del Battesimo, Cresima, Eucarestia ed Estrema Unzione in una sola, suggestiva cerimonia.

Le origini.
Le sue origini sono avvolte nel mistero.
Di certo sappiamo che è un trovatello. La sua madre adottiva , ex allevatrice di formiche attualmente ospite della casa di riposo per ultracentenari  ''Il Gattaccio Spelacchiato'', ricorda nel suo libro di memorie ''Sono la Mamma di un Santo'' (Edizioni Feline, Roma, 1973)
'' Era una fredda mattina di fine novembre. Passavo per Porta Portese e, sugli scalini del Canile Municipale, vidi una cassetta il cui contenuto mi incuriosì. Pensavo fosse un cucciolo, ma guardando meglio mi resi subito conto che si trattava di un bambino. Era avvolto in uno straccetto bianco-azzurro con uno strano disegno: una specie di pollo squartato e la scritta S.S. Lazio. Il bimbo odorava di latte, no...meglio dire di panna... no, a pensarci bene odorava di panna, pancetta, uovo e formaggio pecorino. Lo presi con me e da allora non sono più riuscita a liberarmene, cioè no, volevo dire che da allora lo ho amato come un vero figlio, forse anche di più.''
Poco si sa della sua adolescenza ed età adulta. (Modo simpatico per dire che non ha mai combinato un cazzo in vita sua).
Da quando però è assurto alla dignità episcopale la sua attività si è fatta incessante, febbrile, inesausta, diremmo quasi vorticosa, asfissiante, paranoica.

Una delle sue prime opere, la notisima omelia alla sorella, già rivela le future tendenze.

Col Sommo Pontefice intrattiene rapporti conflittuali, che vanno da un cameratismo francamente eccessivo, all'odio più  profondo seguito dalle più atroci punizioni. La stampa ha a suo tempo riferito abbondantemente sul noto incidente della chiusura anticipata della Porta Santa, come anche del successivo perdono.

I meriti missionari e apostolici di Svitagatti sono di una tale magnitudine che non può essere misurata nemmeno dai più sofisticati strumenti scientifici, tipo le bilance che si usano per pesare il bestiame.
In particolare egli è stato il primo a sfondare la barriera che separa il peccatore dal suo computer (oltre a sfondare anche un paio di computer e ben più che un paio di coglioni) introducendo le cyber-assoluzioni.
Oggi, che le grandi, enormi masse popolari sono abituate a cagare in cyber-cessi, schiattare ed essere seppellite in cyber-cimiteri e soprattutto a cyber-prenderlo-nel-culo da tutte le parti ed in ogni momento, questa cosa non suscita più un grande scalpore. Ma ai suoi tempi [ossia la settimana scorsa] destò forte impressione negli ambienti catto-gatto-catodici.

La dottrina
ADTENDITE POPULUS MEUS LEGEM MEAM
INCLINATE AUREM VESTRAM IN VERBA ORIS MEI
APERIAM IN PARABOLA OS MEUM
                                                               PS. LXXVII (LXXVIII)

Per i meno abelinati di voi, amatissimi catecumeni, sarà utile spendere qualche parola sulle importanti innovazioni teologiche introdotte  dal Monsignore.
Nel kerigma svitagattiano la panna nella carbonara, in quanto male nel suo ambito particolare, svolge una funzione didattica ed esemplare come epitome del Male Assoluto, apoditticamente noto come li zzozzi lazziali. Se vogliamo trarre un esempio dall’arte sacra antica, é esattamente lo stesso concetto che, con la ingenuitá tipica dell’Evo Medio, il Maestro del Trionfo della Morte ha voluto raffigurare in un suo affresco poco noto, custodito nel ripostiglio delle scope e dei detersivi del Cimitero Monumentale di Pisa. Nel dipinto, infatti,  l’inferno é popolato di mostruosi diavoli con mutandoni bianchi e magliette azzurre,  nell’atto di rovesciare mastelli di panna “Chef” e “Parmalat” in enormi calderoni di pasta condita con uovo crudo e pecorino. La critica si é spesso soffermata su di un particolare bizzarro: i demoni indossano tutti un singolare tipo di calzature, in tutto simili a quegli stivali  che  vengono oggi venduti con la marca di una nota motocicletta americana. Il Longhi pensava ad un possibile collegamento con certe mitologie pre-cristiane relative al culto di Pan, (analogia con il demonio che cerca di nascondere il suo piede caprino) ma io non lo credo, e con me sono d’accordo sia B. Berenson che Cesare Brandi. Il vero significato é probabilmente sepolto per sempre in qualche dimenticata leggenda medievale.

La logica.
Bisogna sapere che Svitagatti ha una concezione particolarissima della logica, che potremmo definire trucibalda o addirittura manesca.
Prendiamo come esempio il seguente sillogismo:
1) Tutti li zozzi lazziali so ‘nfami.
2) Chi se magna la pasta a la carbonara co la panna è ‘nfame.
Ora anche un ragazzino del ginnasio sa che da due proposizioni universali e nessuna particolare non si puó dedurre nulla tranne una
3) Sia gli zz.l. che i mangiatori di car. c. p. appartengono alla categoria generale degli infami.
che non risolve niente.
Ma la logica formale svitagattiana fa arrivare (a schiaffoni e calci in culo)  detto sillogismo alla seguente conclusione:
3) Chi se magna la pasta a la carbonara co la panna è un zzozzo lazziale’nfame fracico.

Opere recenti
Tra i lavori recenti di Svitagatti, un posto particolare occupano le Ingiurie alla Sorella, tipica predicazione svitagattiana

Altre Storie
Le storie di Svitagatti non finiscono certo qui. Ce ne sono altre