Pier-Franco Donovan, CONDENSATIONS,
Ediz. UNIVERSITY OF SALZBURG, Salisburgo 1993, pp. 112, S.i.p.
Introdotta da Peter Russell, questa raccolta di liriche, esprime in un
linguaggio chiaro e per niente studiato, con straordinaria spontaneità un percorso di
pensieri e sentimenti che assumono valore universale, per lo meno per quanti siano
abituati a "pensare" la vita. Né si può credere che da questa sorgente sgorghi
più acqua di quanta non risulti necessaria: nella genuinità la misura. Ed ecco emergere,
in stilemi e sintassi un po' naïf (si tratta di un giovane poeta), ma di sicura
efficacia, il concetto dell'essere e dell'avere, basilare per un mondo come il nostro, in
cui la vuota dovizia acquista significato mentre lo spirito è sinonimo d'inesistenza.
Infatti la società in cui viviamo ha decretato secondo questo poeta (e come
facciamo a dargli torto?) "la notte dello spirito", che sarà, forse, "la
notte eterna". Non esiste di che essere ottimisti in questa squallida ambientazione,
l'attuale, volutamente priva d'anima e di concetti. Il valore etico di questi versi non
può sfuggire: tutti dovrebbero leggerli e meditarli. Mario Luzi non a caso li ha
presentati: questo volumetto si potrebbe emblematizzare in una fiaccola accesa
nell'agnosticismo attuale, ovvero della dichiarata non-conoscenza di principio, oltre che
di diritto. Ed ecco, così mi piace raffigurarlo, un giovane cavaliere bianco contro la
devastazione del nichilismo.
Duccia Camiciotti |