CONDENSAZIONI
di Pier-Franco Donovan
La
denuncia di un malessere esistenziale dovuto all'incomprensione
dei valori della poesia, l'aspirazione ad un mondo nuovo e diverso
che elevi l'uomo e lo sollevi dalle sue miserie, la volontà di sottrarsi
ai condizionamenti della società attuale che tende sempre più a
mortificare e a inaridire il pensiero e lo spirito, ponendo al centro
degli interessi il "dio Quattrino", esaltando la filosofia
dell'avere a discapito della filosofia dellessere, sono i
temi di Condensations (ed. Università di Salisburgo, Collana
"Outsiders", 1993), opera prima di Pier-Franco Donovan,
trentenne poeta fiorentino, opera prima che ritengo di dover segnalare
per l'importante tensione etica che la anima, nonostante la modesta
caratura sul piano stilistico, formale, che, per contro, la caratterizza.
Scritti
tra il 1990 e il 1993, i versi di "Condensazioni" appaiono,
infatti, talora, elementari sul piano della costruzione simbolica
e lessicale, frettolosi, naïfs.
Pure,
qua e là, Donovan riesce ad allargare il suo respiro creativo ed
è allora capace di una terzina come la seguente:
Vorrei
anch'io arrampicarmi sulla montagna,
partire alla ricerca di Dio e della fiamma eterna,
trovare la pace e la sapienza dei grandi.
di
una quartina come questaltra:
Come
gli alberi crescono lenti sulla montagna,
affondando le radici tra terra e pietra,
cosi l'uomo cresce forte e forse felice
se avanza a piccoli passi cadenzati.
che
lasciano intravedere le sue potenzialità.
La
strada della poesia è per Pier-Franco Donovan un cammino di purezza
e gentilezza e amore da opporre alla barbarie e al vuoto della civiltà
contemporanea. Una civiltà perduta nelle pozze fangose del materialismo
più bieco e purtroppo lontana da valori universali come quello della
letteratura.
Toe
Mercurio |