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L'ISOLA DELLE STORIE
Idee, progetti, racconti e testi teatrali per due anni di festival di letteratura per l'infanzia a Gavoi, in Barbagia. Luglio 2004, luglio 2005
A Gavoi, paese della Barbagia, nel primo fine settimana del luglio 2004 si è tenuto, per la prima volta nella storia della Sardegna, un Festival Letterario di livello internazionale. Questo Festival è stato ideato e gestito da L'Isola delle Storie, associazione culturale che raccoglieva in quegli anni una buona quota degli scrittori sardi, assieme ad altri operatori culturali e artistici e a cittadini di Gavoi. Facevo parte di quella generosa e litigiosa compagnia di caccia dal suo primo nascere, come socio fondatore, e ne sono uscito, con quasi tutti gli altri scrittori, quando la malaugurata rissosità dei sardi, a buona ragione definiti dagli spagnoli dominatori "pocos, locos y disunidos", insieme ad altre ragioni più fondate e sostanziali, ha segnato la fine di quell'esperienza, e per fortuna l'inizio di altre.
Il Festival ha visto la sua prima edizione nei primi di luglio del 2004, e la seconda negli stessi giorni del 2005. I programmi di queste passate edizioni, purtroppo, non sono più presenti nel sito dell'Associazione www.isoladellestorie.it.
EDIZIONE 2004. Per le due edizioni del festival personalmente ho curato, insieme alle amiche libraie-editrici Tuttestorie di Cagliari, il programma di letteratura per bambini, e in particolare i suoi "eventi speciali". Nell'edizione 2004 le "Incursioni di contrabbando", incontri fra scrittori per adulti e lettori bambini; e lo spettacolo itinerante "Lupo Lucio a Gavoi", in cui il celebre Lupo della Melevisione, cedendo alla promessa di un intero maialino arrosto, si è spinto fino a Gavoi per parlare delle sue letture più amate, e di quelle più odiate. Cinquecento bambini e genitori lo hanno seguito in processione per le strade del paese.
EDIZIONE 2005: "Segreti e Bugie". Per l'edizione 2005 ho curato l'ideazione di forme e modi per rendere ben visibile nel festival il TEMA cui quell'anno era improntata la parte Ragazzi: "SEGRETI E BUGIE". Il lavoro sul tema è cresciuto intorno a una raccolta di narrazioni dei bambini gavoesi, che già dal maggio mi avevano spedito a casa, a Bologna, un centinaio di lettere in cui confidavano i loro segreti e le loro bugie. Col loro consenso, questi cento coloratissimi segreti son stati acquisiti, catalogati, stampati su fogli colorati e disposti in varie forme scenografiche per il Festival; e prima ancora spediti a casa a tutti gli scrittori ospiti della sezione Ragazzi perché si preparassero a parlarne e lavorarci su nei loro incontri coi lettori; e infine scelti e riscritti e trasformati in racconti da me, e detti e fatti e trasformati in spettacolo da Laura Curino. Qui si possono leggere questi sei racconti, che son stati due anni dopo i semi di una rielaborazione letteraria più fonda e complessa (solo uno in realtà se n'è salvato), generando il mio primo libro di racconti per i lettori adulti "Ciò che non lava l'acqua".
EDIZIONE 2005: "Pitzinnos Farhenheit". Sempre per la parte ragazzi del Festival di Gavoi 2005, ho scritto il testo dello spettacolo di strada "Pitzinnos Farhenheit", messo in scena (o in strada) dalla compagnia teatrale Cada Die Teatro di Cagliari (che poi, in riallestimento da palcoscenico, ne ha fatto uno dei suoi spettacoli di giro). Ecco come lo racconta il comunicato stampa del Festival.
Due Vigili del Fuoco Bruciatori di Libri si aggirano per il festival di Gavoi, pedalando su due Fornocicli fumanti (due tricicli della N.U. regalati dal Comune di Cagliari e trasformati dagli scenografi). Imprecando contro quel luogo di perdizione, strappano i libri dalle mani dei bambini, ne leggono alcuni passi, illustrano le stravaganti degenerazioni fisiche e mentali che da quei passi sono causate, e senza aggiungere altro buttano i libri nel Fornociclo, da cui si alzano sbuffi ruttanti. I due sgherri son sulle tracce di un pazzo pericoloso, cui i libri hanno fatto perdere la testa fra le nuvole per sempre: qualcuno l'ha visto? Dall'altra parte del paese, infatti, con un altro stuolo di piccoli spettatori, è partito il Trampoliere Dalla Trista Figura, un pazzo Chisciotte su trampoli che vede Fabbriche di Cioccolato nelle chiese, orribili Voldemort in innocue vecchiette, Capitan Silver nei vigili urbani: ha letto troppi libri per bambini, e questo è il bel risultato. I tre si incontreranno nel palco sotto Casa Maoddi, e saranno scintille. "Vieni giù!" - intimano i Vigili al Trampoliere. "Vieni su tu, se sei capace!" - risponde questo. Chi legge monta sui trampoli dell'anima? Diventa più alto degli altri? Ed è solo, lassù? Deve tornare coi piedi per terra? E si possono bruciare i libri, anche solo per scherzo? No, non si può. Saranno i bambini stessi a dirlo, e a farlo, con un colpo di scena finale che sorprenderà e "rinfrescherà le idee" a tutti.
Qui si può leggere il testo della versione gavoese e di strada dello spettacolo "PITZINNOS FAHRENHEIT".
Copio qui sotto, per completezza di significati, un breve testo scritto per un giornale, che mi chiedeva la mia posizione rispetto all'associazione e al festival.
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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Prima edizione
QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE?
Domande, visioni e libri per ragazzi meravigliati
Cagliari, 13/14/15 ottobre 2006. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari, Arcus spa, Istituto del Libro, Bruno Tognolini e Vittoria Negro
Quest'anno non a Gavoi con "L'Isola delle Storie", come nei due anni passati, ma a Cagliari, e non come parte di un festival di letteratura "per tutti", ma come festa di libri e autori solo per bambini e ragazzi, ho messo fra i miei lavori di scrittore queste opere che non sono libri: ma esigono scrittura, o perlomeno si giovano di essa.
Qui si può leggere una Presentazione estesa del Festival, con le idee che lo muovono, i contenuti, le notizie sugli ospiti e sugli eventi.
Qui invece il Programma dettagliato, con luoghi e orari di ogni evento.
Il tema del festival erano le DOMANDE dei bambini. Per dare corpo vivo a questo tema, oltre che curare scritture e comunicati vari (come quello "quasi in versi" che si legge qui sotto) e condurre i miei incontri come gli altri autori all'interno del festival, ho progettato, aperto e diligentemente diretto l'UFFICIO POETICO DELLE RISPOSTE.
Lo racconto in due parole. A metà settembre ho scritto una Lettera alle scuole che da tutta la Sardegna si erano prenotate per intervenire al festival. Chiedevo ai bambini di venire portando in tasca striscioline di domande: le loro domande, quelle che avevano sulla lingua e non avevano occasione di fare, o che avevano fatto ma a cui non avevano ricevuto risposte; domande buffe e serie, alate o pignole, pubbliche e scritte con l'aiuto della maestra o segrete e tenute in tasca che non le legga lei...
Poi ho scritto un'altra lettera agli scrittori "continentali" per bambini, ospiti del festival, e a un buon numero di scrittori sardi, per bambini e non. Che diceva così: "Questa lettera è una chiamata al generoso servizio come donatori di penna presso l'Ufficio Poetico delle Risposte che aprirà i suoi battenti nel festival. Vi chiediamo un'ora del vostro tempo, durante quei tre giorni, o meno o più se potrete e vorrete darne meno o più. (...) Sarete ospitati a turno, uno per volta, in un bel gazebo al centro del festival, decorato a opera dell'illustratrice Eva Rasano, sormontato dall'insegna "UFFICIO POETICO DELLE RISPOSTE" e dal cartello "LO SCRITTORE STA SCRIVENDO RISPOSTE - NON DISTURBARE". Potrete attingere (se tutto funziona) a un monticello di striscioline di carta, su cui molti bambini avranno scritto le loro domande. Potrete scegliere quelle che vi aggradano e scrivere con un computer a ciò dedicato le vostre risposte, serie o di burla, gravi o lievi, scientifiche, filosofiche, poetiche o avventurose, e comunque firmate in fede di scrittore"... etc.
Tutto ha funzionato. Le striscioline di domande non sono state monticello ma montagna.
E qui, generosamente, offriamo alla lettura dei visitatori di questo sito ben 500 Domande dei bambini.
Si sono iscritti all'Ufficio Poetico delle Risposte, per tentare di rispondere a questa inondazione, TERESA PORCELLA, GUIDO QUARZO, LUCIANO MARROCU, DAVID GROSSMAN, FLAVIO SORIGA, STEFANO BORDIGLIONI, LUCA NOVELLI, ALBERTO MELIS, ROSSANA COPEZ, SILVANA DE MARI, CHICCO GALLUS, GIULIO ANGIONI. Tutti hanno fatto la loro ora di turno (Grossman, strappato via dagli intervistatori TV, un po' meno). Hanno pescato dallo scatolone le domande che preferivano e hanno scritto un centinaio di risposte. Una trentina son state affisse sui muri del piazzale del festival domenica 15, l'ultimo giorno.
Ed eccole qui tutte anche loro, le Risposte degli scrittori alle domande dei bambini del Festival..
Scoperta e sperimentata a Gavoi con le bugie e perfezionata in questa edizione del Festival Tuttestorie di Cagliari con le domande, questa modalità di costruzione di eventi letterari che fa incontrare le storie di carta dei personaggi con le storie di carne dei lettori sarà applicata di nuovo fra un anno sulle disobbedienze.
Ecco infine il mio annuncio del Festival, il comunicato stampa di giubilo personale per questo inaspettata e felice congiunzione: il mio mondo di lavoro, il mondo dei libri per ragazzi, che anche per mia opera scende in festa in quella che continuo a sentire come la mia città.
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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Seconda edizione
VIVA LA LIBRETÀ!
Racconti, visioni e libri disubbidienti
Cagliari, 5/6/7 ottobre 2007. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari, Bruno Tognolini e Vittoria Negro
La seconda edizione del fortunato festival Tuttestorie, che esplorava il tema arduo e spinoso della disobbedienza, ha chiuso i battenti domenica 8 ottobre 2007, con due grandi e bellissime navi di carta costruite da Gek Tessaro, la Giudiziosa e la Ribelle, che salpavano nel cielo della notte trascinate in alto da decine di grandi palloni ad elio. Le seguivano altre decine di palloncini cui erano appese le piccole e grandi disubbidienze dei bambini del Festival, mentre il Racconto delle Due Navi, scritto a quattro mani da Chiara Carminati e Bruno Tognolini, risuonava (poco e male, bisogna dire) nella piazza dell'Exmà per illustrare a tutti il mistero che stava accadendo.
Ecco qui la scaletta delle azioni e i testi, racconti e filastrocche, di questo Evento Finale del Festival.
Lascio alla Presentazione e al Programma del Festival il compito di elencare i numerosi autori e illustratori ospiti (da Aidan Chambers a Abraham Jeoshua, da Luisa Mattia a Chiara Carminati, da Pef a Gek Tessaro), dei giornalisti e scienziati e studiosi (da Marino Sinibaldi a Francesco Cavalli Sforza a Mario Calabresi), e dei numerosissimi eventi. Dirò solo - e brevemente per lasciare il dettaglio ad altri materiali e scritture - del lavoro sul tema che, oltre agli usuali incontri coi bambini lettori, è stato il mio principale contributo al Festival.
La formula costruttiva è quella che lo scorso anno aveva funzionato egregiamente: le storie di carta, in questo caso le disubbidienza di carta, che fluivano come un'inondazione dai libri, dovevano incontrare le disubbidienze di carne, quelle dei bambini veri che inondavano il Festival. Già dall'aprile era partita una Lettera a tutte le scuole sarde, dove si invitavano i bambini e i ragazzi a raccontare le proprie disubbidienze, e i pensieri e le riflessioni su di esse; a scriverle su fogli, in classe o a casa, e spedirci quei fogli per posta. Un piccolo corredo di esempi di disubbidienze "giuste" e "sgbagliate", o se si vuole "utili" e "dannose", si proponeva in quella lettera come mappa di navigazione per spingersi nel mare infido di quest'argomento. E già una prima messe di racconti era pervenuta alla fine dell'anno scolastico (si può leggere nella seconda parte del documento Disubbidienze.
Sul posto poi, nel cortile e nelle sale dell'ExMà, è stato aperto l'Ufficio di Polizia Poetica, che avrebbe raccolto le disubbidienze portate dai bambini che intervenivano al Festival con le loro scuole alla mattina, o con le famiglie nel pomeriggio. La messe è stata copiosa. Nell'Ufficio di Polizia Poetica centinaia e centianaia di fogli e foglietti venivano letti dalle due animatrici-poliziotte, da Chiara Carminati e da me, selezionati, e - quando lo stupore e le risate di diradavano - digitati e acquisiti. Per poi stamparli in grande formato e appenderli con pinzette da stendere in giro per il Festival. Un "motore di senso" che si proponeva di rimescolare storie di disubbidienze di carta e di carne, di libri e di bambini. Ed eccole qui, un centinaio delle prescelte: Disubbidienze.
Rimescolarle e poi? Poi basta. Avviarle, spingerle o lasciarle andare su verso il buio del cielo, verso il buio imperscrutabile del futuro, dove ogni obbedienza e disobbedienza che compiamo trova vaglio e valore. Come le due navi, la Giudiziosa e la Ribelle, che son salpate nel cielo buio di Cagliari alla fine del Festival. Che - malgrado il tema della disubbidienza ci abbia messo a più riprese in difficoltà - non era un seminario etico o un ritiro spirituale, era solo un festival di libri, di storie, e doveva rimescolare storie su obbedienze e disobbedienze, non indicare vie. L'ha fatto. E alla fine siamo rimasti tutti così contenti e appagati, che smontando discutevamo già il tema per il prossimo anno.
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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Terza edizione
BESTIVAL!
Racconti, visioni e libri bestiali
Cagliari, 9/10/11/12 ottobre 2008. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Bruno Tognolini, Vittoria Negro, e col Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari
Con un immenso Asino Bianco di palloncini, che incitato da un piccolo e forsennato Asino Custode si librava nel cielo buio di Cagliari, alle otto di sera di domenica 12 ottobre 2008 si è chiusa la terza edizione del festival Tuttestorie. Il tema quest'anno è stato quello degli ANIMALI, e il titolo coerentemente era "BESTIVAL!". Slogan della manifestazione era un'antica e maliziosa frase di imbonimento dei direttori di modesti circhetti ambulanti, che ho riesumato dai miei studi al DAMS:
IL FESTIVAL CHE È UN’ARCA DI NOÈ
Conigli e papere per i più piccoli, cervi e leoni per quelli di mezzo, draghi e licantropi per i più grandi. Pensando ai libri per bambini e ragazzi le storie di animali dovrebbero essere la prima cosa che viene in mente. Per il Festival Tuttestorie è stata la terza. Proprio perché pare semplice e scontato, questo gran tema ubiquo e pervasivo era bene trattarlo con un po’ d’esperienza alle spalle, al terzo anno.Indice
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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Quarta edizione
AIUTO, STO CAMBIANDO!
Racconti, visioni e libri per rospi da baciare
Cagliari, 7/8/9/10/11 ottobre 2009. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Bruno Tognolini, Vittoria Negro, e col Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari
Il Festival
Il Festival Tuttestorie nella sua quarta edizione sperimenta il MUTAMENTO, come tema e come esperienza reale. Parla dei mutamenti, e muta nel farlo. O meglio, come dice l'ultimo verso della mia filastrocca, che dà titolo al tema...
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I Mutamenti
Ed eccoci finalmente al tema, i MUTAMENTI. Ecco i primi ragionamenti che ho proposto a Tuttestorie, quando abbiam omosso i primi incantevoli passi al cuori di senso di questa impresa.
AIUTO, STO CAMBIANDO!...
"Come sei cresciuto!" – si sentono dire i bambini dalle zie che vedono di rado.
"Come sei cambiato!" – si sentono dire i grandi.
Il mondo è cambiato, dicono tutti. Nessuno però, messo alle strette, sa dire con certezza se sia cambiato in meglio oppure in peggio.
Su una stele babilonese di cinque secoli prima di Cristo è stato trovato inciso pressappoco così: i giovani di oggi non sono più quelli di un tempo.
Più o meno negli stessi secoli, nella Bibbia l’ignoto autore chiamato Qoelet scriveva invece che "ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà: non c’è niente di nuovo sotto il sole".
Dunque si cambia o non si cambia?
Il clima sta cambiando, il pianeta si riscalda, dicono tutti. Ma in questo ultimo inverno, che è stato molto freddo, alcuni giornali hanno deriso gli scienziati che dicono che il clima sta cambiando, dando ragione agli altri che dicono che è lo stesso da milioni di anni.
Certi paesi lontani sembrano esser capaci di cambiare tutto, ripartire da capo, perché sono nati da un nuovo inizio e lo sanno rifare. In altri paesi più vecchi si ha in cuore la tetra impressione che tutto cambia ma niente cambierà.
Cambiano le mode dei vestiti e dei capelli; cambiano le famiglie, si rompono e si riformano; i cellulari cambiano la vita, e poi cambiano loro stessi in qualche anno.
Gli scienziati ci spiegano che fino a poco tempo fa il progresso tecnologico procedeva per incremento lineare, ora per incremento geometrico, che noi facciamo fatica figurarci. Quindi anche il cambiamento sta cambiando.
Sta cambiano non solo in quantità, ma anche in qualità. Dicono altri scienziati che ieri il cambiamento era sinonimo di progresso, mentre oggi non più. Ieri il futuro era una promessa, oggi pare sia una minaccia.
Sui bambini e sui ragazzi, infatti, questa giostra indecifrabile di mutamenti cade spesso in forma di biasimo e minaccia. Son criticati e compatiti perché non giocano nei cortili, non si staccano dai cellulari e dai gameboy, non gli importa di nulla. Perché non sono come eravamo noi.
O, secondo altri, perché sono proprio come li abbiamo fatti noi, e loro non si sono ribellati.
A ogni pie’ sospinto si sentono dire "aspetta, aspetta", "vedrai che cambiamenti", "vedrai che crisi", "che disoccupazione", "quando esci dal videogame vedrai che mondo".
E magari loro, poverini, guardano i corpi che cambiano piano ogni notte dentro il letto, e ogni mattina nelle facce dei compagni, come mostri mutamorfi in 3D. E cercano di capirci qualche cosa. Che cosa cambia in me? Che cosa resta? Che cosa cambia intorno a me? Che cosa resta?
Abbiamo delle ciambelle di salvataggio in questo maremoto. Alcune sono dentro di noi, meccanismi profondi della mente che ci consentono di vedere come stabili e durevoli i paesaggi interni ed esterni in rutilante mutamento.
E abbiamo dei supporti fuori di noi, che aiutano a loro volta: per esempio le narrazioni del mondo com’è e come diventa, e fra queste per esempio i libri.
Il Festival Tuttestorie quest’anno chiederà ai libri, alle storie, alle visioni degli scrittori e degli illustratori di narrare come partono e dove portano i mutamenti. Di raccontare a bambini e ragazzi cosa si diventa, quando si cambia, e di rassicurarli. Perché il compito degli grandi è dire ai loro piccoli: tu cambierai, ma in te stesso. Cioè crescerai.
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Testi, immagini, suoni
La lettera alle scuole
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Gli Eventi Spettacolari
Anche in questa edizione il mio lavoro è stato in due vesti: come scrittore per ragazzi, impegnato come gli altri scrittori negli incontri coi lettori (quest'anno ne ho condotti 5); e come "Ufficio Poetico", ideatore e drammaturgo di eventi speciali del Festival, soprattutto quelli destinati a dare corpo al tema dei Mutamenti. Ecco i cinque eventi che ho preparato.
1 . Evento di apertura del Festival
GIRA LA PAGINA, GIRA LA GIOSTRA
Inaugurazione del Festival Tuttestorie dei Mutamenti
Ma quando è che cominciano i cambiamenti? È come chiedersi dell’uovo e la gallina, ma siccome il Festival da qualche punto deve pur cominciare, ecco che la Signora Cristina alle cinque e mezzo di giovedì, aiutata dalle tre Coghe del Cambiamento (vedi sotto), proclamerà l’inizio del Festival chiamando alla parola le autorità. Che vi saranno ammesse più volentieri se portano una foto di loro bambini, e se una giuria improvvisata di bambini li riconosce in esse. Arriveranno i due Rospi Ciospi (vedi ancora più sotto) che, gracidando il loro petulante bisogno di Baci che Cambiano la Vita, annunceranno la rospesca filosofia del Festival di quest’anno. Poi sarà il turno del giostraio meravigliato Antonio Catalano, che del Festival rivelerà invece la poesia segreta mettendo in funzione la sua Giostra del Tempo. E col primo giro di Giostra comincerà il Festival: il trucco teatrale trasformerà le facce degli spettatori piccoli e grandi, il trucco fotografico i loro corpi e le loro imprese, le mostre e gli spettacoli li ospiteranno, le tre Coghe dei Cambiamenti li assilleranno, i due Rospi cercheranno di capire se sono i Principi Giusti. Fino a sera, e domani si riparte.
2 . Eventi continui del Festival
"COMARE COM’ERA, COMARE COM’È, COMARE SARÀ"
Tre Coghe Crastule a caccia dei (vostri) cambiamenti
Exmà, tutte le mattine, se capita qualche pomeriggio, e l’ultima sera
Le nostre solite implacabili animatrici della lettura, quest’anno con una loro promettente allieva, si scateneranno fra il pubblico per leggergli la vita e i cambiamenti. Tre Coghe, tre fattucchiere pettegole e indiscrete, con le buone e con le cattive estorceranno a piccoli e adulti, a scolari e insegnanti, notizie vere dei loro cambiamenti, recenti e remoti. Si faranno dire, o scopriranno coi loro loschi mezzi, chi o cosa il malcapitato era nella vita precedente, o cosa faceva tre anni fa, o come stava ieri, e chi invece è e come sta ora, e probabilmente, con varie divinazioni, come ancora cambierà nel suo futuro. E riporteranno tutto come sempre all’Ufficio Poetico dei Mutamenti, che come diremo fra breve saprà che fare di queste notizie di mutamenti.
3 . Eventi continui del Festival
C.R.O.A.C. - Compagnia Rospi Ostinati A Cambiare, presenta
"DISPERATO GRACIDIO DEL TRAMONTO"
Due Rospi Ciospi in cerca di Baci Cambiavita
Exmà, tutti i pomeriggi e ogni sera
Nei lunghi pomeriggi si aggireranno fra il pubblico del Festival due sgraziate e disgraziate figure: un Rospo e una Rospa, alla ricerca disperata di chi li voglia baciare per trasformarli in Principi. E chi di noi, in fondo, non attende, o non ha atteso un tempo, il Bacio Cambiavita? Ma i Baci Cambiavita li danno solo le Creature Principesche, e queste fra il pubblico di un festival è arduo trovarle. I due Rospi ci proveranno: con domande e trabocchetti scoveranno i Principi Nascosti, si faranno baciare, cercheranno con tutte le loro forze di cambiare in Principi, e… E se non ci riusciranno, delusi e adirati, ogni sera nel loro Disperato Gracidio del Tramonto elencheranno tutti i dannati cambiamenti che sono avvenuti nella giornata intorno a loro, negli incontri, nelle mostre, nei racconti dei bambini e degli autori, nella Giostra del Tempo e nei traffici delle tre Coghe: insomma per tutti tranne che per loro. Ma domani è un altro giorno di Festival: chissà…
4 . Eventi continui del Festival
UFFICIO POETICO DEI MUTAMENTI
Exmà, tutti i giorni quando c’è tempo
È oramai segno di stile del Festival Tuttestorie essere il Luogo in Festa in cui s’incontrano le storie scritte a stampa sui libri, quelle narrate a voce e in figure da autori e illustratori, e quelle portate in dono dai lettori. Nell’Ufficio Poetico, sotto gli occhi inventori e le penne trasformatrici di poeti e pittrici e bibliotecari e altri aiutanti, confluiranno le testimonianze dei mutamenti del pubblico, spedite dalle scuole sarde prima del Festival e raccolte dalle tre Coghe Comari lungo i suoi giorni. Foglietti volanti, frammenti di storie, frasi rubate e registrate, ogni testimonianza di mutamento nell’Ufficio Poetico verrà esaminata, selezionata, trascritta, stampata ed esposta su fili tesi all’Exmà; verrà inserita nel Disperato Gracidio del Tramonto dei due Rospi, che riepilogheranno i mutamenti della giornata; e verrà infine incastonata nella Grande Festa Finale dell’Ultima Sera.
6 . Evento di chiusura del Festival
GRAN SOTTOSOPERA FINALE
Exmà, Domenica 11 ottobre, ore 19:00
Come sempre, un po’ si sa e un po’ si ignora, un po’ si dice e un po’ si tace ciò che accadrà l’ultima ora dell’ultima sera. Questa incertezza non è incidente ma espediente: la Festa Finale deve raccogliere in sé, oltre ciò che noi già da ora sappiamo (e non diciamo), ciò che nei quattro giorni del Festival si è visto e sentito, e che quindi oggi ancora non si sa. Si sa che la fine di un Festival di Mutamenti non può che essere Mutamento a sua volta; che forse quindi verrà mutata la tradizione di mandare i palloncini su nel cielo; che anche gli attori forse non cammineranno più per terra; che le figure forse usciranno dai libri per correre sulle case… Perché alla fine del Mutamento, gira e rigira la carta, si rischia di finire a Testa in Giù, Capovolti, Sottosopra. In una SottosOpera Finale.
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