Considerazioni sulla validità
del metodo induttivo nelle scienze
Un importante dimensione al problema della
gestione dell'analisi della validità di una scienza, ovvero il problema della
demarcazione tra scienza e metafisica si risolve secondo Thomas S.Kuhn1 nella distinzione
fra scienze naturali e scienze sociali. In questa prospettiva lo studio della natura non
sarebbe altro che lo studio di un costrutto sottoposto a convenzioni, norme rigide di tipo
colletivo (cultura) ed in quest'ottica si verrebbe a collocare la psicologia clinica Già
Karl Popper2 criticò l'impostazione del problema della demarcazione dato dalla scuola
neopositivista (Circolo di Vienna)3 che aveva posto il ragionamento induttivo nel cuore
del metodo scientifico. Per induttivo si intende quella scienza che si costituisce a
partire dall'esperienza, dall'osservazione dei fatti , dai quali si ricavano, mediante un
processo di astrazione logica enunciati generali sulla regolarità dei fenomeni che
verranno poi denominate come leggi. Certo che la psicologia dinamica/clinica come vedremo
più dettagliatamente nella stesura della trattazione possa rivendicare una teoria con
buone credenziali induttivistiche e positivistiche traccierò qui a brevi linee seguendo i
suggerimenti di David Oldroyd4 una traccia del metodo di ricerca induttivista in Bacone
,ed in seguito quello positivista di Comte. Per spiegare come è inteso il metodo
induttivo si puo ricorrere all'esempio stesso dato da Bacone nel libro II del Novum
organum . Bacone suggeriva nel caso da lui preso in considerazione " la
determinazione della causa del calore" che si doveva raccogliere una grande varietà
di informazione relativa a cose che manifestavano la "forma" del calore,ossia
che erano calde. Queste cose erano elencate in una tavola; si redigeva inoltre un elenco
di oggetti che non manifestassero la forma del calore. Venivano in seguito registrati
oggetti o fenomeni simili che presentrasero la forma del calore in vari gradi. Così nella
tavola dei corpi caldi o di situazione caldi "Tavola dell'essenza e presenza" si
trovano voci come "ogni fiamma" "i raggi del sole" "calce viva
cosparsa d'acqua"ecc... Nella tavola delle cose fredde "Tavola della deviazione
o dell'assenza in prossimità" vi sono presenti cose come "la luna"
"l'inverno" "il fuoco di Sant'Elmo" Nella terza e ultima
tavola"Tavola dei gradi o comparativa del caldo" vi sono cose come "i
pianeti" "lo sterco" "variazioni quotidiane nella temperatura".
Fatto tutto ciò bisognava come passo susseguente eleminare certe possibilità in
relazione alla causa del calore. Sulla base delle sue tavole Bacone poteva fare qualche
affermazione su che cosa non fosse la causa del calore ma non era in grado di stabilire
quale fosse la causa. Così per esempio l'esame della della tavola mostrava che
"luminosità e splendore" non erano la causa del calore poichè la luna era
luminosa e splendente ,e non dimeno si presumeva fredda. Altre cause possibili potevano
essere eleminate velocemente in modo simile. Tale processo di "esclusione o di
reiezione" poteva venir condotto fino al punto in cui non restasse,in conseguenza del
processo di eliminazione ,alcuna affermazione positiva circa la causa del calore. A questo
punto Bacone si accinse a compiere un tentativo di "interpretazione iniziale" o
di "prima vendemmia sulla forma del caldo "(libro II aforisma 20) ovvero
formulò un ipotesi circa la forma del calore; e poi "controllò le conseguenze della
sua congettura con nuovi dati"da cui formulò" il calore in sè o la sua essenza
é moto e nient'altro che moto"(libro II aforisma 20) Si potevano così controllare
altri casi, al di là di quelli elencati nelle tavole originali, per vedere se moto e
calore fossero o no sempre associati, In questo modo si sarebbero potuto tracciare una
seconda, terza,una quarta... ipotesi con la possibilità di avvicinarsi in tal modo con
certezza sempre più grande a una conoscenza della forma del calore. Questo in sostanza il
metodo baconiano dell'induzione che dipendeva dalla collezione di una vasta base di
informazione empirica, su cui potesse poggiare la costruzione intelletuale.* Il
positivismo di August Conte limita la ricerca scientifica a "dati di fatto"
empirici,alla determinazione delle "leggi di natura" o dalla regolarità nei
rapporti fra i fenomeni osservabili.Da ciò si può avere per i positivisti una base
sicura per la conoscenza e quindi per l'azione.* Il positivista determina l'importanza
dell'osservazione come fonte di conoscenza, e sarebbe dell'idea di eliminare dalla scienza
o dal discorso filosofico ogni sorta di entità che si trovi fuori della portata della
ricerca empirica.* " ... Infine nello stato positivo ,lo spirito umano riconosciuta
l'impossibilità di toccare nozioni assolute,rinuncia ad indagare sull'origine e sul
destino dell'universo,e tenta unicamente di scoprire, mediante l'uso ben combinato della
ragione e dell'esperienza,le loro leggi effettive,ossia le loro relazioni invariabili di
successione e di somiglianza. La spiegazione dei fatti, ridotta allora in termini reali,
non è altro che il legame stabilito fra i diversi fenomeni particolari e qualche fatto
general, il cui numero tende via via a diminuire in seguito al progresso costante delle
scienze." (Comte,The Essential Comte,9,p20) Considerando il principio positivista di
verificazione come criterio di demarcazione fra scienza e non scienza: si considera
scientifica quella legge o teoria che è verificata in modo conclusivo o, quanto meno, ha
un alto grado di conferma empirica. In questo clima come vedremo si sono mossi le prime
ricerche di psicologia dinamica/clinica ed i concetti della neonata disciplina vennero
esplicati in concezioni quantitative ovvero nella demarcazione nella scienza medica in
generale fra sanità e malattia , come valori di una stessa proprietà. L'opposizione
normalità devianza in una fase culturalmente caretterizzata dal positivismo si é
indirizzata al patologico per poi determinare le leggi del normale.* E' evidente che il
fattore di determinazione sia dato dall'osservazione o meno del fattore stesso.
Breve storia dell'induttivismo
"clinico"
In questo scorcio storico introduttivo che
riguarda la linea di lavoro intrapresa da Freud saranno riportanti esempi di correlazione
metodologica in linea al pensiero induttivista o positivista Gli esempi del magnetismo di
Mesmer * e di allieviazione di uno stato alterato grazie alla ridistribuzione di
"energie magnetiche" caratterizzano un primo stadio di rapporto tra il paziente
ed il suo guaritore che diventa l'elemento previlegiato anche dell'osservazione dello
stato alterato. Così sarà in Charchot *gia maestro di Freud ; questi considera per il
suo orientamento fondamentalmente neurologico la suggestionibilità e l'ipnosi diretta
conseguenza del sonno magnetico* correlati ad una debolezza del sistema nervoso centrale
che è la causa principale dell'isteria. La sua impostazione anatomo-clinica é alla base
dell'accurato ordinamento di gruppi di di sintomi psicopatologici in sindromi e della
relazione tra le sindromi e la neuropatologia sottostante. In un clima di rinnovamento
scientifico positivista ci si rivolge allo studio dei fenomeni mentali attraverso un
metodo scientifico che possa integrare riferimenti molteplici, biologici, psicologici e
filosofici. Sin dai suoi primi lavori Ribot* evidenzia la necessità di compiere una
sintesi delle diverse discipline per lo studio dei fenomeni patologici; essendo la
psicologia indipendente dalle altre discipline il suo interesse non è rivolto allo studio
dell'anima né alla sua essenza, ma allo studio dei fatti psicologici,occupandosi non solo
dei fenomeni, ma anche delle cause che stanno a fondamento di tali fenomeni. A tal fine la
neonata psicologia necessita di un metodo che sia al contempo soggettivo ed oggettivo, in
grado di classificare ed ordinare tali fatti in un sistema coerente, senza tralasciare un
'analisi di tipo introspettivo. In questa direzione, Ribot introduce l'idea di sviluppo
dei fenomeni psicologici, riprendendo i principi del "determinismo" darwiniano,
Ribot ritiene possibile l'individuazione di un principio opposto a quello dell'evoluzione
da applicare allo studio dei fenomeni psicopatologici. Questo principio definito
"dissoluzione",diventa l'elemento regolatore del funzionamento psicopatologico;
esso permette di intraprendere uno studio scientifico delle anomalie delle funzioni
mentali,della cosìdetta "psicologia patologica".* Questo metodo, definito
"patologico", é costituito dall'osservazione pura del fatto psicopatologico e
della sperimentazione su di esso; costituisce,quindi, un potente strumento di indagine
sistemica. L'interesse della psicologia, fino a quel momento indirizzatosi verso la
sperimentazione da laboratorio,analista e sistemica tedesca (Herbart, Weber, Fechner,
Wund)*, si rivolge alla patologia,che é stata finora finora esclusivo interesse della
psichiatria. Dall'osservazione del caso clinico, quindi della patologia intesa nella sua
dimensione di evento psicologico, si può procedere all'esplorazione della vita
psicologica normale,poiche la malattia rappresesnta la specifica manifestazione di una
regressione o di una deviazione dal funzionamento psichico normale. L'elemento di fondo é
dato dalla continuità tra il normale ed il patologico: la malattia è determinata dagli
stessi meccanismi che regolano la vita psichica normale. Successivamente con Freud, questi
temi saranno articolati all'interno di uno specifico modello teorico e di intervento
clinico. Ma prima di parlere dettagliamente del metodo usato da Freud è interessante
soffermarsi ancora sul modello di Ribot che verrà ripreso dal suo allievo Pierre Janet *
che rivolge il proprio modello clinico di ricerca all'osservazione del comportamento del
paziente partendo dalle analisi delle azioni e parole ed esaminando in un secondo
momento,ogni specifica funzione. A questo momento prettamente"analitico"segue un
momento di "sintesi" psicologica, intesa come una ricostruzione dello sviluppo
della malattia. Con la teoria psicoanalitica si assiste al passaggio da una concezione
psicopatologica di impostazione prettamente organicistica a una concezione psicologica sia
della patologia che della normalità psichica,all'interno di una concezione generale
dell'individuo che tiene conto dell'esistenza delle dimensioni bio-psicologiche e
socioculturali.* Bisogna dar atto che molto di ciò che viene attribuito a Freud era
sapere corrente diffuso e la sua parte fu quella di cristallizzare qualcune idee e di dar
loro una forma originale. In particolare Freud attinse dal pensiero di Herbart, Fechner,
Nietzsche, Meynert, Benedikt e Janet non dimenticando Franz Brentano*di cui Freud fu
allievo*(630 ellembergher) Ma questo riguarderà più l'impostazione dell'impianto
metapsicologico in Freud mentre qui si pone l'interesse alla verifica delle componenti
cliniche . In quest'ambito la formazione neurologica di Freud prende le mosse nel clima
culturale della psichitria tedesca della seconda metà del diciannovesimo secolo:
l'interesse scientifico é rivolto ad una spiegazione delle manifestazioni psichiche
nei termini di processi organici. Si citi a proposito il" Circolo di Berlino"*
attorno ai quale si muovono studiosi come Helmholtz,Bruche nel comune intento di
perseguire un metodo rigorosamente sperimentale nelle discipline scientifico-naturali. Nel
Progetto di una psicologia (1895) Freud si occupa di due aspetti fondamentali:da un lato
della riduzione dell'apparato mentale alle leggi della psicofisica,*dall'altro della
necessità di fondere la psicologia normale con quella "a-normale." La
possibilità di stabilire una continuità tra comportamento normale e comportamento
anormale, intesi come fenomeni regolati dai medesimi processi specifici,(fra cui i
meccanismi di difesa),rappresenta l'aspetto significativo della frattura epistemologica
provocata dalla psicoanalisi nel pensiero psichiatrico fra l'Ottocento e Novecento.* Il
modello economico utilizzato nella descrizione di alcuni, processi psichici,ad
esempio,risulta decisivo nello stabilire un continuum tra malattia mentale e salute. Il
metodo descrittivo proprio delle discipline di tipo naturalistico e della psichiatria
viene abbandonato per una nuova tecnica rivolta all'indagine "in profondità"
delle cause della patologia psichica ponendosi nell'ottica di ricercare le dinamiche
psichiche degli accadimenti psichici.* Per esplicare gli elementi innovativi alla
tradizionene neurologica di impostazione positivistica si prenda in considerazione la
"teoria del trauma"che Freud e Breuer * utilizzarono come modello esplicativo
per il trattamento dei sintomi isterici; alla base di un trauma si ipotizza un modello
energetico dell'attività del sistema nervoso distaccandosi dall'impostazione iniziale di
stampo psicofisiologico. Nello scritto Le neuropsicosi da difesa del 1894 si rivela
l'esigenza,propria del clima scientifico del tempo, di stabilire le condizioni etiologiche
nell'insorgenza dell'isteria:alle idee apparenenti alla sfera sessuale si riconducono le
ipotesi etiologiche dei sistemi isterici. Ma per l'insorgenza dei ,sintomi isterici è
necessario che si stabilisca un rapporto tra l'evento traumatico esterno (causa) e la
situazione traumatica: in un certo senso il modello causalistico proprio delle scienze
biologiche rimane sostanzialmente identico. Il rapporto caausale tra evento traumatico ed
effetto non è però così lineare: ben presto viene abbandonata l'interpretazione del
trauma come evento che dall'esterno determina nell'organismo effetti dannosi, poiché in
questo in questo caso il soggetto verrebbe inteso come un organismo passivo nel quale si
inserisce l'esperienza traumatica. Il momento traumatico diventa tale per un induividuo
nel momento in cui una pluralità di fattori si strutturano in modo da costituire un
conflito psichico. Questo aspetto rappresenta l'elemento innovatore di Freud: il modello
causalistico (evento traumatico-effetto psicologico) viene articolato in modo più
ampio,in un sovradeterminismo psichico nel quale agiscono più fattori basati su un
procedimento di base di causa ed effeto che contribuiscono al determinarsi del disturbo.
Il concetto di "determinismo" implica che all'interno della sfera psicologica ci
sia una "determinazione causale" tra gli eventi e che nessun accadimento
psichico sia accidentale. Freud evidenzia l'impossibilità di postulare "a
priori" un salto qualitativo tra psicopatologia e normalità,oltre al fatto che i
diversi disturbi psicologici si collocano in una serie continua con tutte le gradazioni
fino allo stato di salute. Freud non é interessato alla sistematizzazione classificatoria
delle malattie mentali; il suo interesse si rivolge alla costruzione di una "teoria
interpretativa"della psicopatologia : su tale linea il sintomo non è l'aspetto
osservabile e oggettivo del disturbo,ma la rappresentazione esterna di un confllitto
psichico inconscio al quale è possibile risalire solo se al sintomo viene attribuito uno
specifico significato più che una classificazione sindromica.*
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