Spunti critici alla metodologia
clinica induttivista
Su questa impostazione di lavoro
si svilupperà la ricerca storica epistemica, vagliando le varie opinioni dei filosofi
della scienza che hanno approfondito le loro ricerche sul valore della metodologia clinica
della psicoanalisi nella quale i meccanismi di difesa sono parte integrante ed essenziale
del modello psicologico per la comprensione della psicopatologia. "Perchè, mi
domandavo, tanti scienziati credono nell'induzione? Scoprii che vi credevano perchè erano
convinti che la scienza della natura fosse caratterizzata dal metodo induttivo-da un
metodo che ha come punto di partenza, ecome fondament, lunghe sequenze di
osservazioni ed esperimenti. Essi credevano che la differenza fra scienza genuina e la
speculazione metafisica o pseudoscientifica dipendesse unicamente dall'impiego del metodo
induttivo, credevano cioè ( secondo la mia terminologia) che solo l'induzione potesse
costituire un "criterio di demarcazione"soddisfacente.* E' chiaro come ci fa
notare Popper che tradizionalmente all'epoca di S Freud la soluzione del problema della
demarcazioine tra scienza e pseudoscienza passava attraverso la questione dell'induzione
una volta messa questa in discussione: "la scienza non avrebbe più il diritto di
distinguere le sue teorie dalle creazioni fantastiche ed arbitrarie della mente di un
poeta" E' così chiaro che agli occhi di Popper e di quanto illustrato sopra Freud
non era altro che un " poeta metascientifico". Specificatamente verso l'impianto
clinico è assai cruda l'analisi: "La psicoanalisi...è un interessante metafisica
psicologica ma non é mai stata una scienza (sin dal suo impianto clinico n d r )... La
spiegazione é molto semplice. Ne Freud ne Adler escudono che una persona possa agire in
un certo modo, quali, che siano le circostanze esterne. Con la teoria di Freud è
impossibile prevedere o escludere che un uomo sacrifichi la sua vita per salvare un
bambino che rischia di affogare(un caso di sublimazione) oppure che lo uccida affogandolo
(un caso di rimozione); "la teoria era compatibile con qualsiasi cosa potesse
accadere...anche senza alcun particolare trattamento di immunizzazione ""(Popper
1974:985) Questo perchè l'impianto interpretativo di Freud non rientrava nei criteri di
stati scientifici: "Il criterio dello stato scientifico di una teoria é la sua
falsificabilità,confutabilità,o controllabilità ( non la sua confermabilità)"
(Popper,Conjectures,7,pp36-37 ) La psicoanalisi anche nella sua introduzione clinica
sfuggiva così al suo criterio di demarcazione. Questo anche in risposta ai neopositivisti
(circolo di Vienna ) che vedevano nell'osservazione diretta dei fatti ben determinati un
buon elemento, per la proposizione generale di una legge di natura Popper contesta che
anche in natura si richiede un numero illimitato di controlli per una verifica esaustiva
che è come dire in linea di principio che non sono verificabili, dunque non scientifici
da cui: "le leggi di natura non sono riducibili alle asserzioni di osservazione più
di quanto non lo siano gli, enunciati metafisici"('Popper 1934,1959 pag347) Da cui
anche su questo fronte l'osservazionre diretta è inutile per un criterio di
scientificità per Popper così per uscire dal circolo vizioso già messo in luce da Kant
ne "la Critica alla ragion pura" che: "il mondo quale lo, conosciamo è una
nostra interpretazione dei fatti osservabili alla luce di teorie che inventiamo noi
stessi" (Popper 1963 p329) Su "precetto" Kantiano il principio causale non
poteva essere scoperto per induzione a partire da osservazioni dei fenomeni perchè esso
era una condizione necessaria dell'esperienza' che Kant localizzò nelle strutture a
priori dell'osservatore umano, il quale é assolutamente incapace di concepire fenomeni
che operino in qualsiasi altro modo che in accordo col principio della causualità*(186
oldryd) stabilì: "che le teorie scientifiche ...non erano sintesi di osservazioni,
bensì invenzioni-congetture audecemente avanzate per prova, da eliminarsi se contrastanti
con le osservazioni. Queste osservazioni,poi, raramente,erano accidentali ,bensì
generalmente venivano intraprese con la precisa intenzionedi controllare una teoria
ottenendo,possibilmente, una confutazione decisiva" (Popper,Conjectures,7,p 46)
Popper pervenne così alla sua versione della metodologia ipotetico-deduttiva della
scienza: il metodo,come egli lo chiamò in seguito "per prova ed errore" o
"per congetture e confutazioni." Egli affermò, inoltre,che: "adottando
questo approccio all'investigazione scientifica,si poteva aggirare il problema
dell'induzione" (Popper Objective Knowledge,8,p1) Lasciando Popper può essere
interssante avvicinarsi più dettagliamente al impostazione clinica dei lavori di Freud
anche perché molto è stato discusso a partire da quando nel 1895 ne il Progetto di una
psicologia dichiara: "L'intenzione di questo progetto è di dare una psicologia che
sia una scienza naturale, ossia di rappresentare i processi psichici come stati
quantitavamente determinati di particelle materiali identificabili(OSF 1892-99) Si
riferiva ai neuroni. Il suo lavoro clinico gli,aveva gia ispirato il concetto di rimozione
(e di altri meccanismi di difesa 1894-96) un idea la cui elaborazione era destinata a
divenire il "pilastro su cui poggia l'edificio della psicoanalisi"(OSF
1912-1914,VII:398) Nella sua ricerca di un modello neurofisiologico dell'apparato psichico
divenne impellente sistemare l'ipotesi basilare della rimozione ( e degli altri
meccanismi) . Tuttavia Freud trovò difficoltà insormontabili sulla visione neurologica
(OSF II 1-66) In seguito a questa delusione Freud abbandonò il suo programma
riduzionistico due anni dopo averlo enunciato nella bozza del suo "Progetto" del
1895 . In seguito riprese l'argomento: "Tutti i tentativi di scoprire ...una
localizzazione ( nel cervello) dei processi psichici, tutti gli sforzi intesi a stabilire
che le rappresentazioni sono accumolate in cellule nervose e gli eccitamenti viaggiano
lungo le fibre nervose sono completamente falliti." (OSF 1915-1917, VIII:57) A questo
punto A Grunbaum si domanda come Freud attribuì scientificità alla sua teoria clinica
allora in via di maturazione.(pag 12) Quando Freud scrisse l'ultimo capitolo de
L'interpretazione dei sogni (OSF 1899,III:cap 7) , il retaggio del modello neurologico che
Freud aveva abbandonato si ritrovava nel pustolato di una struttura bipartita della mente
i cui principali agenti erano l'inconscio ed il preconscio. La sua rappresentazione
"topica " dei rapporti fra questi sistemi costitutivi,egli ci spiega, era
espressa in "una terminologia spaziale che però non implica un riferimento
all'anatomia celebrale vera e propria"(OSF 1924-1929,X:100) Pur astenendosi
accuratamente dall'usare il vocabolario tecnico da lui introdotto nel
"Progetto"con le sue connatazioni neurologiche, egli ora ricorre per
Grumbaum(pag 12) agli stessi termini , ma conferendo loro un senso manifestamente
mentalistico. Perciò quello che era stato l'eccitamento o "carica" di un
neurone é ora diventato lo stato carico di un idea o di un ricordo . Analogamente,
ritiene ora che una succesione di pensieri comporti un flusso di cariche di un idea
all'altra, in modo tale che l'energia psichica risulta investita nelle rapprasentazioni
mentali degli oggetti. Egli aveva così definito le ipotesi metapsicologiche descrivendole
come"il tetto dell'intera costruzione (psicoanalitica)," Un tetto che si può
"sostituire o asportare senza correre il rischio di danneggiarla(la costruzione)(OSF
1912-14,VII:447) Avendo definito "sovrastruttura speculativa" la metapsicologia
egli sempre affermò la sua teoria clinica basata sul concetto di "rimozione" la
parte"più essenziale della sua costruzionetant'è vero che quando lo psicologo Saul
Rosenzweig gli offrì nel 1934 prove che egli definiva sperimentali in merito , Freud
rispose come ci narra Grumbaum che tali prove erano superflue in considerazuioni delle
"abbondanti osservazioni cliniche " su cui si basa tale dottrina( mac kinnon e
dukes 1964 : 703) Precedentemente avava sottolineato che: "l'osservazione" è
"la base della scienza sulla quale poggia tuto il resto"(OSF 1912-14, VII:447).
Inoltre: "La psicoanalisi si fonda certamente sull'osservazione dei dati di fatto
della vita psichica" ( OSF 1924-1929,X:226) Un altro dato in riferimento alla teoria
clinica della rimozione egli dichiarò che: "la teoria della rimozione é
un'acquisizione del lavoro psicoanalitico,ottenuta in maniera legittima come inferenza
teorica di un numero indefinitamenta grande di esperienze" (OSF 1912-14,VII:390), da
cui dal 1896 una volta ripudiato il modello neurobiologico della psiche Freud si proclamò
perennemente autorizzato a proclamare la scientificità della sua teoria clinica
totalmente in base a una garanzia epistemica, solida e diretta derivante dalle
osservazioni da lui fatte sui pazienti e su se stesso. E su che base egli la mise in
relazione con l'impianto metapsicologico?
Breve dibattito
epistemologico sull'impianto clinico freudiano
Ed è a queste affermazioni che
si rivolge il dibattito epistemologico cui andrò a trattare. Hurghen Habermans* accusò
Freud di aver voluto attribuire alla metepsicologia una proprietà scientifica rispetto
alla teoria clinica, e ne deduce che sono state proprio le correlazioni fra i concetti
metapsicologici e clinici ad aver fatto cadere Freud in un "autofraintendimento
scientistico"(1970, pp 240-244) Cio è dovuto per l'epistemologo al voler attribuire
alla teoria clinica lo status di scienza naturale compiendo già alla radice errate
estrapolazioni dal impianto metapsicologico. Per Habermans il processo di
autoemancipazione; che secondo la sua ipotesi -avviene ad esempio- quando il paziente:
"elabora le sue resistenze,difese e ripetizioni traslative eliminando le
rimozioni" é fondamentalmente estraneo alle categorie metodologiche e ontologiche
che caratterizzano le scienze naturali( pp 17 grumbaum) Per Habermans il superamento della
rimozione é un evento causale ;una "causualità del destino"e non ha nessun
fondamento clinico misurabile corrispondente. Dello stesso avviso anche Paul Ricouer* che
afferma inoltre che la stessa rilevanza causale di vari tipi di rimozione non può essere
effetuata attraverso metodi clinici ma deve fondarsi su modalità di indagine che sono
state perfezionate a partire dai canoni dell'inferenza causale di cui Francesco Bacone è
stato pioniere". Per Ricouer: "Infatti non si é dinanzi ad una scienza
osservativa che tratti i fatti del comportamento ma di una disciplina interpretativa che
si occupa dei rapporti di significato fra simboli rapprasentativi ed istintii
primordiali" (Ricouer 1981;7) Sulla stessa frequenza anche l'analisi epistemologica
della teoria psicoanalitica interpretativa operata da Assoun( 1981 p 55). Egli sostiene
che chiaramente nessun accadimento psichico sia causale e che la psicologia freudiana in
questo aspetto sia caratterizzata da una struttura logica che mira ad individuare una
causualità semiologica tra evento e processo. "Il nexus fra l'evento e il processo
lega il fiuto clinico ad una solida base di rigoroso ottimismo, combinando senso e
processo in una ricerca ostinata di una specie di causualità semiologica" Passando
ad un'altra interpretazione e rivogendomi al contesto della metodologia scientifica può
essere interessante riprendere le parole di Ernest Nagel*esponente neopositivista
del"Circolo di Vienna". I dati clinici per lui: "debbono essere analizzati
in modo da rendere possibili dei confronti sulla base di qualche gruppo di controllo, se
debbono offrire una prova valida di inferenza causale. L'istituzione di questo tipo di
controlli è il requisito minimo di un'interpretazione e di un'utilizzazione dei dati
empirici" (pag 46) Ma comunque: "Il problema fondamentale è che per quanto
ferma sia la decisione di prendere coscienza dei nostri preconcetti, nessun essere umano
si rende pienamente conto di essi , e che l'obiettività scientifica si raggiunge mediante
la critica di materiale accessibile a tutti da parte di una comunità di ricercatori
indipendenti.... A meno che i dati non siano ottenuti in circostanze accuratamente
uniformate o in circostanze diverse di cui tuttavia sia precisata la dipendenza da
variabili note,nemmeno una vasta raccolta di dati é una base attendilbile di
deduzioni" ( pag43) La maggior parte delle risposte date dai cultori della materia
clinica alle questioni sollevate dai filosofi della scienza che si occupano dei materiali
sopra eposti sono così riassunte dallo psichiatra Jacob A.Arlow che risponde
indirettamente a Nagel nel seno del dibattito su"psicoanalisi e metodo scientifico:
"L'obiettivo della situazione analitica è di creare un complessso di condizioni sul
piano delle osservazioni in cui i dati vengono forniti esclusivamente dal soggetto. Tutti
i fatti (parole e gesti),che emergono nella situazione "analitica",costituiscono
i dati dell'osservazione ...( ) E' indubbio però che in comune con lo studio di tutte le
situazioni dinamiche ,specialmente i sistemi biologici la metodologia di osservazione
clinica ha certi svantaggi metodologici,come il controllo incompleto di molti fattori del
campo di osservazione, e l'impossibilità di riprodurre esattamente gli eventi e le
situazioni studiate,ecc.." (112-113) Riprendendo Freud ed il concetto di determinsmo
psichico ribadisce che nel funzionamento della mente umana esista una causalità:
"..implica l'applicazione ai fenomeni della vita psichica degli stessi criteri di
causualità e correlazione che si applicano ai fenomeni della natura in altre scienze. Una
volta raccolti i dati di osservazione il processo di correlazione e di inrerpretazione si
svolge come in altri campi scientifici, tenendo conto della coerenza delle ipotesi , degli
schemi ripetitivi di sequenze di rapporti, della capacità di prevedere certi fenomeni
sulla base della conoscenza di determinati schemi ecc... L'andamento regolare dei dati di
osservazione consente al ricercatore di formulare previsioni che possono essere confermate
da successive osservazioni " (115) Credo fermamente che questo sia stato il criterio
di lavoro seguito da Freud nel definire il pilastro della rimozione come la"pietra
angolare"supportata dall'osservazione della sua scienza". In quest'ottica di
soluzione possono essere interessanti da analizzare alcune visioni del problema della
accettazone del "modello" scientifico come modello teorico di conoscenza che da
origine ad una particolare tradizione di ricerca "scientifica con una sua
coerenza".
torna all'indice