IL VENEZIANO online

magazine per le libertā di Venezia diretto da Pietro Bortoluzzi


speciale 54^ Mostra del Cinema di Venezia - 27 agosto / 6 settembre 1997


54^mostra del Cinema di Venezia
numero speciale
on line dal
26 agosto 1997
aggiornato quotidianamente

in questo speciale:

GOSSIPS
Hanno detto...
parole di vip

La "mostra" del Barone
di Carlo Rinaldo Pozzato

NEWS
Ai blocchi di partenza
(26.08.97)

Ancora super Woody
(27.08.97)

Piccoli ergastoli per pochissimi
(28.08.97)

Tango-maniaci di mezzanotte
(29.08.97)

Austerity mondana...
(30.08.97)

Buoni e cattivi...
(31.08.07)

Fuochi d'artificio a stelle e strisce
(01.09.97)

Portoghesi e mafiosi
(02.09.97)

Ronchisi francesi e ovisodi livornesi
(03.09.97)

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Il Cinematografo


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pierobort@iol.it


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Ronchisi francesi e ovisodi livornesi

dal nostro inviato Pietro Bortoluzzi

Nottata all'insegna del riposo quella della Mezzanotte del 3 settembre in Sala Grande...

Il lentissimo, macchinoso, statico, prolisso, ripetitivo, tedioso e soporifero Marquise di Véra Belmont č riuscito lā dove mille valeriane avrebbero fallito.

Sono bastate poche inquadrature, infatti, per favorire a gran parte del pubblico - facilitato dalle comode poltrone, dall'aria condizionata (che eliminava la paurosa umiditā dell'aria veneziana), dai larghi spazi lasciati liberi dai molti assenti, e dall'ora tarda - di sprofondare nelle placide braccia di Morfeo e di lasciarsi immergere in un torpore prima e in un assopimento poi tipico del miglior cinema francese...
Al centoventesimo minuto di scorrimento della lentissima pellicola ambientata nel settecento gallico della corte di re Luigi, all'epoca delle diatribe tra Moličre e Racine, il titolo dell'opera anestetizzante era infine decisamente mutato da alcuni da Marquise (nome della eroina protagonista impersonata da una ormai matura e piacente Sophie Marceau, rigorosamente assente dal Lido per polemiche personali nei confronti della sicuramente non altrettanto avvenente regista transalpina) in Ronquise (francesismo di "ronchiso", voce autoctona veneziana indicante l'attivitā del russare rumorosamente)...

A rendere ancor meglio il clima, la voce bassa e calda di un Remo "Piovro" Girone, che imparruccato e truccato sembrava essere una sorta di Campanellino di peterpaniana memoria alla rovescia, che con la sua polverona magica addormentava il pubblico...

Tutt'altro clima aveva invece vissuto il Festival in prima serata, con la allegra e chiassosa proiezione di Ovosodo di Paolo Virzė, film in concorso piaciuto un po' a tutti, con dei simpatici ragazzetti toscani inventati e trasformati in attori dal regista.

Gossip gustoso quello del protagonista (sfigato nel film, ma d'aspetto fors'anche nella vita...), che - recatosi all'Excelsior per alloggiare - si č visto interdetto l'accesso dalla security dell'albergo che l'aveva scambiato per un noioso cacciatore d'autografi...
Proprio com'era capitato in una scena del film, quando il giovane Piero - recatosi il primo giorno di scuola nell'austero e "alto" liceo di Livorno - veniva scambiato per idraulico e condotto dal bidello a ripare un rubinetto...

Per il resto il "clima" festivaliero stenta ancora a decollare, e pensare che alla chiusura ormai manca molto poco...
Un'aura da mondanitā bulgara, che forse subirā uno scossone domani con la proiezione di mezzanotte del film che vede impegnato un incicciato Sylvester Stallone. A domani il responso.