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La "trilogia popolare"
Le tre opere verdiane Rigoletto,
ll
trovatore, La traviata, composte in rapida successione, e divenute
notissime come "trilogia popolare", contrassegnano la raggiunta maturità
artistica del musicista e sanciscono inequivocabilmente la sua concezione
drammaturgica, oltre a dare piena dimostrazione di quanto Verdi padroneggiasse
ormai in maniera perfetta i propri mezzi espressivi. La profonda diversità
dei tre drammi musicali costituisce una ulteriore conferma di tali affermazioni.
In Rigoletto,
la figura del padre-baritono, più volte magistralmente delineata
nelle opere precedenti, si presenta con caratteri ancor più drammaticamente
approfonditi: alle tenerezze e ai sentimenti di ansia e di preoccupazione
presenti nell'immagine che Verdi offre della figura paterna, si assommano,
nel buffone deforme (e la musica ne dà efficace espressione), altri
sentimenti contrastanti e per alcuni aspetti inquietanti e contraddittori.
Nell'opera, si precisa anche, con il tema della "maledizione", quello del
"fatalismo", dell'ineluttabilità del destino. L'affresco complessivo,
poi, che Verdi propone della Corte del Duca di Mantova con le sue dissolutezze,
le sue prepotenze, le sue superficialità, pare avere come preciso
riferimento le piccole, provinciali Corti che agivano, ai tempi del musicista,
nei piccoli staterelli a dominio assolutistico nei quali l'Italia era smembrata.
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Con Il
trovatore è in primo piano il grande amore romantico, cioè
tra "le due voci" (tenore e baritono) che caratterizzano due personaggi
maschili, che rivaleggiano per conquistare l'amore di una donna (un altro
tema ricorrente nella produzione artistica verdiana, ma anche proprio di
un filone esaltato dal Romanticismo), che, quale elemento aggiuntivo in
senso tragico, si scoprono fratelli. Ma di altrettanto rilievo, nell'opera,
è la figura della madre, drammaticamente lacerata dagli avvenimenti
crudeli e raccapriccianti che l'hanno vista, e la vedono, protagonista
assoluta della terribile vicenda.
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Verdi compie una vera e propria
"rivoluzione" teatrale con
La traviata:
il realismo e la contemporaneità del soggetto trattato (un "fatto
di cronaca", avvenuto all'epoca dei soggiorni parigini di Verdi), e l'esaltazione
dei più intimi sentimenti, segnano indelebilmente la narrazione
degli avvenimenti della vita di Violetta. Si tratta del personaggio femminile
che il musicista ha saputo ritrarre, con la musica, e con grande affetto,
in tutta la sua estrema fragilità, nonché del suo profondo
e totale coinvolgimento nell'esperienza amorosa, nelle gioie e nei sacrifici
di un sentimento che, nella vita di Violetta, risulta certamente totalizzante.
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