La prima rappresentazione di Oberto
conte di San Bonifacio ebbe luogo il 17 novembre 1839 e riportò
un buon esito, non "grandissimo", come lo stesso musicista commentò
ma abbastanza buono, così
da avere un discreto numero di rappresentazioni [...] alcune in più
delle fissate dall’abbonamento.
Oltre a ottenere quattordici repliche,
la partitura venne acquistata - dietro pagamento di 1000 lire (5) - dall’editore
Ricordi.
Giovanni
Ricordi (1785-1853) fu il più importante editore di musica operante
in Italia nell’Ottocento. Abbandonò l’attività paterna legata
al commercio di vetri, irresistibilmente attratto dall’amore per la musica,
particolarmente del violino che suonava egregiamente. Quasi contemporaneamente
alla sua attività professionale di violinista, Giovanni Ricordi
si dedicò alla produzione di spartiti e partiture musicali, gestendo
in proprio una piccola copisteria. Dopo aver appreso da un famoso editore
di musica, Breitkopf & Härtel di Lipsia, il metodo calcografico,
(6) rientrò a Milano e fondò nel 1808 "Casa Ricordi, Stamperia
di Musica"; si dedicò inizialmente alla raccolta e pubblicazione
di testi didattici e di partiture operistiche.
Stabilì in seguito una stretta
collaborazione con i maggiori impresari teatrali - in particolare con Bartolomeo
Merelli e Alessandro Lanari (quest’ultimo, impresario dei teatri veneziani
e fiorentini) -, e acquistò le opere dei più noti musicisti
italiani dell’Ottocento, oltre a sviluppare importanti rapporti di affari
anche a livello europeo.
Tito Ricordi (1811-1888) proseguì
poi l’attività del padre, ampliando le officine grafiche e creando
succursali di Casa Ricordi all’estero: fu a sua volta affiancato dal figlio
Giulio (1842-1912), che continuò a condurre l’impresa.
L’ultimo rappresentante della famiglia
che gestì l’azienda fu Tito II (1865-1933). (7)
Tra le iniziative più importanti
attuate da Casa Ricordi, particolare rilievo ebbero nell’Ottocento le fondazioni
della "Gazzetta musicale di Milano" nel 1842 e della "Società del
Quartetto" nel 1863. Quest’ultima, ancora operante ai giorni nostri, promosse
l’organizzazione di concerti di musica sinfonica e da camera, generi non
particolarmente diffusi nell’Italia del secolo scorso, svolgendo in tal
modo un’efficace opera di divulgazione culturale.
Nel 1888 Casa Ricordi divenne infine
Ricordi & C., operando una fusione con la casa editrice musicale di
Francesco Lucca, concessionaria italiana delle opere di Richard Wagner.
____________________
(5) Occorre
ricordare che non esisteva all'epoca alcuna normativa che regolamentasse
in qualche modo l'attribuzione dei diritti d'autore. Era consuetudine,
quindi, che un autore, per ricavare un compenso dal proprio lavoro creativo,
cedesse le composizioni a un editore. Questi predisponeva la stampa dell'opera
e ne curava poi la diffusione, ricavandone utili che venivano concordati
attraverso sottoscrizione di contratti specifici con impresari o direttori
di teatro. L'autore percepiva una somma, di volta in volta sancita da contratto
stipulato tra le due parti.
(6)
Metodo di stampa che si avvale di matrici costituite da lastre di rame
incise.
(7)
Il marchio della casa editrice Ricordi esiste tuttora, anche se - dopo
avere operato per una cinquantina d’anni come società per azioni
- la proprietà è passata da qualche anno nelle mani di editori
tedeschi, che si sono assicurati anche il possesso di preziosi manoscritti
di molti fra i più importanti compositori d’opera europei dell’Ottocento
e Novecento.
____________________.
|