Il 22 maggio 1873, in seguito a una
banale caduta sulla gradinata della chiesa di San Fedele, morì Alessandro
Manzoni. Verdi scrisse a Ricordi:
Sono profondamente addolorato
per la morte del nostro Grande. Ma io non verrò domani [29 maggio]
a Milano, perché non avrei cuore di assistere ai suoi funerali.
Verrò fra breve per visitarne la tomba, solo e senza essere visto,
e forse (dopo ulteriori riflessioni, e dopo aver pesato le mie forze) per
proporne cosa ad onorarne la memoria [...].
Verdi non ebbe dunque l’animo di seguire
i funerali di Manzoni: si recò, alcuni giorni più tardi,
al Cimitero Monumentale di Milano a rendere omaggio alla tomba dell’uomo
che aveva tanto profondamente amato e ammirato. In seguito, il musicista
propose a Giulio Belinzaghi, sindaco di Milano, di eseguire la Messa
di requiem, con la quale intendeva commemorare il grande letterato
nel primo anniversario della morte. Il sindaco gli dichiarò l’accordo
e il ringraziamento della giunta municipale per l’iniziativa prospettata.
Verdi gli rispose:
Non
mi si devono ringraziamenti, né da Lei, né dalla Giunta,
per l’offerta di scrivere una
Messa funebre per l’Anniversario di
Manzoni [...] È un impulso, o dirò meglio, un bisogno del
cuore che mi spinge ad onorare, per quanto posso, questo grande che ho
to stimato come scrittore, e venerato come uomo, modello di virtù
e di patriottismo.
Nei mesi successivi, Verdi lavorò
esclusivamente alla messa a punto della partitura del Requiem. Subito
dopo la prima esecuzione a Milano, nella chiesa di San Marco, (40) la Messa
di requiem venne diretta dallo stesso Verdi al Teatro alla Scala il
25 maggio.
Il
sindaco di Milano promosse alcune repliche del Requiem nel massimo
teatro milanese, per consentire l’ascolto del nuovo capolavoro verdiano
a tutti coloro che non avevano potuto trovar posto nella chiesa di San
Marco. In giugno, inoltre, il Requiem fu eseguito, dietro richiesta
di Du Locle, a Parigi, con gli stessi solisti dell’esecuzione milanese
e la direzione di Verdi.
Il musicista si concesse poi un periodo
di riposo, dividendo il proprio tempo tra Sant’Agata e Genova. Da Sant’Agata
scrisse alla contessa Maffei:
[...] Di me non posso dirvi
altro che sono nei campi dalla mattina alla sera, e non faccio null’altro
[...] non leggo, non scrivo, nulla, nulla, nulla [...].
All’inizio del nuovo anno, il 1875,
sollecitato dai sovrintendenti dei maggiori teatri europei, Verdi progettò
una tournée per presentare il Requiem: in aprile sarà
a Parigi, dove dirigerà la Messa – e riceverà la Legion
d’onore; in maggio alla Albert Hall di Londra; in giugno al Teatro dell’Opera
di Vienna. Una prevista esecuzione del Requiem a Berlino non verrà
invece realizzata, e ciò sarà motivo di controversie – che
amareggiarono profondamente Verdi – tra il musicista, gli impresari e l’editore
Ricordi. Nella primavera del 1876 Verdi si recò a Parigi, per la
ripresa del Requiem e di Aida. Andò poi a Colonia,
ancora per dirigere la Messa di requiem. Alla fine del mese di giugno
il musicista si rifugiò nuovamente nella sua tenuta di Sant’Agata.
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(40) Il 22 maggio 1874
direttore dell'orchestra del Teatro alla Scala che eseguì il Requiem
nella chiesa di San Marco a Milano fu Giuseppe Verdi; direttore del coro
della Scala il maestro Emanuele Zarini; i solisti furono: Teresa Stolz
(soprano), Maria Waldmann (mezzosoprano), Giuseppe Capponi (tenore) e Ormondo
Maini (basso).
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Stai ascoltando il Lacrymosa
dal Requiem
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