Domanda di Formazione

TELEFOR

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Da dove e come nasce la "Domanda di formazione"

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Progetto formatativo e 
domanda formativa

La RAP

Modelli di formazione

Sono elementi come: Curiosità, Interesse, Memoria, Intelligenza etc. che concorrono a far scattare la molla del desiderio verso "certe conoscenze" piuttosto che verso altre.

Ovvero, occorrerà individuare quale è la spinta che indirizza i soggetti verso un tipo di sapere piuttosto che verso altri.

Ciò che spinge un soggetto verso certe conoscenze, è la necessità di realizzare e di trovare delle risposte ad un bisogno.

E' a questo punto che possiamo dire di essere di fronte ad una domanda di formazione.

E' quindi indubbio che riconoscere i bisogni che orientano i nostri saperi, diventa uno strumento indispensabile a colui che opera nella formazione.

I bisogni sono quindi le spinte e da questi si passa alla domanda di formazione, con il vantaggio che si è in grado di progettare un'adeguata offerta formativa.

I bisogni possono essere di diverso tipo:

*   Bisogni percettivi (permettono di entrare in contatto fin dalla nascita con ciò e coloro che ci circondano).

*   Bisogni razionali (che richiedono delle conoscenze intellettive analitiche).

*   Bisogni emotivi (che orientano verso le cose che piacciono e che piace fare).

*   Bisogni dell'affermazione del sè (fare qualcosa che ci realizza e ci gratifica).

Lavorare sui bisogni in modo tale che i soggetti possano riuscire a formulare domande di formazione, vuol dire utilizzare dei metodi che permettono di arrivare alla costruzione di nuovi saperi.
 
 

Domanda Formativa e "Metodologie"

 

(Metodologie in risposta alla domanda di formazione.)

Porre l'attenzione sulla relazione che intercorre tra il processo formativo del soggetto ed il metodo dell'azione formativa.
Parlare di processo formativo e di azione formativa ci porta a riflettere sulla differenza tra processo formativo naturale e processo formativo costruito.

Per processo formativo naturale, si intende la dinamica di sviluppo spontanea e naturale che avviene all'interno di ciascun soggetto. (Educazione Informale)

Poiché  il processo formativo naturale è un processo spontaneo, nel progetto formativo vanno dunque privilegiate le metodologie dell'azione formativa che si rifanno all'Educazione Informale.

L'azione formativa, per realizzare delle modificazioni reali sul soggetto, deve innestarsi sul processo formativo naturale del  formando.
 

E' dunque l'azione formativa a determinare  il processo formativo  costruito.

A differenza del processo formativo naturale, il processo formativo costruito non avviene sempre.
Può anche non realizzare alcuna trasformazione.
Ciò accade quando l'azione non si costruisce sul vissuto biografico dei soggetti in formazione.
 

Gli approcci metodologici

 

Obiettivo primario è fare riferimento alle metodologie che restituiscono al soggetto la possibilità di gestire (o cogestire ) i  processi  formativi che regolano la formazione di nuove conoscenze e nuovi saperi.

Il processo formativo si attiva se il soggetto elabora saperi personalizzati.

Gli approcci metodologici che meglio rispondono alla domanda di cui sopra sono:

  1. Approcci  metodologici attivi. (Mettono al centro dell'azione il processo formativo del soggetto.
  2. Approcci  metodologici  non direttivi. (Il processo di formazione è basato sull'esperienza.)
  3. Approcci  metodologici  dell'auto  formazione. (Restituiscono al soggetto la gestione del proprio processo formativo).
  4. Approcci  metodologici  integrativi. (Approcci metodologici che collegano l'azione con la partecipazione, partendo dalle esperienze vissute dal soggetto.)

COSTRUIRE CONOSCENZE

Costruzione di conoscenze nei processi formativi a scuola. (Apprendere e Conoscere.)

L'acquisizione di conoscenza è un processo "costruttivo" dal momento che si apprende a partire da quello che già si conosce.

L'alunno non è un vaso vuoto, cioè privo di ma è pieno di (idee e credenze, anche se diverse da quelle che si desidera siano acquisite).

L'istruzione non può essere considerata come una serie di interventi finalizzati a riempire la testa vuota degli studenti, bensì a creare continuamente le condizioni in cui essi, coinvolti attivamente, costruiscano e ricostruiscano conoscenze.
L'acquisizione di nuove conoscenze da parte degli alunni, non può essere ritenuta il prodotto diretto ed automatico delle azioni di insegnamento.

Ovvero, l'insegnamento non coincide con l'apprendimento.

Una recente prospettiva teorica del  “costruttivismo sociale”, attribuisce la crescita concettuale (apprendimento) come conoscenza costruita socialmente.

L'applicazione di  questo presupposto teorico allo studio dell'insegnamento - apprendimento a scuola, porta a considerare la "classe" come un contesto sociale naturale, dove gli allievi possono raggiungere livelli di conoscenza superiori a quelli accessibili per via individuale.

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L'apprendistato

(Apprendistato applicato sul piano dell'insegnamento - apprendimento.)

 

"L'allievo deve avere numerose opportunità di fare pratica delle competenze di cui si deve appropriare".
In questo caso, l'insegnante è chiamato a svolgere la funzione di cognitive coach (allenatore).

Compito dell'allenatore sarà:

*   Modellare soluzioni e problemi per arrivare a determinati risultati.

*   Allenare all'uso delle conoscenze.

*   Diminuire gradualmente e progressivamente la quantità di indicazioni, supporti, aiuti, forniti agli studenti.

Queste operazioni didattiche che sono finalizzate ad aiutare gli allievi  fornendo loro sostegno adeguato per tutto il tempo necessario, portano gli stessi ad appropriarsi di strategie per scoprire e gestire autonomamente conoscenze.