Nell'ottocento, il motto era:
Istruire quanto basta, educare più che si può.
Educare era inteso come "conformare", inculcare ideali di
Patria. L'istruzione non doveva essere elevata per paura di esiti
rivoluzionari.
L'educazione è fatta dall'esterno.
C'è un modello di riferimento a cui
deve tendere il formando.
Il concetto di Formazione è legato alla formazione degli adulti.
Nella realtà italiana, il concetto di formazione si riferiva alla formazione
professionale.
Poi si è allargata ad altri campi.
La formazione è una risposta ai bisogni. Nasce dunque dai bisogni dei soggetti
in formazione.
Chi fa formazione deve aiutare i soggetti ad esplicitare i propri bisogni.
Nella formazione si parte dal soggetto. L'esterno non si impone, ma si mette in relazione con il soggetto.
Educazione e Formazione sono due modi diversi di considerare processi di
sviluppo e di acquisizione di nuove conoscenze.
Possiamo assegnare alla famiglia, il soggetto che dà una certa Educazione ed alla scuola il soggetto che
dà Formazione.
I campi dai quali si apprende l'Educazione e la Formazione sono:
Familiare
Scolastico
Extrascolastico
Prima di dare inizio ad un progetto di formazione è necessario preparare (prevedere) un apposito modello di formazione.
Un modello di formazione che sia "cucito addosso" al soggetto
in formazione, e che permetterà di leggerne l'azione formativa ed i
risultati.
Ciò può essere visto ripartendo dal concetto di Educazione Permanente, ovvero
modelli e metodologie studiate per l'età giovanile (età in cui avviene la
formazione), non sono più validi.
Per realizzare un'educazione permanente, bisogna tenere conto dei
fattori interni ed esterni, ovvero del vissuto dei soggetti e degli
aspetti culturali, sociali ed economici del territorio.
L'educazione permanente è riferibile ad un modello teorico con cui interpretiamo la realtà.
Un modello interpretativo che parte dalla lettura della realtà come realtà complessa.
Per chi opera nel campo della formazione è molto importante quindi saper
individuare i modelli utilizzati per la formazione nei suoi vari aspetti e
saper coniugare il modello teorico con quello metodologico.
I modelli di formazione possono quindi essere letti sia da un punto di vista
teorico (o metodologico) che scientifico.
Leggere ed interpretare i modelli formativi, significa cioè interrogarsi sul
contributo dato nel campo della formazione dalle diverse discipline.
(secondo Raffaele Laporta )
Per l'autore, l'educazione è ciò che forma le coscienze o il
carattere, e può essere intesa come "curricolo
formativo" in cui albergano varie forme di educazione: Civica;
Fisica; Artistica; Tecnico Scientifica etc.
L'autore privilegia maggiormente il concetto di Formazione al concetto
di Educazione.
Presupposto di ogni attività formativa è la capacità di apprendere di coloro a
cui essa è diretta.
Ovvero si può trasmettere conoscenza solo a chi è in grado di acquisirla. (Passaggio dal campo psicologico a quello biologico).
Come sappiamo, l'educazione è fatta dall'esterno. C'è un modello di riferimento a cui deve tendere l'educando. Si tiene poco conto delle dinamiche soggettive.
L'educazione si attua a livello pratico. (Piano coercitivo).
Educazione vuol dire avere un modello di riferimento al quale far aderire
il formando.
L'educazione tiene poco conto dell'individualità del soggetto.
I campi in cui avviene l'educazione sono: familiare, extra familiare, scout,
comunità religiose, scuola elementare e media inferiore.
Nell'educazione si ha la passività del soggetto e la comunicazione è unidirezionale.
La formazione si attua a livello teorico.
Nella formazione si parte dal soggetto, e si tiene conto delle dinamiche
del soggetto.
La direzionalità è data dall'interno del soggetto il quale per formarsi ha
bisogno di confrontarsi con l'esterno.
Per esterno si deve intendere l'ambiente, il territorio in cui avviene la
formazione.
Per fare una buona formazione, occorre capire come un soggetto costruisce (o
ha costruito) i suoi saperi. Ognuno ha il suo modo di costruire la realtà.
I campi in cui avviene la formazione sono: scuola superiore,
università, sport, lavorativo.
La formazione è un atto di volontarietà e la comunicazione è bidirezionale.
"Atto educativo" = qualcosa che si compie in un determinato momento. E' puntuale ed è mirato.
"Processo formativo" = qualcosa che evolve nel tempo. E' duraturo ed è estensivo.
Educazione = azione intenzionale diretta e guidata, volta ad estrarre, conformare.
Formazione = sviluppo organico, crescita autoctona e autoregolata.
( secondo F. Cambi )
Un altro famoso studioso della scienza della formazione (Cambi) privilegia
invece l'Educazione all'Istruzione. Il suo motto era infatti:
Perché vi sia Educazione e Formazione, è necessario che vi sia un'azione degli altri su di noi, ovvero che ci sia stato INSEGNAMENTO.
Insegnamento vuol dire appunto lasciare il
segno.
E' un'attività di trasmissione di contenuti da un soggetto/fonte ad uno o più
soggetti riceventi.
L'educazione può essere di 3 diversi tipi:
Chi riceve l'insegnamento (soggetto ricevente), metterà in moto strategie diverse (prendendo appunti, registrando etc.) che gli consentiranno di "prendere" ciò che gli viene passato con l'insegnamento.
L'azione del ricevente che permette l'attuazione del processo formativo
è L'apprendimento.
L'apprendimento è quindi un processo naturale che i soggetti mettono in atto di
fronte a situazioni nuove facendo sì che nel soggetto si generino cambiamenti
rispetto a conoscenze precedenti.
A questo punto, dopo aver capito come i soggetti apprendono, possiamo pensare
che l'azione formativa che stiamo svolgendo, il nostro insegnamento, dia
i risultati che ci siamo posti.
Caratteristiche dell'educazione:
Elemento coercitivo.
(I campi dove si attua: famiglia, chiesa, scuola elementare e media inf. etc..)
Caratteristiche della formazione:
(I campi dove si attua la formazione: scuola media superiore, università, sport, lavorativo.)
Concetto di insegnamento ed Apprendimento.
Oggi c'è una rivoluzione nell'ambito dell'apprendimento/insegnamento
L'attenzione si focalizza sull'apprendimento del
soggetto che è individuo con sue specificità.
I diversi modi di apprendere, dipendono dal fatto che ci sono diversi modi
di costruzione del mondo (costruttivismo).
Le nuove tecnologie riportano l'attenzione sul linguaggio per immagini e
filmati.
Ognuno di noi legge il mondo secondo un codice simbolico.
Oggi, sopratutto nella scuola, c'è un nuovo codice simbolico che non è più
quello logico-matematico o verbale, ma quello filmico.
Per poter avviare un processo di apprendimento con questi soggetti, occorre
spostarsi sul codice delle immagini.
Oggi, naturalmente si apprende, artificialmente
si insegna.
L'insegnante, dà dei contenuti uno a molti, uguali per tutti, con
tempi prestabiliti.
L'uso delle tecnologie tende ad imporre i tempi degli allievi e i modi suoi
propri.
Questo metodo era già stato introdotto negli anni 70 da Skimmer, che
aveva introdotto delle macchine con programmi che venivano ripetuti fino a
quando il soggetto non riusciva ad imparare.
Quindi l'insegnamento va bene ma bisogna riuscire a tradurlo in
apprendimento.
Per avvicinare i due momenti occorre calare insegn.- apprend. in una
situazione contestuale.