k                                                NEW GLOBAL

Q        SIAMO TUTTI                                                                                                                       SIAMO TUTTI

           SOVVERSIVI                                                                                                                         SOVVERSIVI

 

 

 

”Qualcuno annunciò che opporsi alla globalizzazione era come opporsi alla legge di gravità.

E quindi io dico: abbasso la legge di gravità!”

 

Subcomandante Insorto Marcos

 

 

             

 

                                  GLOBALIZZAZIONE                BIBLIOGRAFIA

 

 

                                           MANUALE DI AUTODIFESA

 

                        DOPO SEATTLE                                         LINK

 

 

LE ACCUSE DELL’INQUISIZIONE

 

 

                                  LE 4 GIORNATE DI GENOVA                                                 Perché sabotare McDonald's 

                                  NAPOLI 2001                                                                                                 Banche da sabotare

                                  SEATTLE 1999                                                                      Assemblea Nazionale Social Forum

                       ROMA 2001                                                      Documento G8 di parlamentari

                                  PORTO ALEGRE 2002:documento finale                                              Documento G8 del GSF

                                  BARCELLONA 2002                                                                 VENDESI SCUOLA PUBBLICA

                                  FIRENZE 2002: SOCIAL FORUM EUROPEO                                          Azioni Disobbedienti

                                                                                                      Amerika e Terrorismo

                                                                                                                                     GLOBAL TV: il media-movimento   

                                                                                                           DOPO FIRENZE LA VENDETTA DEL REGIME                                                         

                                                                                                        OPERAZIONE BLOCCO TRENI DELLA MORTE   new

 

 

LE RAGIONI DEL POPOLO DI SEATTLE

 

 

Vista da qui la globalizzazione sembrerebbe una cosa sacrosanta e nessuno si spiega come mai tutto questo rumore e queste proteste verso una cosa che, vista da qui, non farebbe altro che aiutare i paesi poveri a diventare meno poveri. In pochi riescono ad essere d’accordo con questi ragazzi che dai paesi dell’Occidente partono per andare a fare casino a Praga, con i loro comodi treni e le loro strampalate idee che raccolgono il consenso di gente che fai fatica a mettere insieme, apparentemente: estrema sinistra,preti, fricchettoni,ecologisti, anarchici,boy-scouts, fans di Bob Marley e di John Lennon, frequentatori di rave, centri sociali,i fans di San Francesco e quelli di Che Guevara, studenti di economia e di sistemi informatici, hackers telematici e coltivatori di cibi biologici.

Eppure quei manifestanti così diversi tra loro hanno ragione, la loro ragione spesso è difesa talmente male che ti verrebbe voglia di dargli torto, ma hanno ragione. La globalizzazione è la faccia moderna della colonizzazione, la colonizzazione è quel capitolo della storia che si pensava chiuso con tutte le sue terribili conseguenze davanti agli occhi di tutti. La globalizzazione è la forma moderna di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, seppure la parola abbia un aspetto così perbene,detta da qui.La parola globalizzazione ha questo suono neutro che la rende più simile alle parole come “soluzione”, “inondazione”, “eruzione”, “stagione”, “disinfestazione”, “apparizione” ma invece nella sostanza noi siamo i globalizzatori e i paesi del sud del mondo sono i globalizzati, così come c’erano i colonizzatori ed i colonizzati.

La questione è che la globalizzazione è uno sporco affare che rischia di renderci tutti complici di delitti che si potevano evitare. La globalizzazione è quella cosa per cui io domani comprerò una automobile costruita con pezzi assemblati in una fabbrica e provenienti da altre cento fabbriche sparse per il globo. La pelle dei sedili sarà conciata in una fabbrica indiana che non dovrà rispettare le regole ecologiche che ci sono in Europa e che quindi in cambio di un prezzo più basso avvelenerà il suo territorio e di conseguenza i suoi abitanti che avranno come unico vantaggio la possibilità di andarsi a comprare un hamburger da McDonald’s dopo la loro quattordici ore di lavoro, dai dodici anni in su. Alcune parti meccaniche saranno costruite in una fabbrica dell’Est che costruisce anche mine anti-uomo, le gomme saranno modellate con derivati del petrolio estratto nel golfo di Guinea inquinando intere regioni nelle quali da secoli vivono popolazioni che non conoscono il traffico delle nostre tangenziali e ciò avverrà nel silenzio sottobanco retribuito degli amministratori e dei governatori locali.

Questo dell’automobile è solo un esempio. Il problema è che noi in un mondo dove la “deregulation globale” e i liberismi planetari vincono, mangeremo merendine dolcificate con zucchero coltivato da gente che non riesce a nutrirsi come si deve, aromatizzate con cacao raccolto da bimbi che non andranno mai a scuola, impastate con farina di grano geneticamente modificato, anche se nella nostra bella Europa quel tipo di coltivazione sarà bandito da qualche referendum, dormiremo con la guance su cuscini di lattice raccolto da campesinos brasiliani che la sera appoggeranno la loro testa sulle pietre.

Proviamo a guardarci intorno, ad aprire la dispensa, a girare per i nostri negozi, la globalizzazione da noi si presenta nel suo aspetto più presentabile, ma dietro ogni etichetta, ogni marchio di multinazionale ormai familiare come i nomi dei nostri parenti più stretti ci possono essere storie di diritti negati, di commistioni malavitose. La globalizzazione a noi non ci tocca perché siamo quelli che globalizzano, non i globalizzati. Resta solo una cosa da decidere, ovvero se la sofferenza dei lavoratori e la morte dei bambini a cinquemila chilometri di distanza è più accettabile di quando avviene intorno a noi. Io credo di no, assolutamente no.

                                                                              

                                                                                   Lorenzo Jovanotti

 

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