Sai Baba e Gesù Cristo

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Esperienze

Cristo Cosmico

Puttaparthi

Dopo i bhajans della sera, decisi di restare qualche minuto in più per approfittare dell’ambiente straordinario lasciato dai canti sacri. Ero seduto sotto i portici sul lato sinistro di prolungamento del tempio.
C’era una fila di studenti seduti lungo il Mandir e qualche devoto sparpagliato qua e là.
Improvvisamente vidi Sai Baba uscire dal tempio e dirigersi maestosamente, lentamente verso gli studenti, dopodiché venne verso di me. Io giunsi le mani, Sai Baba mi fissò e all’improvviso vidi una formidabile luce splendente e al centro di questo chiarore vidi il Cristo nell’immagine di Gesù che stendeva le braccia. Il ammiccavo gli occhi tanto la luce era potente e una voce mi disse: “Io sono in te”.
Poi la visione sfumò; già Baba si allontanava dolcemente, lentamente entrò nel tempio. Avevo ancora in me questa visione del Cristo cosmico e infine una risposta a una domanda che mi tormentava da molto tempo a proposito del Cristo.
La sera stessa ricevetti un ritratto di Gesù che una signora Inglese mi fece pervenire.
Una coppia di stranieri era stata ricevuta da Sai e l’uomo gli aveva chiesto se egli era il Cristo ritornato sulla terra per la seconda venuta come aveva annunciato.
L’uomo portava a tracolla una macchina fotografica che si mise a funzionare miracolosamente da sola per sette volte e quando, più tardi, egli fece sviluppare le foto ebbe sette ritratti del Cristo.
Durante un’altra intervista Baba gli chiese se era soddisfatto della risposta.
«Il figlio è tornato al Padre, dove si trova il figlio se il Padre stesso viene in mezzo agli uomini?»

Pierre Frobert, Les Leelas du Seigneur, Editions Trajectoire, Paris, 1995, pp. 83-84

Divenne ancor più una fervente cristiana

Una signora malese riferì la propria esperienza. Era andata a una sessione di bhajan per la sola curiosità e se ne stava seduta guardando una fotografia di Sri Sathya Sai Baba. Dapprima non la trovò attraente, ma presto vide avvenire una cosa straordinaria. La fotografia parve dividersi nel mezzo creando la visione di un vasto spazio, e in quello spazio apparve la figura del Cristo, che perdurò per qualche tempo benedicendola. Poi le due metà della fotografia si riunirono mostrando Sri Sathya Sai Baba nella stessa posa in cui ella aveva visto Cristo. Si stropicciò gli occhi e si rese conto che non era stata la sua immaginazione. La visione era reale e le aveva indicato l'identità di Sri Sathya Sai Baba. Dopo quella esperienza, la signora divenne ancor più una fervente cristiana. Adesso ha fotografie di Sri Sathya Sai Baba e sente che adorare lui o Gesù Cristo è la stessa cosa; il vantaggio del culto Sai è che egli si può vedere ancora in forma umana.

Shakuntala Balu, Sai Baba. La divinità vivente, Armenia Editore, Milano, 1981, p. 86

I simboli cristiani

Le celebrazioni del Natale a Prashanti Nilayam includono spesso canti natalizi da parte di cantori occidentali, discorsi di devoti di Baba di provenienza cristiana e, come culmine, un discorso dello Swami rivelatore di alcuni aspetti della storia cristiana.

Il Natale nell'asram è sempre un evento semplice e puramente spirituale, come dovrebbe essere ovunque. Ho udito dei cristiani dire che il Natale passato alla presenza di Sai Baba era stato il più santo della loro vita.

In qualunque giorno dell'anno Baba materializza simboli cristiani, come medaglie con l'effige di Gesù e, in un'occasione, creò per John Hislop un crocifisso fatto con l'antico legno della Croce. Talora una medaglia reca su una faccia il volto del Cristo, e sull'altra quello di Sai Baba, riportando così l'importante lezione del Sai sui nomi e le forme divine.

Una devota australiana vide una croce pendere dal collo dello Swami, benché nessun altro la vedesse; fu una manifestazione ad personam, come lo fu per una devota occidentale che vide per un istante il viso di Baba trasformato in quello di Gesù.

L'esperienza di Lawrence Galante di New York, che si dichiara cristiano sincero, ha un interessante rapporto con le precedenti. Egli era nell'asram durante il Natale del 1976, e lo Swami gli chiese di parlare di Gesù Cristo ad una folla di 20.000 persone. Da quel giorno in poi, dice Galante, la sua mente fu piena di visioni della vita di Gesù, ed egli crede che sia stato Baba a produrre quelle visioni, che continuarono per circa un mese.

Il suo discorso su Gesù fu seguito da un discorso di Sai Baba del quale Galante cita alcune affermazioni: "Cristo fu un'Incarnazione Divina... Era il Messaggero di Dio, il Figlio di Dio, e Uno con Dio." Io ho udito lo Swami formulare gli stessi concetti in altre ricorrenze del Natale.

L'effetto della visita a Prashanti Nilayam fu di fare di Lawrence Galante un cristiano migliore. Dice: "Ho ricevuto da Sai Baba la conferma che Gesù è veramente il mio Dio, e che Sai Baba è il divino Maestro che mi condurrà a Lui". Tornato in America, Galante scrisse la sua tesi su "Sai Baba: Mistico Contemporaneo, Maestro e Dio", per la sua laurea in una università di New York.

Da: http://www.edizionimilesi.com/pagine.htm

Mi sento un miglior cristiano

In un'intervista a Clive Berwick, devoto di Sai Baba, pubblicata nel libro El mundo de Sai Baba, egli afferma:

"Sono cattolico, non rinnego la mia religione. Al contrario, mi sento un miglior cristiano seguendo gli insegnamenti di Sai".1

Nello stesso libro Rolo Repetto Garrido, un altro devoto di Sai Baba, afferma:

"Baba mi dice sempre: «Ama tutti, servi tutti». Questa frase la metto nelle buste delle foto che distribuisco per trasmettere i suoi insegnamenti di amore ai miei clienti. Essere devoto di Sai Baba è poter dire sempre sì a Gesù. Oggi il mio Gesù è molto più caldo, più amoroso di prima. Essendo catechista tenevo corsi e organizzavo ritiri spirituali dentro la religione cattolica. Oggi, in Sai Baba ho un Dio fatto uomo, che è in tutti gli esseri umani. Ho l'integrazione dell'amore. "2


1 Schumann Jazmín, El mundo de Sai Baba, Buenos Aires, Libro Latino S.A., 1999, pag. 110
2 Schumann Jazmín, El mundo de Sai Baba, Buenos Aires, Libro Latino S.A., 1999, pag. 115