La forma degli strumenti ad arco è simile tra i vari strumenti, cambiano invece forma e dimensioni. Le corde sono più di una per poter avere un'opportuna estensione nella frequenza dei suoni emessi (più raramente vengono suonate più corde contemporaneamente). La cassa armonica degli archi ha una caratteristica forma ad 8: essa ospita poi un manico (o tastiera), sul quale l'esecutore pone le dita per suonare. Le corde vengono tenute in tensione (e regolate) tramite opportune chiavette a vite, poste alla sommità del manico, e vengono sollevate rispetto alla cassa tramite un ponticello realizzato sulla cassa stessa. Le diverse dimensioni condizionano le note eseguibili (estensione).
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Il violino è il più piccolo degli strumenti ad arco, e quello in grado di raggiungere le note più alte. Viene appoggiato sulla spalla sinistra e tenuto fermo, appoggiando il mento sull'apposita mentoniera. La mano sinistra corre lungo il manico, premendo le corde nei punti adatti a produrre i suoni desiderati (note). La destra, invece, aziona l'archetto. |
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Il violoncello è più grande della viola, e conserva essenzialmente inalterata la struttura: a differenza degli altri due però si suona appoggiandolo a terra tramite un puntale applicato alla fascia inferiore, e l'esecutore tiene lo strumento tra le gambe. Il violoncello, spesso chiamato cello, ha un suono particolarmente intenso. |
Gli strumenti ad arco possono essere suonati anche senza arco, per esempio pizzicando le corde con le dita della mano destra (ci sono delle analogie con il suono pizzicato della chitarra): tipicamente, il pizzicato è molto usato nell'uso jazz del contrabbasso.
Un piccolo "pettine" di legno, cuoio o metallo, detto sordina, può essere usato per rendere più morbido e ovattato il suono prodotto: la sordina viene applicata sul ponticello.