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il Quaderno del 2 novembre

Berlusconi: gli italiani di buona volontà e di buon senso stanno dalla nostra parte

"In questo momento l'Italia è in un momento delicato, e il leader dell'opposizione, che nei sondaggi in questo momento ha 20 punti di distacco rispetto a chi governa, viene attaccato su tutti i fronti dal piano giudiziario in modo assolutamente indebito e fantasioso, al piano politico, al piano delle sue aziende".

Così Silvio Berlusconi ha risposto alle domande dei giornalisti all'uscita dallo stadio dopo l'incontro di Champions League tra il Milan e l'Anderlecht. Secondo Berlusconi "in democrazia non si può tollerare che una parte politica prenda il potere e colpisca l'avversario dando addosso alle sue aziende, agli uomini di queste aziende e agli azionisti che ne detengono le quote nel mercato borsistico.

"Abbiamo verificato anche un accanimento verso di noi sul piano sportivo piuttosto diffuso, ma noi non ce ne preoccupiamo e io personalmente non sono preoccupato di questo".

Il presidente del Milan ha poi concluso: "Il motto che ho coniato per il Milan è ‘più forti della sfortuna, più forti dell'invidia e più forti dell'ingiustizia': noi continuiamo ad andare avanti così, sicuri di avere l'apprezzamento dei tifosi del Milan. Personalmente sono sicuro anche di avere l'apprezzamento della maggioranza degli italiani. Gli italiani di buona volontà e di buon senso stanno dalla nostra parte".

"Che ci sia un'offensiva contro le mie aziende, anche contro di me, giudiziariamente assolutamente infondata, e anche nello sport, è chiaro a tutti". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al suo arrivo allo stadio Meazza per assistere alla partita Milan-Anderlecht.

Manovra/Più tasse che tagli

Una legge finanziaria da 40 miliardi. E' questo l'ammontare complessivo della manovra per il 2007. Lo ha detto l'Ufficio Studi della Camera. Lo conferma il Centro studi della Confindustria. Solo per il governo, per Padoa Schioppa, la correzione del deficit del prossimo anno resta di 34,7 miliardi di euro.

A parte l'entità complessiva, gli economisti della Confindustria dicono anche un'altra cosa: che la manovra è completamente sbilanciata sulle tasse. Ai contribuenti il governo chiederà il prossimo anno 28,6 miliardi; mentre l'amministrazione riuscirà a risparmiare 11,5 miliardi. Vale a dire, che i due terzi della finanziaria sono fatti di nuove imposte, mentre i tagli alla spesa rappresentano una fetta minima.

Per restare sui "grandi numeri" della finanziaria (che rappresentano anche gli indicatori della qualità di una legge di bilancio), gli uomini della Confindustria avvertono che l'inflazione potrebbe rialzare la testa. E questa volta non per effetto dell'aumento delle materie prime (petrolio in testa), ma per cause interne.

Lo stesso avvertimento viene anche dall'ufficio studi della Confcommercio.

Alla base della previsione negativa c'è la scelta del governo di concentrare l'azione di risanamento sulle entrate. Se vengono aumentate le tasse ad un commerciante, ad un artigiano, è probabile – anzi è certo - che quel lavoratore autonomo scarichi il maggior prelievo fiscale sui prezzi, anziché ridurre i propri guadagni.

In questo modo si innesca un circuito perverso nel sistema economico perché l'aumento dell'inflazione riduce il potere d'acquisto delle fasce di reddito più basse (quelle che il governo dice di voler agevolare con la riforma Irpef) e rende meno competitive le imprese (nonostante il taglio del cuneo fiscale).

Insomma, la finanziaria finisce per essere contraddittoria: da una parte prova a dare briciole a chi guadagna meno di 40 mila euro all'anno, dall'altra, con l'aumento delle trasse, alimenta spontaneamente un rincaro dei prezzi; che riduce a zero i benefici delle briciole fiscali.

Una manovra sbagliata.

Manovra/Sulle pensioni, dubbi e bugie

Questa mattina inizia la tradizionale missione del Fondo monetario internazionale sui conti pubblici italiani. Ieri Tommaso Padoa Schioppa ha incontrato a Washington Rodrigo Rato, direttore esecutivo del Fondo, al quale ha illustrato la finanziaria. Le conclusioni a cui arriveranno gli esperti dell'Fmi sono più o meno già note. Apprezzeranno il volume della manovra, criticheranno alcune misure "estemporanee", come il trasferimento del tfr all'Inps chiederanno maggiori certezze sulla riforma delle pensioni.

Per il Fondo monetario la stessa riforma previdenziale Tremonti-Maroni non era sufficiente. In fin dei conti – è il ragionamento di Washington – l'Italia continua ad essere l'unico Paese G-7, ed uno dei pochi in Europa, dove si va in pensione prima. Con la riforma Maroni si va a 60 anni; mentre in tutto il resto del mondo industrializzato si va a 62, 65, o - come vuol fare la Merkel in Germania – a 67 anni d'età.

Quindi, la riforma del precedente governo rappresenta – per l'Fmi - solo un primo passo.

Sarà complicato spiegare agli esperti di Washington che tre partiti della maggioranza (Verdi, Comunisti italiani e Rifondazione comunista) non solo non vogliono aumentare l'età pensionabile; ma vogliono che quella stessa riforma, insufficiente per il Fondo, venga annullata "per decreto", come ha chiesto Diliberto.

Ieri a Rato Padoa Schioppa ha garantito che l'Italia procederà nella riforma delle pensioni, ma non lo ha detto, con altrettanta chiarezza, a Bertinotti, Giordano e Diliberto.

Questi sotterfugi del ministro dell'Economia verranno, comunque, presto alla luce. Per l'esattezza fra una decina di giorni. Coincidenza. Fra una decina di giorni, la legge finanziaria approderà in aula alla Camera. Mentre l'assemblea del Senato avrà all'esame il decreto legge fiscale, nella cui pancia ci sono 5 miliardi di copertura della manovra.

Insomma, fra una decina di giorni, arriveranno al nodo gli equivoci di Prodi e Padoa Schioppa.

Per evitare la bocciatura della manovra da parte del Fondo monetario dovranno dire che il governo vuol fare la riforma delle pensioni. Per ottenere il voto delle frange estreme della maggioranza su decreto e finanziaria dovranno dire l'esatto contrario.

Manovra/Sulle auto stangata e bugie

La polemica sul superbollo delle auto dimostra una cosa: non è vero che il governo "non sa comunicare", la realtà è che il governo "comunica" ai cittadini falsità, informazioni "aggiustate" e di comodo. E lo fa su carta intestata del Ministero, sperando di prendere tutti per fessi.

Così, Visco fa sapere: "Nessun fantomatico superbollo, ma un adeguamento che vale 1,5 euro per Kw per le auto sopra i 100 Kw, che vale l'8"% del mercato". Nelle parole del viceministro troviamo una omissione e una bugia bell'e buona.

Sconcertante, poi, il fatto che il capogruppo dei Verdi alla Camera sia il primo ad alzare la voce per chiedere la modifica di una norma che mira a penalizzare le vetture più inquinanti. Sconcertante perché sono stati proprio i Verdi a voler cancellare dal decreto fiscale il paragrafo che "premiava" la rottamazione delle vetture vecchie con un abbuono del bollo per due o tre anni. Se, una volta tanto, si mettessero d'accordo con se stessi, ne guadagnerebbero tutti.

Forse anche i lavoratori della Fiat, che da quel provvedimento avrebbero tratto vantaggi in termini economici e di occupazione. Gli stessi vantaggi che sono invece stati confermati, con la rottamazione dei frigoriferi, per i lavoratori di Merloni senior (l'industriale) e della Merloni junior (deputata prodiana).

Manovra/Agli anziani un cappuccino a settimana

Da La Repubblica di oggi, pagina 10, titolo "Il problema" a firma Sebastiano Messina

Il presidente del Consiglio ha il dubbio che il suo governo abbia un problema di comunicazione. Ha qualche motivo per pensarlo. È da un mese che cerca di spiegare agli italiani che il 90 per cento di loro avrà da guadagnarci, da questa finanziaria, e non riesce a farsi ascoltare.

Ha provato a dirlo quando si è scoperto che con le aliquote di Visco ci rimettevano anche gli impiegati sotto i 40mila euro l'anno, ma nessuno l'ha sentito. Ci ha provato quando è stato annunciato il superbollo per i Suv, ma la sua voce è stata sopraffatta. Ha ritentato quando è stata ripristinala la tassa di successione. Poi quando è stato soppresso il bonus per le auto euro 4. Quando è stato comunicato il ticket sul pronto soccorso.

Niente, non gli hanno mai dato retta.

Adesso però l'occasione è buona. Tutti parlano dell'aumento del bollo auto, ma lui può finalmente dire che il sacrificio di chi può permettersi il lusso di una Ford Fiesta servirà a migliorare la vita dei pensionati ultrasettantacinquenni. I quali godranno da gennaio di uno sconto fiscale di 57 euro annui. Un aumento secco di 4,79 euro al mese. Che fanno, buttali via, 15 centesimi al giorno: mettendoli da parte, ci scappa un cappuccino alla settimana. Offre il governo.

Loro/Indecisi e divisi. Su tutto

Buoni a nulla e capaci di tutto, però indecisi, rissosi, pronti a polemizzare più con gli alleati che con gli avversari. E' questa l'immagine che danno gli esponenti della maggioranza di governo, ministri e capipartito. A mano a mano che la finanziaria si avventura sul suo accidentato percorso diventa sempre più evidente la fragilità strutturale dell'Unione, la sua disomogeneità profonda e insolubile, sicché la manovra continua a essere un informe canovaccio che gli autori tirano da tutte le parti. Una sola cosa è chiara: la stangata colpirà gli italiani di ogni condizione, nessun bene o attività sfuggirà all'attenzione del Fisco ridiventato nemico e rapace.

Il valzer del superbollo

Un chiaro esempio di confusione al potere è dato dal pesante rincaro previsto per il bollo di circolazione. Il viceministro Visco, forse perché riconosce che questa misura provoca giustificate proteste, cerca di minimizzare e parla di un leggero ritocco che interesserebbe solo l'8 per cento del mercato auto. E' una bugia: il superbollo riguarderà circa 30 milioni di vetture sui 33 milioni circolanti in Italia. Il ministro per lo sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, pone una pietra tombale sul provvedimento: "Aumentare il bollo auto – dice - è un errore". Ci facciano capire. Visco avverte l'insostenibilità della misura, Bersani la boccia: perché è spuntato il superbollo?

Diliberto versus Fassino

La Finanziaria mostra una struttura sgangherata, con provvedimenti che entrano ed escono dal testo nel giro di giorni o di poche ore, perché sono grandi confusione e la disarmonia politica. La polemica fra sinistra massimalista e sinistra sedicente riformista è sempre più aspra. Diliberto non attacca soltanto i rifondatori comunista, spara a zero su Fassino, colpevole di avere annunciato che a gennaio si discuterà la riforma delle pensioni. "La linea che Fassino sta portando avanti – ha detto Diliberto – risente di poteri economici forti che cercano di suggerire la linea a una parte dei Ds". E allora, dàlli a Fassino e al progetto del Partito Democratico.

Le minacce di Giordano

Le critiche degli alleati, il bla bla sul Partito democratico e la prospettiva che si apra un nuovo fronte interno sul sistema pensionistico innervosiscono non poco Franco Giordano, segretario di Rifondazione comunista.

"Il Partito democratico – dichiara – crea instabilità: la piattaforma è scritta da Confindustria e vescovi". Con questa premessa polemica, Giordano arriva alle minacce vere e proprie e afferma: "Se cambia il programma – nel quale la riforma delle pensioni non era prevista – non c'è più l'Unione".

La marcia della discordia

Ma il culmine della confusione e della conflittualità politica interna è dato dalla manifestazione di sabato prossimo contro il precariato organizzata dai Cobas e da numerose organizzazioni della sinistra cosiddetta antagonista.

A questa manifestazione avevano aderito diversi esponenti della maggioranza e anche del governo, poiché la sinistra evidentemente non rinuncia alla tentazione totalitaria (o alla schizofrenia) di essere contemporaneamente al potere e all'opposizione.

Poi, i Cobas hanno sferrato un attacco diretto al ministro del lavoro Cesare Damiano e allora alcune sigle sindacali e taluni politici hanno ritirato l'adesione. Però, la confusione continua: sfileranno contro il governo esponenti di Rifondazione (compreso il sottosegretario Rosa Rinaldi), dei Verdi e di tante organizzazioni della sinistra.

I ticket sanitari

Rifondazione torna a chiedere al governo di cancellare i nuovi ticket sulla sanità, previsti nel ddl Finanziaria, per il pronto soccorso e le visite specialistiche. Una richiesta che, avanzata già, insieme al Pdci, al vertice di villa Pamphili di sabato scorso, Rifondazione mette sul tavolo della nuova riunione di maggioranza con il governo.

Loro/Un ex terrorista al Viminale

E due. Dopo D'Elia la sinistra schiera un altro ex terrorista. Ma questa volta, se possibile, il caso è ancora peggiore. Il sottosegretario all'Interno, Francesco Bonato, in quota a Rifondazione Comunista, ha assunto come suo segretario particolare al Viminale Roberto Del Bello, condannato nel 1985 a 4 anni e sette mesi di prigione per banda armata. E non stiamo parlando di una banda qualsiasi: Del Bello era un brigatista rosso e venne arrestato nell'ambito delle indagini su uno dei sequestri e conseguenti omicidi più barbari della storia d'Italia, quello di Giuseppe Taliercio, dirigente della Montedison di Porto Marghera.

A Del Bello, nome di battaglia "Nicola", non venne contestato né il sequestro né l'omicidio ma la sua appartenenza alle Br. In casa sua i carabinieri trovarono "dossier" contenenti nomi, targhe delle auto e altri appunti sulla vita privata di esponenti delle forze dell'ordine e di magistrati impegnati in prima linea nella lotta al terrorismo, oltre che materiale su industriali e politici finiti nel mirino delle Brigate rosse.

Del Bello nel corso dei tre gradi di giudizio raccontò di aver annotato numeri di targhe e nomi perché sospettoso in quanto aveva ricevuto minacce di stampo fascista.

Quanto ai nomi dei magistrati, disse di averli segnati perché si trattava di inquirenti impegnati nella lotta alla corruzione. Peccato che Del Bello venne smentito dalla testimonianza di uno dei capi delle Br (capo della colonna veneta del partito armato), Savasta, che riferì di averlo incontrato. A conferma della sua appartenenza alle Br ci fu anche un volantino che chiese la sua scarcerazione.

Appurato che Del Bello non può certo definirsi una vittima del sistema, è evidente che siamo in presenza di un governo i cui componenti prima hanno accusato il centrodestra delle peggiori nefandezze e ora schierano ex terroristi in tutte le leve del potere. Uno, eletto deputato, è stato messo a fare il segretario della Camera. Un altro lavora proprio nel ministero che "spiava" da terrorista, ha sott'occhio tutti i numeri delle targhe che contano, senza neanche affaticarsi troppo per cercarle. Ancora una volta la sinistra sembra avere più cura e attaccamento nei confronti dei criminali che per le loro vittime. Tutto ciò è immorale.

Loro/Napoli, sinistra colpevole. Di malaffare

Sul "caso Napoli" è significativa, e deve far riflettere, la rapidità con la quale la sinistra ha colto e rilanciato, grazie al fuoco di complemento dei media nazionali, una frase "infelice" dell'ex ministro Calderoli. Perché, con la stessa rapidità, ha lasciato cadere le parole responsabili dell'opposizione sulla necessità di un impegno comune contro la criminalità, "al di là delle divisioni politiche spesso artificiose e paralizzanti" (Sandro Bondi su Il Mattino).

Amplificare parole che dividono (poi corrette da Calderoli) e rispondere con una scrollata di spalle (o non rispondere) all'appello per un impegno comune in difesa della legalità e per il bene di Napoli danno l'esatta cifra di questa sinistra, nel cui Dna c'è un solo imperativo manicheo: la spaccatura del Paese, come quella tra ricchi e poveri legittimata dalla Finanziaria.

L'indifferenza con la quale vengono accolte le parole e dell'opposizione hanno così un ben preciso significato: noi siamo i buoni e voi i cattivi, soltanto la sinistra ha l'esclusiva della difesa della legalità, soltanto la sinistra ha la "patente doc" per la lotta alla mafia, alla camorra, al malaffare.

Se, dunque, è bene non demordere da una linea di grande responsabilità, che coglie appieno i richiami e le preoccupazioni del presidente della Repubblica, occorre anche denunciare con forza il tentativo della sinistra di sfuggire alle sue responsabilità.

E' inaccettabile che da Bassolino, che da dieci anni governa la Regione e che per lungo tempo è stato sindaco di Napoli, non venga una sola parola di autocritica.

E' inaccettabile che Rosa Russo Jervolino, al suo secondo mandato come sindaco, faccia altrettanto.

E' inaccettabile che Ds, Margherita e i partitini di complemento che hanno occupato e si sono divisi istituzioni, Comuni, società pubbliche, consigli di amministrazione di tutti gli enti alzino la voce, senza una parola sui propri comportamenti.

In questi anni s'è visto di tutto: un finto Rinascimento napoletano, oggi rivisitato criticamente dagli stessi intellettuali che l'avevano sostenuto (ma non dai politici); lo scandalo dei rifiuti; i tanti scandali delle Asl e degli appalti.

Dove erano Bassolino e compagni quando accadevano queste cose?

I gesti e le parole di responsabilità dell'opposizione sono una buona cosa. Purché non servano come alibi per non parlare di due decenni di cattiva amministrazione di questa sinistra del malaffare. Bassolino dovrebbe avere il buon gusto di tacere ma, soprattutto, di abdicare al "potere assoluto" i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un po' di decenza non guasterebbe.

Noi/Il giorno dei gazebi. Anzi no

Da Libero del 1 novembre, rubrica lettere, sotto il titolo "Il ferro va battuto finché è caldo"

Avevo letto che sabato 28 e domenica 29 ottobre ci sarebbero stati Gazebi di Forza Italia nelle piazze di tutte le città. A Firenze ho cercato invano in tutte le piazze di una certa importanza. Alla fine ho chiesto informazioni ad un vigile che non sapeva nulla della manifestazione. Cara opposizione, se non organizzi le tue basi, se non le smuovi, non ti svegli, il tuo elettorato si scoraggia e si rassegna allo stato attuale! D'accordo, Firenze è una città rossa ma anche tanto arrabbiata per l'indescrivibile degrado formatosi "grazie" (si fa per dire) al lungo governo dell'amministrazione sinistra. Il ferro va battuto finché è caldo ed attualmente è rovente.

M. Johanna Poelleri

   

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