Meccanismi di Difesa
Prima di parlare dei meccanismi di difesa é
utile ricordare che nel suo lavoro A.Freud indirizza i suoi interessi principali verso i
bambini. Attraverso l'osservazione diretta, ci puntuamizza che le sue più importanti
informazioni sul suo Es le otteniamo nelle libere associazioni nei i sogni e principalmodo
nelle attività di fantasia nel gioco nei disegni o attraverso l'espressione grafica che
rivelano in una forma più genuina ed accessibile di quanto avviene negli adulti le
tendenze dell'Es. Gli analisti di questa scuola come avremo modo di puntualizzare nel
quarto capitolo sostengono che il gioco del bambino é l'equivalente delle libere
associazioni negli adulti e se neservono come di una vera fonte di interpretazione. Il
libero flusso delle associazioni corrisponde allo svolgersi industurbato dei giochi;
interruzioni ed inibizione dei giochi equivalgono alle interruzioni nelle libere
associazioni. Ne deriva che, se noi analizziamo una qualsiasi interruzione del gioco,
scopriamo che essa é la rappresentazione di una misura difensiva da parte dell'Io,
paragonabile alla resistenza nelle libere associazioni. Inoltre un bambino per esempio
può mostrarsi indifferente, mentre noi ci saremmo aspettati una dimostrazione di
disappunto, o può manifestare una gaiezza eccessiva invece che dispiacere, o ancora una
tenerezza eccessiva invece della gelosia. In tutte queste evidenze, è accaduto qualche
cosa che ha deviato il corso normale del processo : l'Io è intervenuto provocando una
trasformazione del sentimento.* E' chiaro quindi che in tutti i campio l'Io deve potersi
adattare e difendere e disporre di meccanismi di difesa che si creano nel corso
dell'infanzia. Ricordo che S.Freud aveva postulato l'idea che le scelte individuali dei
meccanismi di difesa é determinata in parte dalla costituzione.* Se non intervenisse l'Io
o qualche forza che l'Io rappresenta, ogni istinto avrebbe un unico destino, quello della
gratificazione.* Come avevamo già, detto Anna Freud individua dieci meccanismi ed il suo
"allievo" C.Brenner li riprende cosi esponendoli così come si andrà ad esporre
in seguito singolarmente: -Rimozione -Annullamento -Formazione reattiva -Negazione
-Proiezione -Rivolgimento contro il Sé -Regressione -Isolamento - Somattizzazione*
-Sublimazione.
Rimozione
Attività dell'Io che sbarra la via della
conoscenza allÕimpulso indesiderato proveniente dall'Es, o qualsiasi suo derivato siano
essi ricordi, emozioni, desideri o fantasie di realizzazione di desideri.* La rimozione è
il più efficace dei meccanismi di difesa, nel la misura in cui la sua forza d'azione è
radicale e definitiva .* Essa può, dice Annna Freud, dominare certe pulsioni dinnanzi
alle quali altri processi restano inattivi. La rimozione oltre ad essere il più efficace
è anche il più pericoloso dei meccanismi. La dissociazione dell'Io, imposta dal ritiro
della coscienza, da interi settori del la vita istintuale ed affettiva, può distruggere
l'integrità della personalità in modo permanente. La rimozione diventa così la base di
una formazione di compromesso e della nevrosi . * Quando il suo funzionamento è difettoso
essa ha una parte importante nella formazione di sintomi di tutte le specie.* Si ricorda
che la rimozione fu il primo meccanismo scoperto e descritto da Freud. La rimozione, se
riesce porta all'oblio, o all'amnesia, è un meccanismo di difesa che certamente protegge
molto bene l'individuo e che a piccole dosi funziona normalmente in ogni essere umano; se
è troppo pronunciata ed in vade tutta la personalità, si ha a che fare con comportamenti
patologici (es: nevrosi isterica).* Per Nicasi la rimozione non sarebbe patogena se fosse
davvero efficace, se riuscisse realmente nei suoi scopi e non richiedesse ulteriori
interventi; lo diviene in quanto da sola non basta a garantire la tranquillità. Ha
bisogno di rinforzi: o nel momento stesso in cui ha luogo (in tal caso i meccanismi di
difesa si configurano come suoi complementi) o a distanza di tempo, quando le sue vittime
tornano alla carica (ritorno del rimosso) e la difesa fallisce (in tal caso i meccanismi
di difesa hanno il compito di trattare con il nemico fino a quando non si giunge ad un
compromesso); in entrambi i casi il risultato è pa tologico.* Quando la rimozione inizia
ad essere inefficace, vengono chiamati in gioco uno o più meccanismi di difesa; è spesso
presente una stratificazione di difesa.* Inoltre quando alcuni dei meccanismi falliscono,
essi tendono regolarmente ad essere sostituiti da altre difese. Ad esempio quando vediamo
in atto 1a difesa della proiezione si può senz'altro ritenere che vi è stato un
precedente ma inadeguato uso della negazione. * Brenner ricorda che l'intero processo di
rimozione si compie inconsciamente. Non è inconscio solamente il materiale rimosso, ma
sono del tutto inconscie anche le attività del l'Io che costituiscono la rimozione. White
ci delinea le sindromi cliniche che illustrano la rimozione, esse sono: 1) Amnesia. 2)
Dimenticanza sintomatica. 3) Lapsus linguae o Lapsus calami (in cui alla parola corretta
non viene consentito l'accesso alla consapevolezza o all'espressione). 4) Attacchi di
angoscia, in cui la persona prova apprensione ma è incapace di determinare quale ne sia
la causa. *
Annullamento
L'annullamento è un'azione che contraddice o
annulla il danno che l'individuo in questione inconsciamente immagina che possa venire
causato dai propri desideri aggressivi, es.: prima colpisce l'oggetto della sua ira, e poi
lo bacia; la seconda azione annulla la prima. Si tratta di una coazione di andamento
"magico" particolarmente caratteristico nella nevrosi ossessiva.* Spesso accade
che sia abbinato alla formazione reattiva, meccanismo sempre caratteristico delle nevrosi
ossessivo-coatte.* L'annullamento è un atto difensivo a due fasi.* Nella prima un impulso
proibito viene espresso o nell'azione oppure nel pensiero (che può essere inconscio o
dissimulato sotto forma simbolica). Nella seconda fase viene eseguito un altro atto che
cancella simbolicamente l'impulso espresso nella prima fase. La seconda fase assume la
forma di un atto rituale coatto che è inteso ad esercitare un con trollo magico
sull'impulso temuto o sulle sue potenziali conseguenze. * Un fallimento del meccanismo di
annullamento, dovuto ad una invasione della difesa di impulsi repressi, spiega fenomeni
frequenti della nevrosi coatta, come ad esempio: diviene necessario un numero sempre
maggiore di ripetizioni perché nessuna offre com pleta sicurezza di una totale esclusione
dell'intenzione istintiva. * Alcune sindromi cliniche di facile osservazione che
illustrano l'annullamento possono essere: - la coazione a lavarsi le mani - toccare -
contare - pulire e controllare, ecc...*
Formazione reattiva
L'odio appare sostituito dall'amore, oppure
l'aggressività dalla mitezza, dove l'atteggiamento mancante persiste inconsciamente.* Vi
è qualche cosa che l'Io teme come pericoloso e da cui reagisce con il segnale
dell'angoscia. Si tratta di un meccanismo secondario, destinato essenzialmente ad impedire
il ritorno del rimorso alla coscienza. La rimozione gli è dunque preesistente*, tanto che
la formazione reattiva può essere considerata una sorta di sostegno a cui si fa appello
per rafforzare la rimozione allorché questa perde di efficacia; essa risulta
particolarmente evidente nel comportamento ossessivo e coatto* e nei sintomi del nevrotico
ossessivo.* Per assicurare che un impulso rimosso disturbante sia tenuto lontano dalla
consapevolezza conscia o dal comportamento palese, vengono sviluppati atteggiamenti e
comportamenti che sono l'esatto opposto di ciò da cui si debbono difendere.* Certi
aspetti della passività possono essere formazioni reattive contro un'attività motoria
che è stata inibita e poi rimossa dalle proibizioni in epoca infantile. Sempre per
Schneider questo meccanismo è molto importante perché permette di comprendere la genesi
di certi caratteri, in particolare dei caratteri nevrotici.* Le sindromi cliniche che
illustrano la formazione reattiva sono: - Nevrosi ossessivo-coatte. - Gli stili
caratteriali ossessivo-coatti. *
Negazione
Diniego di una parte spiacevole o indesiderata
della realtà esterna, sia mediante una fantasia con la quale si esaudisce il desiderio,
sia mediante il comportamento. Es: negazione della paura con comportamento spavaldo.* In
alcuni studi freudiani* il rifiuto è considerato l'agente della confusione al-
lucinatoria,* ed in seguito il diniego è anche considerato il meccanismo centrale nel
feticismo, dove svolge un ruolo di negazione nei confronti della Òrealtà della
castrazioneÓ. Tutti tratti non di nevrosi ma più specificatamente di qualcosa di più
grave, ovvero psicosi. Il primitivo meccanismo di difesa chiamato diniego o negazione è
molto frequente nei bambini normali.* Fenichel ribadisce che finché l'Io è debole, la
forza della negazione rimane relativamente superiore; la soluzione caratteristica
dell'infanzia tarda è che la verità spiacevole viene effettivamente negata nel gioco ed
in fantasia,* mentre contemporaneamente la parte ragionevole dell'Io riconosce la verità
ed il carattere di gioco o fantastico della negazione. * Quando un adulto ricorre al
diniego come modo elettivo e persistente per affrontare una realtà dolorosa, si tratta di
un sinistro segno che indica la presenza di un grave disturbo della sua capacità di
valutare correttamente la realtà o addirittura una psicosi. * Fine ci relaziona nella sua
storia della psicoanalisi che negli studi di Searls* su gli schizofrenici molta
dell'apparente deprivazione sensoriale è dovuta all'uso della negazione inconscia; Lewin*
per conto suo in ÒThe Psychoanalysis of ElationÓ offre per Fine una descrizione
magistrale dell'uso della negazione negli stati maniacali.
Proiezione
L'individuo attribuisce un proprio desiderio o
impulso a qualche altra persona o a qualche oggetto impersonale del mondo esterno .* E'
una reazione di difesa contro il proprio intollerabile senso di inferiorità.* La
proiezione è un meccanismo di difesa che di norma recita la sua parte più grande nei
primi tempi di vita infantile. * Come la negazione, anche la proiezione è uno dei
meccanismi di difesa più primitivi. Essa si manifesta nel suo aspetto più evidente e
drammatico nella forma estrema dei deliri psicotici e delle allucinazioni. Se viene
utilizzata con continuità in connessione a problemi significativi nella vita di una
persona, la proiezione è un pericoloso segno di disturbo psicotico* e paranoide. * La
proiezione viene usata di continuo da persone normali per dimiuire le tensioni ordinarie
di ostilità, ma più frequentemente la si trova in persone nelle quali l'allestimento
sessuale non è molto soddisfacente. Perciò esso appare spesso evidente nei conflitti
coniugali, in certi tipi di alcoolismo e tossicomania e naturalmente nei sistemi
patologici dei paranoici e dei parafrenici.* Essa ha parte anche nella formazione delle
fobie dove viene negato un pericolo interno e considerato come se venisse dall'esterno.*
Per Pontalis Laplanche la proiezione è un'operazione con cui il soggetto espelle da sé e
localizza nell'altro, persona o cosa, delle qualità, dei sentimenti, dei desideri e
perfino degli "oggetti" che egli non riconosce o rifiuta in sé. Il primo lavoro
freudiano sia sulla proiezione, sia sulla paranoia è la "Minuta Teorica H" del
1895 in cui anche la paranoia è assimilata al gruppo delle neuropsicosi da difesa. Per il
concetto di proiezione in Klein si può leggere Fine, egli specifica che dall'inizio l'Io
introietta cose buon e cattive a partire dal seno materno: gli oggetti sono buoni quando
il bambino riesce ad ottenerli, cattivi quando non ci riesce. Secondo Melanie Klein :
"il bambino avverte questi oggetti come cattivi perché vi proietta la sua
aggressività e non solo per il fatto che essi frustrano i suoi desideriÓ. * Fra le
nevrosi cliniche che illustrano la proiezione, i deliri e le allucinazioni paranoidi sono
gli esempi più ovvi dellÕuso della proiezione. *
Rivolgimento contro il sé
Il soggetto (bambino) che prova rabbia verso un
altro, non sa esprimerlo nei confronti del suo oggetto originale, può invece picchiare,
colpire, ferire se stesso.*
Proteggendosi così dal rapporto aggressivo con
l'altro, che rischia di essere troppo pericoloso per lui.* Ha origine dal comportamento
che caratterizza i primissimi mesi di vita e che soltanto in seguito finisce per essere
utilizzato come meccanismo di difesa. Il bambino piccolo impotente e frustrato nei suoi
bisogni quando è assente la persona che dovrebbe soddisfarli, nel tentativo di alleviare
la tensione può aggredire il proprio corpo.* Col passare degli anni il processo
attraverso cui una persona devia l'aggressività può indurre la persona in questione a
ferirsi fisicamente, e nuocersi per altre vie; socialmente, finanziariamente, eccetera,
sino ad essere nella forma più estrema di rivolgimento contro il sé il fattore
principale di un'azione suicida.*
Regressione
Meccanismo di difesa che svolge un ruolo
importante nelle situazioni di grave minaccia della propria integrità. Per Pontalis
Laplanche : ÒIn un processo psichico avente un senso di percorso o di sviluppo, si
designa con regressione un ritorno in senso inverso da un punto già raggiunto a un punto
anteriore ad esso. Nel senso formale la regressione designa il passaggio a modi di
espressione e di comportamento a livello inferiore dal punto di vista della complessità,
della strutturazione e della differenziazioneÓ.* La regressione indica un ritorno
automatico ed involontario a modi di funzionamento psico- logico che sono caratteristici
di stadi più antichi, in special modo degli anni infantili. Il ritorno simbolico agli
anni dell'infanzia consente alla persona di evitare l'avversità presente e di trattarla
come se non fosse ancora accaduta.* La regressione per Glover opera già dopo che sono
state depositate le tracce mnemoniche primordiali, e ogni qualvolta una persona soffre di
una disillusione, tende verso periodi precedenti della sua vita, che gli offrirono
esperienze più piacevoli, e verso tipi anteriori di soddisfazione che furono più
completi. E' tipica dei nevrotici coatti e delle nevrosi ossessive per Freud e Fine e
negli isterici per Fenichel. Per Musatti vi è sempre alla base e come fattore promovente
della regressione una rimozione. * La patologia non è determinata dalla profondità della
regressione ma piuttosto della sua natura irreversibile, dal conflitto che essa genera e
dalla sua interferenza con i processi di adattamento..., gli aspetti primitivi di una
funzione che era no stati messi sotto controllo e tenuti in disparte balzano in primo
piano. La questione della regressione ha assunto un' importanza particolare tra i
meccanismi di difesa a causa del I'interesse sempre maggiore legato agli stadi borderline
e psicotici.* E' utile ricordare che la regressione periodica oltre a comparire nel
comportamento normale, ha un' importanza essenziale per il mantenimento della salute
psichica. Tutti noi regrediamo ogni notte nel sonno..., inoltre è frequente nella
malattia, e molte volte il paziente abbandona la maggior parte delle attività e delle
responsabilità. *
Isolamento
Rimozione dell'emozione, ricordo del passato può
avere libero accesso alla coscienza mentre invece non diventa cosciente l'emozione.
Es.:non ricordare il disagio avuto da un avvenimento.* Gli impulsi vengono pertanto
sperimentati soltanto come idee estranee; non appartengono realmente alla persona, e
quest'ultima non li sente come reali.* L'isolamento dell'affetto è il meccanismo di
difesa implicito nella formazione dei pensieri ossessivi. Esso costituisce una seconda
linea di difesa chiamata in causa allor ché la rimozione non riesce più ad impedire che
una pulsione inconscia disconosciuta penetri nella consapevolezza .* Per Freud e Fenichel
è il meccanismo prevalente nelle nevrosi di coazione* e ossessive.* Pur discutendo di
fatti molto importanti il paziente rimane calmo, emozionandosi invece, in modo
incomprensibile, per fatti banali senza rendersi conto di aver spostato l'emozione.* Per
Fenichel, molti bambini cercano di risolvere i conflitti, isolando alcune sfere della loro
vita dalle altre, come la scuola dalla casa, o la vita sociale dai segreti della loro
solitudine... Interessanti note ci lascia Musatti nel Trattato, dove: ÒLa stessa tendenza
all'isolamento si manifesta, nei comportamenti motori della nevrosi ossessiva, ossia nelle
azioni ossessive. Spesse volte infatti l'azione ossessiva (che il soggetto compie come
espressione o come reazione ad un impulso) viene immediatamente seguita da una breve
pausa, in cui il soggetto si arresta dal fare e dall'osservare qualsiasi cosa. Isolando in
tal modo una sua impressione od un suo atto, il soggetto esprime simbolicamente la sua
tendenza a non lasciare che l'idea di una tale impressione ed atto venga in contatto
associativo con altri pensieri. E' come se questa sorta di vuoto, che diviene in tal modo
l'azione specifica del l'attività normale del soggetto, servisse a svalorizzare e ad
annullare l'azione, e insieme gli insiemi e gli impulsi dell'essere che vi sono
connessi." *
Somattizzazione
Consiste nel provocare primariamente un corto
circuito che coinvoglia per via neuro-umorale emozioni, pensieri o comportamenti su
funzioni fisiologiche: l'emozione e la perturbazione affettiva che dovrebbero comparire a
causa di un conflitto non sono vissute nella sfera psichica ed elaborate da questa, ma
immediatamente deviate sul corpo, e compaiono quindi disfunzioni che possono portare a
disturbi della psiche fisica, disturbi considerati funzionali attraverso la funzione del
sistema neuro vegetativo.* La comparsa quindi di un sistema fisico può essere considerato
come un meccanismo di di fesa che evita la sofferenza psicologica ed il conflitto.* Credo
che la somatizzazione sia di più facile osservazione oltre che in campo di medicina
psicosomatica anche in campo sportivo, poiché l'attività appunto ludico-sportiva si basa
essenzialmente sulla macchina-corpo e quindi una disfunzione "reale" o "non
reale" di tale macchina assume una grossa importanza per l'atleta.
Sublimazione
Questo è l'ultimo dei meccanismi di difesa messo
in luce da Anna Freud che appartiene per l'autrice Òpiuttosto allo studio delle
normalità che a quello delle nevrosiÓ come ribadirono Freud, Brenner ed altri. La
sublimazione o spostamento dello scopo istintuale è il modificare il gesto nella
direzione dell'accettabilità è dell'approvazione sociale.* Individuato da Sigmund Freud
nel 1905 la sublimazione era la controparte normale dei meccanismi di difesa.
Consisterebbe dunque nel fatto di indirizzare l'energia ora neutralizzata da una pulsione,
verso nuovi oggetti di un soddisfacimento non sessuale.* Oggi diremo piuttosto che il
termine sublimazione esprime un certo aspetto del funzionamento normale dell'Io. Nei
"Tre saggi..." scritti nel 1905 Freud la definisce nel seguente modo: " Il
proceso di sublimazione, nel quale agli eccitamenti eccessivi provenienti da alcuni fonti
della sessualità si apre il deflusso e l'utilizzazione in altri campi in modo che dalla
predisposizione, in sé pericolosa , risulta una non dispensabile intensificazione della
capacità di prestazione psichica"* Oggi si direbbe piuttosto che il termine
sublimazione esprime un certo aspetto del funzionamento normale dell'Io. * Per Schneider
la sublimazione può essere tanto un meccanismo di difesa quanto una funzione dell'Io. *
Gran parte del comportamento socialmente valido è basato sulla sublimazione, e in certa
misura lo sono anche comportamenti complessi e raffinati, quello dell'artista o dello
scienziato, almeno per quanto riguarda taluni aspetti della loro energia motivante.* Ove
venga visto come un meccanismo di difesa la sublimazione è il più completo, maturo,
efficace di tutti.* Fenichel è dello stesso avviso tanto che dice che difese riuscite
possono riunirsi sotto il titolo di sublimazione. Nel senso progressivo e positivo, la
sublimazione contribuisce enormemente alla stabilità dell'individuo, tanto che la crisi o
il crollo delle sublimazioni è un segnale clinico di imminente pericolo, indicando che
tutta quanta l'economia del le scariche libidiche è stata radicalmente disturbata. * Per
Anna Freud Òun bastone da passeggio, una divisa, un'arma-giocattolo di vario tipo sono
per il bambino, il simbolo della virilità. Anche le bambole, pur venendo impiegate in
giochi di ogni tipo servono a creare la funzione della maternità, mentre i trenini, le
macchine, le costruzioni, oltre che a relizzare i vari desideri e ad offrire possibilità
di sublimazione, servono a creare nella mente del bambino la piacevole fantasia che essi
possono dominare il mondoÓ. * I giochi quindi hanno grossa importanza per ÒallenareÓ il
concetto di sublimazione.
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