Scendiamo
increduli e ammutoliti, anche Battisti ora tace.
Giù, per la valle, affrontando le curve ,
dolcemente e lentamente, per non strappare in un
colpo l'anima che ci ha unito all'ambiente,
gustando la nostalgia che gradualmente ci
accarezza struggente. Non ci attendevamo nulla e
una manciata di minuti ha deliziato la giornata
e la nostra vita. Abbiamo avuto tutto; è
scomparsa la stanchezza del lungo viaggio e sono
sciolte le prime delusioni , illuminate dal
pallido sole che nonostante la nebbiolina
lattiginosa ci appare ora come una sorgente
calda.
Le
colline, in silenzio, si chiudono dietro di
noi
.
"Come
si chiama quel posto ?"
"Petrella Guidi. Segnalo subito su diario di
bordo. Non dobbiamo dimenticarla
"
"Ho finito l'inchiostro! Ma per questo nome
forse basta.".
Il
nostro pensiero è ora alle spalle e un'
attesa nuova si crea per vivere un po' la poesia
come un'attesa secondo Tonino Guerra : " L'
attesa è quella lunga corda che tiene
legato qualcuno a qualcun altro. Può
somigliare al filo dell'aquilone che lo senti
vivere nella mano e che ti assicura che quella
cosa lontana esiste anche se, per delle ragioni
segrete non può scendere.".
"Ci torniamo domani ?
vero papà
?"
Oggi
mia figlia ha conosciuto un poeta, senza
incontrarlo. Seguendo d'istinto il "suo"
coniglio con sguardo morbido di capretto. (che
dico ! erano guanti)
*
* * * * *
Pennabilli
ci accoglie mogi. Prima dal tabaccaio per le
cartoline e le cariche della stilografica: il
diario di bordo è restato vuoto, se non
per un nome appuntato con calligrafia incerta e
frettolosa, ma ci sono tante cose da scrivere.
Poi al bar per un cappuccino veloce e ancora in
un negozietto curioso quasi sulla piazza
principale: il Bosco dei Regali. Hanno una
delicata fantasia per i nomi in questi luoghi.
Vogliamo comprare almeno un pieghevole di
Pennabilli, ci siamo sempre fidati dei documenti
di internet, ma qualche bella fotografia ci
vuole.
"Come
mai da queste parti ?" ci chiede la signora che
ci accoglie premurosa e sorridente. " Come avete
saputo di Pennabilli?" Mentre Alice curiosa tra
oggetti e bamboline e io scelgo altre cartoline,
spiego che il caso mi ha condotto lì.
Meglio, una ricerca su internet per sapere dove
trovare i libri di Tonino Guerra, assolutamente
introvabili nelle librerie. Una ricerca che mi
ha portato nel bel sito della Moon a cui avevo
spedito una lettera per congratularmi. Attratto
dal sito ho poi deciso di fare una visita al
paese con la segreta speranza di incontrare
Tonino Guerra, così, per caso. Se
l'avessi incontrato mi sarebbe piaciuto
offrirgli una tazza di caffè e fare una
breve conversazione.
"Allora
le ha risposto Emanuele!.. la sede della Moon
è qui dietro.", interviene la giovane e
bionda figlia che ascoltava la nostra
conversazione. Le chiedo se è possibile
conoscere questo Emanuele, mi farebbe piacere
salutarlo di persona e lei telefona subito e lo
invita in negozio. "Arriverà, è un
bravo giovane, modesto e schivo", mi avvertono
"i complimenti lo intimidiranno.". Mentre Alice
traffica alla ricerca di un regalo per
sé, in un angolo dall' altra parte del
negozio, mi mostrano il tesoro. "Tonino è
un nostro amico. E' mio marito che gli ha fatto
comprare la casa qui a Pennabilli. E' una
persona straordinaria viene sempre in negozio,
peccato che ora sia in Grecia per un festival.
Noi abbiamo tutti i suoi libri. Sono difficili
da trovare ."
Consulto
i libri e chiedo un parere, non posso
acquistarli tutti con mio rammarico; quelli che
non comprerò saranno forse occasione e
scusa per tornare. Ci avviciniamo al tavolo che
fa da banco e presa una cartolina dalla mano di
Alice scrivo sul retro il nostro indirizzo.
"Senta,
visto che lei lo conosce bene e che vi
incontrate spesso, io le lascerei questa
cartolina. Se Guerra ci scriverà due
righe, se non incomodiamo troppo, io e mia
figlia ne saremmo molto contenti. Crede di
potermi fare questa cortesia ?" Annuisce e mi
assicura che lo farà: "Tonino risponde
sempre a tutti
" Gli occhi di Alice
scoppiano di contentezza. Non sa nulla del
poeta, ma intuisce dopo l'avventura di Buck che
l'attende qualcosa di magico e di importante: la
firma di un poeta, una persona unica.
Arriva
Emanuele, ricorda il nostro breve carteggio via
internet. E' proprio schivo. Ha 27 anni e cura
il sito nei ritagli di tempo, per passione. "Ma
non è merito mio" premette "fanno tutto i
programmi del computer. I testi sono
dell'azienda di soggiorno o estratti dai libri
di Tonino." . Capisco, ma non gli credo
naturalmente, il merito è solo suo, la
passione si vede a colpo d'occhio. "Del sito mi
ha incuriosito una mancanza" , dico , "
Nell'antologia dei libri di Guerra manca solo ad
uno un breve stralcio. Proprio dell' unico libro
che io sono riuscito a trovare nella mia
città: 'A Pechino fa la neve'.". Mi
confida che è il solo libro che non ha
letto, ma che rimedierà presto. Gli
prometto che spedirò i brani che mi hanno
più colpito, per incitarlo a completare
l'antologia, poi lui sceglierà.
Così si conversa per una mezz'oretta di
Pennabilii, di Tonino, e poi dopo aver saldato
il conto ci si saluta.
"Ma venite alla fine dell'anno" ci invita la
signora sull'uscio " faremo una grande festa in
piazza, ma non per festeggiare il 2000, solo per
stare assieme. Ci sarà Tonino e tanta
altra gente.".
Ci sto già pensando. Il fracasso degli
ultimi giorni del millennio mi intimoriscono,
forse qui sarà solo una semplice festa.
Allegra e senza frastuoni, priva di quell'ansia
di festeggiare e di divertirsi a tutti i costi
che rende la vita ancor più infelice.
"Forse verrò...", rispondo.
Riattraversiamo
la piazza ascoltando l' interminabile brusio
dell'acqua che lascia le bocche della fontana,
unica presenza viva nella sera inoltrata. Ora
cerchiamo l'albergo che ci hanno raccomandato al
negozio: "Il Poggetto". Alice sembra triste.
"Papà mi dispiace che la cartolina sia
indirizzata a me, ci tenevi tanto a conoscere
quel Poeta! Quando arriverà te la
darò, è anche tua ."
segue...