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SUISEKI   Il termine suiseki indica delle piccole pietre, formatesi naturalmente, ammirate per la loro bellezza e per la capacità di evocare scene naturali od oggetti strettamente associati alla natura. Tra i tipi più popolari di suiseki (pronunciato come italiano ma con entrambe le "S" sorde come in "rosso") vi sono quelli che sembrano suggerire una lontana montagna(fig. 1), una cascata, una capanna dal tetto di paglia o un animale. Si crede che l'arte dei suiseki abbia avuto origine in Cina circa duemila anni fa; piccole pietre di gran bellezza naturale erano poste su stands che dovevano rappresentare isole e montagne leggendarie associate a credenze buddiste o taoiste. Nel sesto secolo d.C., emissari dal continente asiatico portarono un certo numero di queste pietre in Giappone. I giapponesi modificarono quest'arte in base alla propria sensibilità e continuano a praticarla ancora oggi.

I suiseki sono generalmente esposti su un basamento di legno intagliato o in vassoi poco profondi. Quando l'esposizione ha un carattere più formale, i suiseki sono spesso accompagnati da bonsai alberelli nani che sono fatti crescere con tecniche particolari in modo da far loro assumere forme affascinanti. Il termine suiseki significa letteralmente "pietra d'acqua" (sui = acqua; seki = pietra o pietre) (in giapponese non vi è, tranne in pochissimi casi, alcuna distinzione tra singolare e plurale) (Fig. 1) - Realizzato da Peloso Dino

Ciò deriva dall'antico uso di creare paesaggi in miniatura in vassoi colmi d'acqua) e dall'associazione tra i suiseki e i dipinti orientali raffiguranti paesaggi montani e lacustri. Prima del periodo Meiji (1868-1912) per descrivere le pietre "paesaggio in miniatura" si faceva ricorso ad una varietà di termini, tra cui bonseki, bonzan, chinseki, kaiseki e daiseiki. Verso la fine del diciannovesimo secolo, in ogni modo, l'uso del termine suiseki si era ormai affermato saldamente nell'ambiente dei collezionisti giapponesi, cosicché finì per soppiantare tutti gli altri.

In Giappone la popolarità dei suiseki è grandemente aumentata negli ultimi trent'anni. Sono stati scritti molti libri (in giapponese) sull'argomento, e in quasi tutte le grandi città del Giappone si tengono mostre annuali dedicate ai suiseki. I collezionisti vagano per le campagne in cerca d'esemplari d'alta qualità, che in certi casi possono valere migliaia di dollari.

Nel corso degli ultimi dieci anni un numero crescente di non giapponesi (soprattutto occidentali appassionati di bonsai e di questi paesaggi in miniatura) hanno scoperto la speciale bellezza dei suiseki. Questi nuovi collezionisti accettano, come i loro colleghi giapponesi, la sfida costituita dalla ricerca dei suiseki tra migliaia dì pietre comuni, e ne condividono l'entusiasmo che procura il ritrovamento dì un esemplare che sarà ammirato per generazioni e generazioni.