La
strage di Acteal, in Messico, del 22 dicembre 1997 è solo l'ultimo
atto di un gioco sporco portato
avanti dallo stato messicano, dopo la violazione di ogni accordo
fatto
in passato con gli zapatisti, dopo la progressiva militarizzazione
del
Chiapas, l'espulsione di volontari stranieri e l'appoggio agli
squadroni
della morte locali.
Tutto
è iniziato 4 anni fa, il 1° gennaio, con l'insurrezione zapatista.
Tutto
è iniziato 500 anni fa, con la conquista dell'America ed il genocidio
degli
Indios e lo sfruttamento incontrollato e distruttivo del continente
da
parte degli europei; del nascente capitalismo europeo avido, come
sempre,
di risorse umane e materiali, per poter crescere.
Una
fame che da allora è sempre più diventata grande, portando
allo sterminio
di milioni di uomini in Messico, come in tutto il mondo.
Una
logica di dominio, quella capitalista, che rende uguali fra loro gli
zapatisti
con i curdi, gli albanesi con i disoccupati, con i poveri del
Nord
e del sud del mondo, vittime tutte del neoliberismo imperante.
Il
Chiapas è ovunque quindi, e l'atto di ribellione degli zapatisti
è un esempio
per la lotta della comunità degli sfruttati e un monito contro ogni
forma
di potere, politico ed economico. Compagni della stessa schiavitù,
compagni
della stessa lotta, la solidarietà che possiamo e dobbiamo
esprimere
verso gli indios del Chiapas è quella che da sempre unisce
nell'azione
tutti gli sfruttati: la solidarietà di classe.
In
questo, quindi, la nostra controparte non è solo un'ambasciata o
un consolato
messicano, ma ogni istituzione italiana, locale e nazionale, che
dietro
una malcelata maschera di democrazia e di solidarietà pietista,
nasconde
la stessa logica di dominio di classe, quella borghese, di ogni
stato.
Del resto cosa possiamo aspettarci da un governo, quello italiano,
che
butta a mare gli Albanesi, che tratta i Kurdi come merce di scambio con
la
Germania, che chiude le frontiere ai disperati del Sud del mondo, che
rende
sempre più precarie le condizioni di vita dei lavoratori italiani?
Come
può il governo italiano solidarizzare con gli zapatisti che aprono
ospedali,
mentre questo li fa chiudere? Come
può il governo italiano solidarizzare con chi denuncia una politica
economica,
quella messicana, di adesione al NAFTA, che è la stessa cosa del
trattato
europeo di Maastricht?
Quella
zapatista è una speranza che dobbiamo difendere e far crescere
contro
quanti la vogliono annientare. Le incursioni e le stragi servono a
isolare
le opposizioni e le speranze: anche in Italia la strategia della
tensione
è servita a far arretrare le lotte e le conquiste dei lavoratori.
Ecco
perchè non ci si deve appellare a istituzioni o governi, ma ai lavoratori,
ai
disoccupati, agli emarginati, fuori dal quadro istituzionale,
rilanciando
la validità, la freschezza e la consapevolezza della concezione
e
della pratica libertaria del movimento zapatista e delle sue avanzate
forme
di autogestione e di democrazia diretta.
Tutti
con il Chiapas.
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[da
un volantino per la manifestazione romana del 24 gennaio 1998]
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Foto di Frida Hartz
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L'appello
definitivo, i promotori della manifestazione romana
Il
22 dicembre scorso 45 bambini, donne, uomini indigeni messicani del
Chiapas
sono stati uccisi dalle bande paramilitari affiliate al Partito
Rivoluzionario
Istituzionale del Presidente Zedillo. Il massacro ha
suscitato
un'ondata di proteste e di esecrazione che tuttavia non basta.
L'accerchiamento
delle comunità indigene da parte dell'esercito, la
ricerca
dello scontro frontale con l'Ezln e il tentativo di catturare i
suoi
aderenti, richiedono che la mobilitazione continui e si
intensifichi.
Perciò chiediamo a singoli, gruppi, associazioni politiche
e
sociali di promuovere una Manifestazione Nazionale a Roma il giorno 24
gennaio
1998, con la quale:
DENUNCIARE
la pratica del massacro di popolazioni civili come strategia
politico
militare che in America Latina è una costante storica che da
più
di 500 anni colpisce le popolazioni indigene.
DENUNCIARE
l'inasprimento di una sporca guerra che avviene
nell'indifferenza
delle istituzioni internazionali e con l'avvallo dei
governi
dell'Unione Europea che ha appena siglato un accordo commerciale
con
il Governo messicano.
ESPRIMERE
la nostra solidarietà alle comunità indigene, all'Ezln,
colpito
da una campagna militare e politica che ha come obiettivo il suo
annientamento
e al Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale.
CHIEDERE
la smilitarizzazione del territorio messicano ed il rispetto
dell'autonomia
e delle istanze di autogoverno espresse dalle comunità
indigene.
CHIEDERE
al Governo messicano di consentire l’ingresso nel paese di un
commissione
internazionale di giuristi al fine di indagare sul massacro
di
Acteal.
ESIGERE
dal Parlamento e dal Governo italiano la sospensione della
ratifica
degli accordi commerciali siglati l'8 dicembre fra Unione
Europea
e il Messico ed un'iniziativa politica a livello europeo che
vada
nella stessa direzione.
ESIGERE
che la ratifica che gli accordi commerciali sia vincolata
all'attuazione
dei patti siglati fra l'Ezln e il governo messicano a San
Andres.
In
tutto il mondo il Neoliberismo rappresenta la negazione dei diritti
fondamentali
riducendoli a merce. Il bisogno e la necessità di
solidarizzare
con la lotta del Chiapas sono gli stessi che ci spingono a
lottare
in Italia e in Europa quando subiamo gli stessi attacchi
con
i tagli alla spesa pubblica, le privatizzazioni, la precarizzazione
del
lavoro, la disoccupazione.
Per
questo siamo a fianco di tutti i popoli che si ribellano al
Neoliberismo,
per creare percorsi collettivi di lotta al capitalismo e
di
liberazione.
COMITATO
PROMOTORE:
Ad
alta voce - collettivo femminista di Bologna
Alternativa
verde e solidale
Angelini
Giuseppe ex deputato del p.c.i. Pesaro
Arci
Servizio civile
Arcimentromondo
di Milano
Assemblea
nazionale per l'autonomia di classe
Associazione
città solidale di Pavia
Associazione
culturale Libreria Lucignolo - Pesaro
Associazione
culturale Punto Rosso di Fermo
Associazione
donne in genere di Roma
Associazione
lavoratori pinerolesi
Associazione
e periodico 'Lavorare stanca' di Ravenna
Associazione
nazionale 'Yabasta'
Associazione
Ya basta di Milano, Varese, Imperia , Chiasso, Castano
Primo
(Pv)
Associazione
Greenwich di Bari
Associazione
Telematica Malcolm X
Baba
Jaga collettivo femminista di Milano
Bollettino
di informazione antimperialista di Milano, Firenze e Roma
Cascina
Novella di Milano
Centro
di comunicazione autogestito di Cremona
Centro
di comunicazione antagonista 13 marzo di Ravenna
Centro
documentazione 'Senza pazienza' di Torino
Centro
sociale autogestito Inmensa di Bolzaneto (Ge)
Centro
sociale autogestito Oltrefrontiera di Pesaro
Centro
sociale Coppola rossa di Adelfa ( Ba)
Centro
sociale 'Garibaldi' di Milano
Centro
sociale Magliana di Roma
Centro
sociale Luogomotore di Tivoli
Centro
sociale occupato autogestito 'Leoncavallo' di Milano
Centro
sociale autogestito 'Vittoria' di Milano
Centro
sociale Gastone Dordoni di Cremona
Centro
sociale Murazzi di Torino
Centro
sociale Askatasuna di Torino
Chiapanechi
romani
Cipal
(Collettivo internazionalista per l'America Latina)
Cipec
casa dei diritti di MIlano
Circolo
culturale Paolo Volponi
Circolo
libertario 'Luigi Fabbri' di Iesi
Circolo
politico culturale 'Punto Rosso ' di Milano
Circolo
Pro San Benedetto del Tronto
Collettivo
comunista alto Canavese
Cobas
coordinamento nazionale
Cobas
telecomunicazioni Roma e Chiapanechi della Telecom
Collettivo
Fionda rossa di Milano e provincia
Collettivo
internazionalista di Torino
Collettivo
Iqbal Masih
Collettivo
Spartakus di Vicenza
Collettivo
Chiapas di Rimini
Collettivo
Chiapas di Torino
Collettivo
su la testa
Collettivo
di lotta di lettere e filosofia di Bari
Comitato
Euskadi di Bari
Comitato
internazionalista Ernesto Che Guevara di Bologna
Comitato
di solidarietà con i popoli dell'America latina 'Carlos Fonseca'
di Roma
Comitato
Kurdistan di Bari
Comitato
Maribel
Consolato
Ribelle del Messico di Brescia
Consolato
Ribelle del Messico di Firenze
Convenzione
per l'alternativa di Milano
Coordinamento
antagonista pugliese
Coordinamento
internazionalista Durito
Coordinamento
italiano dei comitati di solidarietà con i popoli del
Guatemala
di Siracusa, Roma, Napoli,
Pescara, L’Aquila, Lucca, Ancona, Bologna,
Torino, Venezia, Belluno
Coordinamento
milanese di sostegno alla lotta zapatista
Coordinamento
pace di Cinisello Balsamo
Coordinamento
toscano di sostegno alla lotta zapatista
Coordinamento
veneto per l'umanità e contro il Neoliberismo
Correo
2000 (dal Messico)
Corto
Circuito di Roma
Csoa
'Officina 99 di Napoli
Csoa
' La talpa e l'orologio’ di Imperia
Donne
contro la guerra di Brescia
Ernesto
e le formiche rosse di Laveno
Federazione
provinciale di Pesaro e Urbino di Rifondazione Comunista
Forte
Prenestino di Roma
Forum
delle associazioni contro il Neoliberismo di Milano
Forum
delle donne San Benedetto del Tronto
Giovani
comunisti e comuniste di Nemoli (Potenza)
Giovani
comunisti della federazione di Pesaro e Urbino
Giovani
verdi di Bari
Gnisci
Armando, docente di letterature comparate alla Sapienza di Roma
Gruppo
anarchico Gaetano Bresci di Porto Recanati
Gruppo
catanesi di appoggio alla lotta zapatista
Il
porto
Kabawil
collettivo di solidarietà con i popoli del Guatemala di Venezia
Kollettivo
Estrella roja di Cesena
Laboratorio
occupato SKA di Napoli
Magazzino
Rosa Luxemburg di Roma
Ottavo
Kilometro di Ancona
Radio
Città aperta
RASC
( Rete autonoma studentesca) di Milano
RdB,
Cub, Cobas, Usi, di Bari
Rivista
'Bandiera Rossa'
Servizio
Civile Internazionale di Milano
Servizio
Civile internazionale nazionale
Sin
Cobas
Sin
Verguenza di Bologna
Socialismo
Rivoluzionario
Socialismo
rivoluzionario di Bari
Tactical
Media Crew
Uiso
comitato piceno
Verdi
alternativi
Villaggio
globale di Roma
Vittorio
Emanuele occupato di Ostia (Roma) |