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![]() Nel giugno 1847 Verdi, accompagnato da Muzio, partì per Londra dove avrebbe dovuto portare a termine e sovrintendere alla successiva messa in scena dei Masnadieri. Muzio lo precedette nella capitale britannica e Verdi sostò a Parigi, per incontrarvi Giuseppina Strepponi: i loro rapporti erano divenuti sempre più stretti e si tramuteranno rapidamente in un profondo sentimento, in un legame amoroso che li unirà indissolubilmente. A Londra, l’opera I masnadieri venne rappresentata il 22 luglio, alla presenza della famiglia reale. Il successo di Verdi fu più mondano che artistico e il libretto dell’opera, tratto da Schiller e scritto per Verdi da Andrea Maffei, fu giudicato privo di realismo, carente sia per la qualità dei versi, sia per il taglio scenico. Anche l’impresario Lumley sollevò qualche critica, rivolta anzitutto al testo dell’opera: il commento di Verdi fu però: Durante il soggiorno londinese, inoltre, Verdi conobbe Giuseppe Mazzini. In quel periodo, in tutta Europa, i regimi autoritari stavano cedendo parte dei loro poteri assolutistici per effetto delle pressioni esercitate da moti popolari, e concedevano alcune libertà costituzionali ai cittadini. Verdi ebbe modo, nel corso dell’incontro con Giuseppe Mazzini, di esporre all’esule le proprie convinzioni sulla situazione politica europea, e italiana in particolare, e di dichiarargli quanto condividesse le sue idee repubblicane. Dopo I masnadieri Verdi tornò a Parigi: vi rimase in maniera pressoché continua dal 1847 al 1849, dando avvio alla convivenza con la Strepponi. Scrisse, in questo periodo, alla contessa Appiani: ![]() Nel febbraio 1849, in Italia, venne proclamata la Repubblica Romana, retta da Mazzini, Saffi e Armellini: cadde nei primi giorni di luglio, dopo l’ultima difesa sostenuta dai garibaldini, contro i quali ebbero la meglio i francesi sbarcati a Civitavecchia con l’intento di ristabilire il potere temporale del papa – Pio IX si era rifugiato nel frattempo a Gaeta. L’intervento francese fu uno dei motivi che spinsero Verdi a lasciare Parigi nell’estate del 1849.
Al suo rientro in Italia, Verdi andò a Busseto per soggiornarvi e condusse con sé Giuseppina Strepponi: fu uno scandalo per i concittadini di Verdi, che lo considerarono ingrato e non riuscirono ad accettare che il compositore convivesse, nientemeno che nella città nella quale aveva conosciuto e sposato Margherita Barezzi, con un’altra donna. In quei giorni, con imprevedibile ironia, il maestro scrisse alla contessa Appiani: ____________________ (17) Dopo gli scontri già
avvenuti a Vienna, a Milano, nelle cinque giornate (18-23 marzo 1848) che
poi passarono alla storia come l'avvio del processo che via via coinvolgerà
altre realtà cittadine e condurrà alla conquista dell'indipendenza
e, in seguito, alla proclamazione dell'unità d'Italia, si attuò
la ribellione dei cittadini contro l'occupazione e la dominazione austriaca:
il generale Radetzky e le sue truppe furono cacciati dalla città.
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