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G8 Genova 2001

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Carlo Giuliani, ragazzo

Carlo Giuliani, il ricordo degli amici

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irruzione notturna alla scuola Diaz

la vergogna di Bolzaneto

l'omertà televisiva



L'omertà televisiva

In tv programmi ordinari: talk show della domenica mattina. Su Primocanale, la rete locale che ha seguìto in diretta ora per ora il vertice e gli scontri, servizi eccellenti, in questo momento ci sono le immagini della manifestazione di ieri, poi l'annuncio della conferenza stampa dei Grandi: faranno la foto di gruppo, tra poco, e ripartiranno, annuncia lo speaker. Magari le immagini della Diaz sono andate in onda stanotte, e le mandano in replica più tardi. Di sicuro saranno in apertura dei telegiornali dell'una. Nelle redazioni centrali dei giornali cominciano le riunioni del mattino: vediamo un po', cosa c'è per il giornale di oggi. Voci tranquille, leggermente scettiche, al telefono: «Come un'irruzione? In che senso massacro? Massacro è una parola grossa, ragazzi. Non vi sarete mica fatti suggestionare, voi li a Genova?».

«Per la prima volta in vita mia ho avuto paura che non mi credessero. Io sono un medico, sono abituato a misurare le parole e a dire solo quello che serve. Caso mai una parola di meno, mai una di più. Non mi era mai successo di vedere una scena come quella, starci in mezzo, viverla, poi tornare a casa, svegliarmi la mattina e avere la sensazione di non essere creduto. È spaventoso, davvero. Non sai cosa fare, come reagire. Sei impreparato. Ti sembra uno scherzo, pensi: adesso finisce, è un momento, ora tutti se ne accorgono. Invece non finisce e tu resti li così e non sai più cosa dire. Ho pensato a Primo Levi. Davvero, mi sono ricordato all'improvviso di libri letti tantissimi anni fa: non ti crederanno, e quelli che c'erano dimenticheranno. Diceva così, se non mi sbaglio». Massimo Costantini, medico in servizio sabato notte alla scuola Diaz.

C'è Internet, per fortuna. I satelliti i cavi le fibre ottiche. La rete mondiale, la globalizzazione: eccola. Le immagini della notte alla Diaz arrivano dalla Cnn, dalla tv tedesca, da quella inglese. Le agenzie di stampa straniere descrivono quel che le immagini mostrano. Anche quelle italiane, adesso sì. «Perquisizione alla scuola Diaz: sta bene l'agente ferito». Il testo spiega che non era proprio ferito, l'agente: era stato aggredito con un coltello da campeggio, ma aveva delle protezioni rigide sul corpo. Perciò non si è ferito, sta bene. Invece ci sono altri 60 feriti, 3 dei quali in prognosi riservata. Sono 60 dei 93 manifestanti arrestati, nella scuola. 93 arresti su 96 persone presenti al momento della perquisizione. Il giudice per le indagini preliminari stamattina esamina i motivi degli arresti: 90 li giudicherà illegittimi. Darà disposizione che quelle persone siano rimesse in libertà. Purtroppo molti di loro non possono essere rimessi in libertà. Sono in ospedale.