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I miei viaggi in autostop

    Comincio' nel 1988 in Febbraio, facevo il secondo anno di Giurisprudenza a Bologna, quando il mio amico Pierfrancesco mi chiese di accompagnarlo a Roma a vedere una mostra di quadri di Van Gogh. Fu entusiasmante e allora decidemmo un mese dopo di andare a Lione per visitare una sua ex fiamma. Anche questo viaggio fu un successo; a Giugno, da solo, andai a Dusseldorf a vedere Italia - Germania degli europei di calcio.
    Un mese dopo invece sono partito con Francesco, un' altro scoppiato conosciuto in facolta', per l' Olanda e il Belgio.
    Ritorno in Olanda (partito ore 6 da Bologna arrivo in Olanda in serata) in novembre ospite di un tipo conosciuto in agosto in Grecia a Corfu'.
    L' estate del 1989, in giugno, avevo radunato tre amici per andare in costa azzurra, mentre in Luglio la destinazione fu l' Istria.
    Di ritorno proposi agli amici di andare in Agosto insieme in gran Bretagna e Irlanda. Tutti d' accordo, tranne qualche giorno prima della partenza gran bidone e grande delusione.
    Sono partito da solo. Sarebbe stato l' inizio di una vita di viaggi solitari o quasi.
    Nel 90' in Febbraio litigo con una vecchia morosa e subito dopo, anziche' tornare a casa, vado al casello di Borgopanigale, senza bagagli e con pochi soldi. Dopo 24 ero a Madrid.
    Come finisce questa carriera da autostoppista ? In Norvegia a Capo Nord, naturalmente. In 53 ore sono arrivato li'.

Consigli per chi vorrebbe andare in autostop all' estero (dovendo percorrere almeno 1000 km)

    A che ora partire Alle ore 6 del mattino e' pieno di uomini d' affari, rappresentati e commercianti. L' ora migliore
    Dove mettersi Premesso che so perfettamente che l' autostop in autostrada e' vietato e che non voglio incitare nessuno a delinquere, il posto migliore in Italia e' il casello autostradale. Io raggiungevo sempre il casello di Bologna Borgopanigale con la mia vecchia 127, che abbandonavo sulla via Emilia. Mi fermavo dove gli autisti si fermano a prendere il biglietto per domandare dove andassero. L' importante e' avere un contatto diretto e ravvicinato con gli autisti.
    Sconsiglio a tutti di mettersi col pollice spianato a 20 metri dal casello: le persone o non vi vedono, o non hanno il tempo di valutare se siete persone affidabili (ed hanno perfettamente ragione).
    Dico questo in base alle chiacchierate con la gente che mi ha preso: alcuni dicevano che parlavo un corretto italiano, altri che avevo un aspetto sobrio. Certamente avere i capelli corti e sembrare un militare aiuta.

    Selezionate chi vi da' un passaggio !!

    Se siete in autostrada in un' ora del giorno o in un posto con molto traffico che senso ha farsi caricare da una auto di piccolissima cilindrata o da una persona che indubbimante non oltrepassera' i 90 km orari. Volete metterci tre giorni per arrivare a destinazione ?
    Se c' e' molto traffico aspettate di trovare una persona che debba percorrere almeno 200 km, salite solo su auto di grossa cilindrata visto che queste auto abbondano in autostrada. Altrimenti se accettate di salire su un auto che potra' accompagnarvi per 20 km dopo 20 minuti siete di nuovo in cerca e magari anziche' a Verona vi scarica a Nogarole Rocca o altri caselli deserti.
    Per esempio se andate verso il Brennero da bologna e' opportuno prendere un' auto che vada almeno a Verona, perche' a Verona troverete facimente l' aggancio per il Brennero. La regola percio' e' questa: fatevi lasciare in un posto trafficato, anche se l' autista vi porterebbe 20 km piu' avanti lasciandovi pero' in un posto deserto.
    Piuttosto che farvi lasciare in un casello deserto fatevi lasciare in un autogrill.

    Di notte

    In genere non mi fermavo a dormire, perche' da buon studente avevo pochi soldi e poco tempo. Anzi mi fermavo a dormire su un camion che avrebbe viaggiato tutta la notte, e in genere la mattina dopo ero arrivato a destinazione. A dire il vero i camionisti cercano compagnia e percio' ho spesso chiacchierato con loro tutta la notte anche se crollavo dal sonno. Dormivo approfittando delle loro lunghissime soste in dogana. Sono grato a tutti i camionisti perche' e' probabile che senza di loro non sarei arrivato da nessuna parte.
    Non e' impossibile trovare il passaggio di un auto anche di notte. Di giorno i camion vanno evitati se non volere viaggiare a 60 km orari.
 
 

    In Francia

    Il posto migliore e' fermarsi ai "peage", barriere che si trovano in autostrada ogni 50 km circa per il pagamento del pedaggio.
    Vale la stessa regola di mettersi esattamente dove gli autisti si fermano (in questo caso per pagare).
    Imparate a memoria la targa (cioe' il numero del dipartimento) del posto dove andate, ad esempio Parigi e' il 75.
se andate a Parigi via monte Bianco aspettate finche' trovate un' auto diretta almeno a Parigi o dintorni di Lione perche' altrimenti rischiate di farvi scaricare in un villaggio sperduto.
    In molte zone della Francia alle 20 c'e' il coprifuoco autostradale, percio' cominciate ad adocchiare un camion.

    In Germania

    Non ci sono caselli percio' occorre mettersi in autogrill. Tutti viaggiano a velocita' folli pero' guidano con attenzione, e percio' non mi e' sembrato pericoloso. Anche qui bisogna imparare qualche targa ed avere un po' in mente dove sono dislocate le citta' principali, perche' dovete capire sempre dove e' diretto un autista che vuole offrirvi un passaggio.
    E' il paese piu' facile per viaggiare in autostop perche' c' e' un gran traffico ad ogni ora.
    Vi stupirete per come di possa arrivare da sud a nord del paese in poche ore.

    In Spagna

    Come in Italia

    Il ritorno in Italia

    Qualche volta ho trovato un italiano che mi ha portato fin quasi a casa.
    Il segreto e' questo: non dite subito che andate direttamente in Italia, altrimente mettete in imbarazzo una persona che, quando gli chiedete un passaggio per l' Italia, pensa di dovervi avere affianco per 10 ore; spesso non ne ha voglia e rifiutera' di darvi il passaggio. Meglio dire, se siete a Parigi, se vi porta fino a Lione. Se familiarizzate (come sempre accade) vi chiedera' di accompagnarvi in Italia.
    Al ritorno si e' sempre un po' stanchi e trasandati, ma voi non potete permettervelo se non volete raddoppiare i tempi.