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Ciao, sono Angela, 
l'autrice di questa homepage...
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        « ... A volte, con una sensazione quasi di gelo e di raccapriccio, io mi domando quale sarebbe stata, poi, in seguito, la mia esistenza, se (per qualche degenerazione culturale o per qualche gioco sadico della sorte) io avessi seguitato a ignorare per sempre, fino alla fine, Wolfgang Amadeus Mozart. Ahi, come sarei cresciuta male! Quale personaggio ridicolo, insensato, ignorante e deforme io sarei stata! Davvero quel poco di civiltà che ho imparato da quando vivo, io, in massima parte, l'ho imparato da Wolfgang Amadeus Mozart... » 
                                                                            (ELSA MORANTE)
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Sono nata, vivo e lavoro a Milano. 
Mi occupo di libri, faccio parte dell'ampia schiera dei collaboratori esterni delle aziende editoriali (dalla revisione dei manoscritti alla composizione elettronica dei testi, dalla revisione delle bozze all'impaginazione...). Naturalmente si tratta di lavoro non continuativo, che mi lascia sufficiente spazio (chiamiamolo così) per coltivare alcuni interessi: la lettura, con un grande amore per la poesia, ma anche per i libri di contenuto politico e storico; la buona musica, senza distinzione di generi, ma con una predilezione particolare per il genio di Johann Sebastian Bach; le arti figurative, per le quali mi piace andare "oltre la superficie", sapere cioè quale sia stata la genesi delle opere che ammiro nei musei e nelle gallerie e conoscere il più possibile sull'esistenza spesso durissima dei loro autori.
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Da bambina, il mio sogno era quello di far parte di una famiglia patriarcale, sull'esempio di quelle che si incontravano all'inizio del Novecento nelle campagne italiane, soprattutto nel bellissimo Sud d'Italia. Ne avevo letto, l'avevo anche vista rappresentata nei film, e l'idea mi garbava... Ma mi dicono che non esistano più (né le famiglie né le campagne).
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Ho un figlio, Lorenzo, di cui sono molto orgogliosa. Dopo aver studiato chimica, si è lasciato "corrompere" dalle "libresche" passioni materne e si dedica oggi all'editoria, oltre che al suo magnifico terrazzo fiorito e alla sua deliziosa e sensibile compagna, Paola.
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Sono di carattere allegro anche se non spensierato e sto molto volentieri in compagnia degli amici, anche se spesso mi piace avere momenti "solitari" nei quali meditare e riflettere sui tanti problemi che, da sempre, affliggono me e tutti gli altri esseri umani. Apprezzo immensamente le vere e profonde amicizie e considero preziosi la fiducia, la lealtà e l'affetto degli amici.
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Mi interesso attivamente di politica. Voto a sinistra, quella del Prc, ma a Bertinotti e Cossutta preferisco ancora, tutto sommato, Antonio Gramsci.
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Il mio quotidiano preferito è "il manifesto"; qualche volta leggo anche "la Repubblica". Per principio, non acquisto i cosiddetti settimanali femminili, né leggo libri di collane "rosa". Sempre più raramente compro "L'Espresso", specie da quando fornisce il periodico come appendice alle videocassette. Apprezzo molto le pubblicazioni di satira politica, anche se pare siano pressoché sparite dalla circolazione.


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 Tutti allegri bisogna stare,
ché il nostro piangere fa male al re,
fa male al ricco e all'imperatore,
si senton tristi se noi piangiam. 
                                        (DARIO FO
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Sono tra coloro che hanno applaudito per il Nobel a Dario Fo, non solo perché mi diverte e mi fa riflettere il suo teatro - e, ovviamente, non perché mezza Italia si è scandalizzata, da Carlo Bo a Montefoschi a Carmelo Bene per finire con un'ampia schiera di critici letterari - ma per ciò che più prepotentemente si percepisce nei suoi testi: la grande passione per gli esseri umani, per le donne intese proprio come donne, per le zinne delle donne, i ogi delle donne, e i lavri, i cavei, per il vino, per la vita, per quel pover crist del fiol de Deo, che è sì il fiol de Deo de lu', ma è anche e soprattutto un giovane smunto e bello, con la faccia malinconica, per non parlare della grande tenerezza che viene fuori quando Fo parla di quela bela dona de la Madona, che sa che suo figlio è il Salvatore di tutti gli uomini eppure lo tratta come un qualsiasi figlio, che da piccolo ha avuto le bolle per la varicella e ha sofferto per i denti che spuntavano. Considero inoltre la decisione di coloro che hanno deciso di assegnare il Nobel a Dario Fo una scelta coraggiosa, perché punta sulla letteratura come cosa viva, ancora capace di appassionare e divertire il pubblico e di incidere criticamente sulla realtà politica e sociale. Insomma molto meglio le geniali buffonate del "giullare" Fo degli algidi e rarefatti versi scovati in qualche scaffale polveroso della sepolcrale biblioteca dell'Alta Letteratura.
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Tra i libri che certamente hanno contribuito alla mia formazione vi sono L'idiota e Il giocatore di Dostoevskij, I racconti di Cechov, La coscienza di Zeno di Svevo, Madame Bovary di Flaubert, Gli indifferenti di Moravia, Teorema e Petrolio di Pasolini, La storia di Elsa Morante, Palomar di Italo Calvino, Io, Franco di Manuel Vázquez Montalbán, il Decameron di Giovanni Boccaccio; inoltre, un gran numero di saggi e di documenti socio-politici, tra cui, in particolare, Passato e presente, Il materialismo storico, Gli intellettuali e le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci; e la poesia, soprattutto quella di Franco Fortini, di Pier Paolo Pasolini, di Pablo Neruda, Prévert, Lorca, Montale, Pessoa... Continuo a essere un'assidua lettrice: prediligo i volumi di poesie, che leggo e rileggo con un  piacere e un'emozione sempre rinnovati, ma non trascuro la narrativa: negli ultimi tempi ho letto soprattutto Pennac e Vázquez Montalbán, che rimane l'autore contemporaneo che preferisco. 
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I film (e i registi) che piacciono di più? Tempi moderni e Il grande dittatore di Chaplin, veri, insuperati capolavori di tutti i tempi;  La dolce vita e Roma di Fellini, Roma città aperta di Rossellini, Zelig e Manhattan di Woody Allen, Ecce bombo di Nanni Moretti, Novecento e L'ultimo imperatore di Bertolucci, Il Vangelo secondo Matteo, Accattone e Teorema di Pier Paolo Pasolini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Fronte del porto di Kazan; tra i piu' recenti, Terra e liberta' di Ken Loach, La vita è bella di Benigni. Poi, molti altri, tra cui i film di Truffaut, di Sergio Leone, di Hitchcock, di Stanley Kubrick... In particolare di François Truffaut e di Nanni Moretti parlo in un'altra mia pagina web che ti invito a visitare e che contiene anche altre proposte sulla musica, la satira, i bambini...
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Amo la musica, tutta la buona musica - e per "buona" intendo quella che abbia dei contenuti, all'interno della quale si intraveda un minimo di architettura, di ispirazione; quella in cui l'autore abbia espresso un'idea, una sensazione, un'emozione. Ascolto molta musica, da quella antica a quella dei più recenti compositori e sperimentatori: e così può darmi piacere ascoltare una Messa di Palestrina, una Danza rinascimentale, un Concerto di Vivaldi, un Intermezzo di Brahms, una canzone dei Beatles, di Mina, di Lucio Dalla, un brano di Miles Davis o di Nat King Cole, una composizione di Schönberg, di Nono o di Stockhausen oppure un'intera opera di Verdi. Se proprio devo confessare le mie preferenze, ebbene esse vanno anzitutto alla musica di J.S. Bach (in particolare ai Concerti brandeburghesi, alle Passioni e poi alle Partite per tastiera, al Clavicembalo ben temperato, alle Variazioni Goldberg, all'Arte della fuga...), poi a quella di Beethoven (Sonate per pianoforte, Sinfonie (in particolare la Terza, la Settima e la Nona), Concerti per pianoforte e quel gioiello che è il Concerto per violino). Tra le preferite vi sono poi molte composizioni di Schubert, Schumann, Chopin, Brahms e Shostakovich. No, non ho escluso Wolfgang Amadeus Mozart: certo che la sua musica, tutta la sua musica, è tra quelle che più adoro! Ma, per Mozart, il mio amore va oltre la musica e riguarda anche la sua persona, con le sue grandezze e le sue debolezze, con la sua mitezza e le sue contraddizioni, con la sua allegria e la sua disperazione: non mi do pace, a olte duecento anni dalla sua scomparsa, che sia morto in miseria, tanto da essere sepolto in una fossa comune, e non dimentico mai, ogni 27 di gennaio, di brindare alla sua nascita: quest'anno è stato il suo duecentoquarantaquattresimo compleanno e a me Mozart pare sempre quel ragazzo che non è riuscito mai a superare le sue crisi adolescenziali. Che cosa mi piace di più di Mozart? Beh, è un bel problema scegliere...: Don Giovanni, Il flauto magico, i Concerti per pianoforte K 466, 467, 491, l'Ave Verum, il Requiem...

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Quando tutto pare andare storto, oppure provo qualche dispiacere; quando il lavoro scarseggia e contemporaneamente mi arrivano la bolletta della luce,
quella del telefono e l'avviso di pagamento del premio assicurativo; quando piove in continuazione e Milano è più simile a una palude che a un luogo in cui vivere; quando anche l'amico più caro sembra voltarmi le spalle..., allora mi estraneo da tutto ciò che mi circonda suonando Bach al pianoforte, con grande soddisfazione mia, dei vicini di casa e dei miei due gattini.
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S O M M A R I O
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.http://www.oocities.org/Athens/Parthenon/1635
La pagina personale di Angela, aggiornata il 15 novembre 1998
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